Andrea Di Salvatore
di Paolo Gaudenzi
FERMO – Dalla Promozione alla Prima categoria.
Certo, si scende di un gradino calcistico, ma se il protagonista in questione è l’inossidabile Andrea Di Salvatore, polivalente jolly classe 1973, la notizia c’è, eccome.
Per i più infatti il naturale epilogo di una carriera dibattuta pressoché in circuiti prof, a quarantasei anni, sarebbe coinciso con il canonico “appendere le scarpette al chiodo“.
Un must decisamente non adatto a colui che nell’allora Fermana Calcio 1920, a riprova dell’intelligenza tattica e della tempra, ha ricoperto i ruoli di esterno di centrocampo, mediano, difensore centrale e terzino. Spesso partendo nei piani tattici dei ritiri estivi come riserva, conquistando poi, domenica dopo domenica, un inamovibile posto tra l’undici titolare.
“Non mi aspettavo di essere svincolato dalla Monterubbianese, a poco tra l’altro dalla chiusura delle relative operazioni di mercato dicembrino – il commento del diretto interessato -, ma sono aspetti che ad ogni modo fanno parte del calcio, anche se onestamente è la prima volta che mi capita in circa trent’anni di sport. Mai avrei pensato di abbandonare, altrimenti, la metaforica barca che affonda (richiamo relativo alla precaria situazione di classifica della matricola biancorossa, ndr)”.
“Guardando avanti, ho scelto poi di sposare la causa dell’Afc Fermo perché si tratta di una società organizzata e con una buona rosa – le motivazioni della nuova scelta di Di Salvatore -. Nel progetto dei fermani ho visto infatti le condizioni per poter fare bene, e quindi lottare per obiettivi importanti di stagione, anche se al momento in classifica la squadra è leggermente indietro rispetto ai piani nobilissimi della lista”.
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