Tante nuove uscite cinematografiche davvero per tutti i gusti in arrivo al Multiplex Super 8 di Campiglione di Fermo.
Countdown, il film diretto da Justin Dec, segue la storia di Quinn (Elizabeth Lail), una giovane infermiera che scarica un’applicazione sul proprio smatphone, dopo che aver soccorso un adolescente in ospedale le ha rivelato che gli rimane poco tempo per vivere. Secondo l’app è possibile prevedere l’esatto momento in cui una persona morirà. Quinn scopre così che le sono rimasti solo tre giorni di vita. Nonostante all’inizio pensi che sia un semplice gioco, Quinn si ricrede nel momento in cui il giovane muore. Inizia a indagagre e scopre della morte di diversi utenti dell’app. Con il tempo che passa inesorabile, si troverà a dover fare i conti con la propria crescente ansia e con una misteriosa figura che sembra perseguitarla. Quinn dovrà trovare una via d’uscita per non morire prima che il tempo a sua disposizione finisca. Ma il suo orologio biologico non è l’unico problema, Quinn dovrà fermare la presenza demoniaca che potrebbe trascinarla con sé allo scoccare dell’ultimo secondo.
Light of My Life, il film diretto ed interpretato da Casey Affleck, è un dramma post-apocalittico che segue la storia di un padre (Casey Affleck) che cerca di proteggere la sua giovane figlia di undici anni, Rag (Anna Pniowsky). Siamo in un mondo dove una misteriosa malattia ha ucciso la maggior parte delle donne, sterminando quasi del tutto la popolazione femminile, e reso brutali e senza scrupoli gli altri esseri umani uomini sopravvissuti. Rag e suo padre cercano di sopravvivere, nascondendosi tra i boschi del Midwest e da occhi umani. Qui tra sterpaglie e folti alberi, la ragazza vive dei frutti della Terra e impara dal genitore i fondamenti dell’etica e della storia, tenendo allenata la sua memoria. Costretta a fingersi un ragazzo ogni volta che incontra altri esseri umani uomini, la piccola riceve anche lezioni paterne di moralità, anche per ricordarle che, a discapito degli eventi e dei travestitemi, sta crescendo come una giovane donna, proprio come la defunta madre (Elisabeth Moss). Nonostante le precauzioni e gli accorgimenti presi, un incontro casuale fa cedere un mattone di quel muro di sicurezza costruito tra loro e quel mondo totalmente privo di logica, mettendo in serio rischio la vita della ragazza…
L’Ufficiale e la Spia, il film diretto da Roman Polanski, racconta la storia del Capitano francese Alfred Dreyfus (Louis Garrel), giovane militare di origine ebrea, accusato ingiustamente di alto tradimento e come spia dei tedeschi. Siamo nel 1895, precisamente in gennaio, e nel cortile dell’École Militaire di Parigi l’ufficiale dell’esercito francese, Georges Picquart (Jean Dujardin), assiste alla condanna all’esilio del giovane uomo definito “informatore del nemico”. Dreyfus viene spedito nella remota Isola del Diavolo, al largo della costa della Guyana francese. Completamente solo e tormentato, il capitano trascorre il suo tempo a disperarsi e a scrivere alla moglie, rimasta in Francia. Dopo l’arresto di Alfred Dreyfus, Picquart viene promosso e messo a capo dell’unità di controspionaggio militare. Durante la carica si rende conto che, nonostante Dreyfus sia stato esiliato, le informazioni segrete francesi giungono ugualmente alle orecchie tedesche. L’ufficiale si convince che il suo collega è stato accusato ingiustamente e che la spia è ancora tra loro. Desideroso di giustizia e di verità, Picquart inizia a indagare per anni, scontrandosi con il suo stesso Paese e con il rischio di compromettere la sua stessa carica militare; mentre il capitano esiliato vive umiliato in prigionia e sottoposto a processi farsa che non mutano la sua situazione. Il caso Dreyfus è uno dei più grandi scandali giudiziari del XX secolo, che ha diviso la Francia per più di dieci anni tra chi lo riteneva colpevole e chi lo reputava innocente. Lo scrittore Émile Zola prese le difese del giovane capitano ebreo nell’articolo J’accuse, apparso su L’Aurore, dove accusava la Terza Repubblica francese di antisemitismo.
Cetto c’è, senzadubbiamente, il film di Giulio Manfredonia, segna il grande ritorno al cinema di Cetto La Qualunque, l’indimenticabile personaggio creato e interpretato da Antonio Albanese. Non si sapeva che fine avesse fatto Cetto La Qualunque, il politico calabrese corrotto e scorretto, dopo la sua elezione come sindaco di Marina di Sopra. Ma in questi dieci anni Cetto non è sparito, anzi si è ritirato in esilio in Germania e ha abbandonato l’aspirazione politica per dedicarsi ad altro. È diventato, infatti, un imprenditore, che ha aperto una catena di successo di ristoranti e pizzerie. Il segreto della su fama sta anche nel pensiero che i tedeschi hanno di lui, considerato alquanto eccentrico e bizzarro, soprattutto a causa delle sue strambe convinzioni, come quella secondo cui il paese alemanno è una terra di conquiste o quella che vuole la mafia un brand italiano di altissima qualità. Cetto La Qualunque non si è sistemato solamente dal punto di vista professionale, ma anche nella sfera privata. Ora ha una bellissima moglie tedesca, un figlio e due suoceri neonazisti, che lo vedono con lo stesso occhio “simpatizzante” con cui guardano i migranti. L’imprenditore, però, non ha dimenticato la sua patria, l’Italia, e presto si presenta anche l’occasione giusta per farvi ritorno, la zia che lo ha accudito sin da bambino è grave e vorrebbe che il suo amato nipote torni a farle visita prima che sia troppo tardi. L’anziana sul letto di morte ha riservato a Cetto un saluto speciale, è intenzionata infatti a rivelargli quali sono le vere origini. La verità sui suoi natali cambierà la sua esistenza per sempre, quella dei suoi cari…e anche il destino di tutti noi.
Ploi, il film d’animazione diretto da Árni Ásgeirsson, racconta la storia di Ploi, un piccolo e vivace pulcino di piviere che desidera essere il nuovo capo dello stormo e il piviere piu’ veloce di tutti. Grazie all’aiuto del Papà, il piccolo scopre presto come procurarsi da mangiare, e per imparare a volare frequenta ogni giorno la scuola. Un giorno il pulcino spicca il volo ma Shadow, il malvagio falco che da anni spaventa ed attacca i pulcini inesperti, lo cattura. Fortunatamente interviene subito il Papà, che mette in salvo il suo piccolo. Ploi, dopo l’accaduto è molto spaventato, non ha più stima in se stesso, non crede più nelle sue capacità e ha paura di volare, decide così di non allontanarsi più dal nido per tutta l’estate. Ma ogni anno, durante l’inverno, gli uccelli migratori devono partire verso i paesi caldi, viaggiando per moltissimi chilometri. Arriva il giorno della partenza ma Ploi non trova ancora la forza per volare, un gatto lo cattura e se lo porta a casa. Ploi riesce a fuggire ma non in tempo per incontrare la sua famiglia, che non vedendolo più, pensando al peggio, parte con il resto dello stormo. Da questo momento inizia per Ploi un viaggio avventuroso, che gli darà la possibilità di diventare grande e di sconfiggere le sue paure. Rimasto solo infatti, con l’aiuto dei suoi nuovi amici, il piccolo affronterà numerosi pericoli e troverà il coraggio per tornare a volare e diventare un piccolo e grande eroe.
Zombieland: Doppio Colpo, il film diretto da Ruben Fleischer, è il sequel del film cult Benvenuti a Zombieland del 2009. Sono trascorsi dieci anni da quando Columbus (Jesse Eisenberg), Tallahassee (Woody Harrelson), Wichita (Emma Stone) e Little Rock (Abigail Breslin) si sono incontrati, creando uno strambo nucleo familiare senza legami di sangue. Il gruppo si è trasferito nel cuore degli Stati Uniti, a Washington, e di preciso nella Casa Bianca, che ormai abbandonata è divenuta la loro base operativa. Qui vivono come una vera famiglia, continuando ad abbattere qualsiasi zombie si trovino davanti, nonostante le creature si siano evolute rispetto a quelle del primo film; ora sono divisi in tre tipologie: gli stupidi Homer, Hawking (quelli intelligenti) e, infine, la più micidiale, i Ninja. Ma nel loro cammino non si imbatteranno soltanto nei zombie, infatti Tallahasse e compagnia incontreranno anche altri esseri umani, sopravvissuti all’epidemia e alla carneficina dei non morti. Tra questi ci sono la bionda Madison (Zoey Deutch), che creerà scompiglio tra Columbus e Wichita, e la coppia formata da Albuquerque (Luke Wilson) e Flagstaff (Thomas Middleditch), molto simili a qualcuno che il gruppo ammazza-zombie conosce bene.
Dopo un litigio Little Rock, considerata la piccola della famiglia, fugge con l’auto insieme a un ragazzo misconosciuto, Berkeley (Avan Jogia), e il resto della combriccola si mette sulle sue tracce, prima che sia troppo tardi.
Christian De Sica, Carlo Buccirosso e Gian Marco Tognazzi sono i protagonisti di una buffa e paurosa commedia intitolata Sono solo fantasmi. Diretto dallo stesso De Sica (con la collaborazione del figlio Brando non accreditato nei titoli), il film esce oggi 14 novembre al cinema e racconta di tre fratelli che si improvvisano acchiappafantasmi a Napoli per racimolare il denaro che consentirà loro di tenere la casa paterna. Formule magiche, amuleti e barattoli pieni di terra consacrata sono gli ingradienti per evocare spiriti molto pericolosi. O forse sono soltanto dei ciarlatani? Qui sotto una clip di Sono solo fantasmi in cui i tre (chi più motivato, chi meno) tentano proprio di intrappolare uno spirito.
Le Ragazze di Wall Street – Business Is Business, film diretto da Lorene Scafaria, è basato su un’incredibile storia vera raccontata sul New York Magazine e diventata subito virale. Racconta di un gruppo di spogliarelliste, capeggiate dalla madre single Ramona (Jennifer Lopez), che decidono di unirsi per attuare un’elaborata truffa ai danni di facoltosi clienti, per lo più broker di Wall Street. Tra queste c’è Destiny (Constance Wu), una ragazza con a carico l’anziana nonna, che lavora come stripper per cercare di portare a casa qualche soldo e arrivare a fine mese. Ma i gestori dei locali pretendono una percentuale sui suoi guadagni e, dopo nottate intere a lavorare, Destiny ottiene come ricompensa solo una misera paga. La sua esistenza cambia quando incontra Ramona, una veterana dello spogliarello con un carattere ambizioso, che guadagna molto più di lei grazie al suo temperamento. La donna, infatti, riesce a tenere tutto sotto controllo, in particolare i clienti, ed è una bravissima pole dancer. Ramona prende a cuore la situazione di Destiny e – insieme alla collega Diamon (Cardi B) cerca di insegnarle i loro trucchi, le figure della pole dance e la provocante arte della lap dance. Ramona le illustra anche i diversi livelli di uomini che frequentano il club, mostrando come far tanti soldi sfruttando il proprio fascino. Il lusso e il denaro, però, subiscono una battuta d’arresto con il crollo economico di Wall Street nel settembre 2008. E da questo momento in poi Ramona impartisce alle sue amiche l’insegnamento più grande: facciamo parte di un sistema privo di equilibrio, nel quale o si truffa o si viene truffati e chi rispetta le regole, non vince mai. La donna spiega che sono gli uomini di Wall Street i loro migliori clienti, quelli che hanno derubato degli onesti cittadini, facendola franca. E allora perché non fargliela pagare e derubarli a loro volta?! La pole dancer si improvvisa imprenditrice e insieme a Destiny e altre ragazze mette in moto una truffa, basata su un’industria del sesso, dalla quale trarre denaro, drogando con un mix di alcol e stupefacenti i ricchi. Un gioco da e tra ragazze, un affare da milioni di dollari che non passa di certo inosservato.
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