di Sandro Renzi
Sala Imperatori gremita ieri sera per la prima uscita ufficiale del Comitato che si batte per la pista ciclabile sul lungomare Gramsci. E’ stata l’occasione per spiegare ai cittadini, faccia a faccia, le motivazioni che hanno spinto a creare un Comitato e a raccogliere firme per una mozione che poi in Consiglio comunale non è mai approdata. Ma il confronto con la Commissione consiliare c’è stato ed un dialogo è stato avviato. Lo stesso che ha portato la giunta ad impegnarsi per dare vita ad un progetto di fattibilità per la riqualificazione del lungomare e la realizzazione della ciclabile. L’incarico è stato affidato prima di Natale allo studio Arkteam di Ascoli. Ed entro qualche mese sul tavolo del sindaco Loira dovrebbe arrivare un progetto di massima. Ieri sera, intanto, i cittadini presenti hanno appoggiato le iniziative del Comitato e spronato lo stesso ad andare avanti nella sua azione di mobilitazione. L’Amministrazione comunale era rappresentata dal vicesindaco Francesco Tota Gramegna.
“Abbiamo la necessità di una riqualificazione che non può prescindere da una riduzione del traffico veicolare sul lungomare e quindi l’istituzione di un senso unico con pista ciclabile su sede stradale” ha rimarcato il presidente del sodalizio civico, Paolo Intorbida “riqualificazione che deve interessare anche la viabilità”. Intorbida ritiene positivo l’incarico per la redazione del progetto di fattibilità “anche se sarebbe stato preferibile un concorso di progettazione, a condizione che i progettisti siano lasciati liberi nelle loro scelte tecniche e che il progetto non rimanga sulla carta ma si realizzi in tempi brevi e certi, almeno il primo stralcio funzionale della riqualificazione, ovvero la pista ciclabile”.
Questo l’auspicio, anche se, realisticamente, occorre fare sempre i conti con le risorse in cassa. Ed anche se si stratta del primo stralcio. In platea alla sala Imperatori ambientalisti, amanti delle due ruote, consiglieri comunali. In tanti accomunati dallo stesso obiettivo. Tra gli interventi quelli di Paolo Signore e Luca Romanelli che hanno illustrato i riflessi positivi legati all’aumento della mobilità ciclopedonale tanto sulla salute quanto sull’economia. E non è un caso che molte città europee ed extraeuropee stiano privilegiando proprio questo tipo di mobilità “con conseguente riqualificazione ambientale e aumento del flusso turistico” come ha osservato il prof. Simone Censi.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati