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Sequestri in A14 e lotta
all’inquinamento, ‘Euro 3’ sulla Statale:
rebus per i sindaci della costa

CIRCOLAZIONE - Misure contingenti approvate dalla Regione Marche e rivolte a tutti i Comuni costieri: ridurre la concentrazione degli inquinanti nell'area, compresi quindi quelli emessi dalle autovetture. E se alcuni Comuni dovessero scegliere la ss16, la decisione come si concilierebbe con le limitazioni alla circolazione sull'A14?

La Statale Adriatica

di Sandro Renzi

L’ordinanza 78 a firma del sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro, vieta l’accesso dal 1 novembre al 15 aprile 2020 in alcune vie di Lido Tre Archi ai veicoli diesel pre- euro, Euro 1, 2, 3, a quelli a benzina pre-euro ed Euro 1, agli autobus urbani ed extraurbani diesel pre-euro e Euro 1, 2, 3, ai motocicli superiori a 50 di cilindrata 2 tempi pre-euro ed ai ciclomotori inferiori od uguali a 50 di cilindrata pre-euro. Stop al loro transito dal lunedì al venerdì, tra le 8.30 e le 12.30 e tra le 14.30 e le 18.30. Ad essere interessate sono le vie Casalegno, Nenni, piazzale Saragat, Salvatore Paleotti, Togliatti, Occorsio, Galvaligi, Fresu, Galli, Alessandrini, (vie comprese tra la SS16 e la ferrovia) Romita, Segni, A. Moro, Bachelet, Tobagi, La Torre, L.go G. Rossa, Marilungo, Mattarella, Dalla Chiesa, La Malfa. L’indicazione è arrivata dalla stessa giunta civica che, a sua volta, ha recepito le misure contingenti approvate dalla Regione Marche e rivolte a tutti i comuni costieri: ovvero ridurre la concentrazione degli inquinanti nell’area, compresi quindi quelli emessi dalle autovetture. E ciò per dare attuazione alla direttiva europea ed ai conseguenti decreti adottati dal Governo italiano in materia ambientale.

L’A14

Il termine appare piuttosto perentorio, tanto che la Regione Marche si è mossa con anticipo approvando a settembre la delibera che fissa le misure a cui i Comuni devono attenersi. Altri enti però stanno ancora decidendo il da farsi. Porto San Giorgio e Porto Sant’Elpidio per la provincia di Fermo. Il dilemma con cui le due Amministrazioni sarebbero alle prese è semplice e complesso al contempo: quale strada o zona della città interdire alla viabilità in quelle fasce orarie? Se i criteri a cui attenersi devono essere quelli fissati dalla Regione (aree urbane con rilevante flusso veicolare, con elevata densità abitativa, con flussi di traffico anche modesto ma discreta densità abitativa, strade ordinariamente percorse da traffico scarso ma le cui strade possono essere alternative a quelle dei punti predetti, come si legge nell’allegato delle delibera approvata dalla giunta Ceriscioli in cui si fa peraltro riferimento anche ad aree con attività produttive) gioco forza il pensiero non può che essere rivolto alla Statale Adriatica che taglia in due, da nord a sud, i due Comuni e dove i flussi di traffico sono da anni molto elevati. A Porto San Giorgio, ad esempio, senza nascondersi dietro ad un dito, è sotto agli occhi di tutti che lungo la Statale, pur in assenza di misurazioni concrete, l’inquinamento prodotto dal transito dei veicoli rappresenti quanto meno una questione da affrontare.

La ss16

Ma come? E soprattutto come conciliare un possibile provvedimento sindacale di interdizione alla Statale dei mezzi oggetto del provvedimento regionale, con quello che sta accadendo ormai da settimane lungo l’A14, proprio nel tratto fermano? I disagi per gli automobilisti che attraversano questo tratto di autostrada sono all’ordine del giorno. Gli incidenti si verificano con frequenza, i cantieri ed i sequestri dei viadotti costringono a cercare strade diverse. Per ovviare alle lunghe code, l’alternativa per molti è quella di bypassare questo tratto di A14 optando per la Statale. E questo vale pure per i mezzi pesanti. Cosa accadrebbe se uscendo dal casello di Porto Sant’Elpidio, ad esempio, o di Pedaso, il conducente di una autovettura Euro 2 o 3, nel tentativo di “scavalcare” una coda si trovasse con l’Adriatica vietata?  Dilemma, per l’appunto, a cui i sindaci devono dare una risposta.


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