Sabato scorso nei saloni del ristorane Villa Il Cannone di Marina Palmense, il Kiwanis club di Fermo, con il patrocinio del Comune di Fermo, ha organizzato una conferenza conviviale dal titolo “Il grido dei giovani nell’era del Villaggio Globale 1.0”. Al tavolo dei relatori don Tony Venturiello, parroco di Porto Sant’Elpidio, parrocchia di Santissima Annunziata sul tema ‘Ripensare i luoghi di aggregazione giovanile: realtà dell’incontro Versus ‘Mi Piace’, e il dottor Mario Vitali, dirigente medico psichiatra Asur Marche Av 4 sul tema ‘Le Criticità dei Giovani 2020: Risky Behaviors e solitudine digitale’.
Vista l’importanza della tematica trattata non hanno fatto mancare la loro presenza monsignor Rocco Pennacchio, arcivescovo metropolita di Fermo, Vincenza Filippi prefetto di Fermo, Paolo Calcinaro, sindaco di Fermo, Nicola Loira, sindaco di Porto San Giorgio, il maggiore dei carabinieri Roland Peluso, comandante della Compagnia di Fermo, Andrea Nobili, garante per l’infanzia della Regione Marche, Nicola Defilippis, comandante della Polizia penitenziaria del carcere Montacuto di Ancona, Mirko Giampieri, assessore ai Servizi Sociali del comune di Fermo, le autorità kiwaniane del distretto San Marino Marche e numerosi invitati.
Dopo il saluto della presidente del Club Ida Capriotti e del luogotenente governatore, il professor Maria Letizia Papiri, il vicepresidente del Club, Sergio Vitali ha sottolineato la finalità della conferenza volta a sensibilizzare concretamente l’opinione pubblica rispetto al grido di aiuto che viene dai giovani, auspicando a tale proposito anche un coinvolgimento sempre più fattivo delle istituzioni.
“Monsignor Pennacchio ha sottolineato la criticità di educare i più giovani rispetto ad un uso virtuoso delle nuove tecnologie, mettendoli in condizione di saperne sfruttare le potenzialità e gestirne la complessità. A tale riguardo – comunicano dal Kiwanis Fermo – ha fatto riferimento anche all’esortazione apostolica Christus Vivit di Papa Francesco sui giovani, richiamando il monito del Papa.
Don Tony Venturiello, partendo dalla propria esperienza pastorale, ha riferito circa il clima di solitudine e di carenza di relazioni significative, spesso ‘gridato’ dai giovani, a cui occorre rispondere in maniera propositiva, non censurando comportamenti o offrendo soluzioni tradizionali ma reinventando, ad esempio, spazi come l’oratorio dove accanto alla possibilità di un incontro reale e personale ci possa essere anche un momento educativo e di condivisione rispetto alla gestione delle potenzialità offerte dalle nuove tecnologie. Del resto, l’idea di uno spazio di aggregazione nuovo che vedesse i giovani protagonisti è un paradigma innovativo promosso già da personaggi quali San Filippo Neri e San Giovanni Bosco che hanno anche testimoniato quanto fondamentale sia una educazione dei giovani di tipo orizzontale, dove si apprende per condivisione di esperienze, piuttosto che verticale.
Il dottor Vitali, muovendo da studi condotti negli Usa, ha sottolineato, nel suo intervento, la preoccupante prevalenza di risky behaviors, anche in popolazioni di giovanili ‘apparentemente’ senza manifesti problemi di funzionamento socio-relazionale: tale fenomeno ha anche la valenza di un rauco grido di aiuto e di malessere da parte dei giovani rispetto alla fluidità di punti di riferimento e di significati in cui sono immersi. Vitali si è soffermato, quindi, su uno dei rischi più attuali in cui incorrono i giovani oggi: quello, paradossalmente, della solitudine digitale. Persone apparentemente e quasi-costantemente ‘iperconnesse’, senza barriere di numero e di spazio, tendono spesso ad essere autoreferenziali e poco inclini a sviluppare con efficacia un pensiero che si sappia misurare con la realtà, in termini di fattiva progettualità. L’intervento si è concluso con l’auspicio di elaborare proposte, da parte delle istituzioni e di ogni agenzia socio-educativa, in grado di raccogliere le sfide che i tempi pongono, progettando degli spazi che accolgano e favoriscano le relazioni e che allenino ad un uso della tecnologia in grado di coglierne tutte le potenzialità, per una crescita integrale ed armonica della persona.
I sindaci nel loro indirizzo di saluto, plaudendo all’iniziativa e ribadendo la necessità di approfondire queste tematiche anche a livello familiare, ne hanno sottolineato la drammatica urgenza, illustrato anche alcune iniziative intraprese nei rispettivi Comuni per offrire risposte concrete al grido dei più giovani, soprattutto in termini di spazi di aggregazione. Il Garante, nel suo indirizzo di saluto, si è complimentato per l’evento e si è reso disponibile per approfondire in un ulteriore incontro le tematiche trattate durante la serata.
La conferenza si è conclusa con l’intervento del prefetto, che oltre a plaudire all’iniziativa, drammaticamente attuale, ha sottolineato le azioni poste in essere e programmate della Prefettura in ordine ad una sinergia tra le istituzioni per implementare una azione preventiva e non solo sanzionatoria rispetto al grido di allarme dei più giovani”.
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