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CHE 2019 È STATO
I fatti e i nomi di un anno
vissuto con Cronache Fermane

IL PUNTO - Un anno di storie, cronaca, politica, eventi e sport vissuto da Cronache Fermane con il territorio e per il territorio. Ripercorriamo 365 giorni dell'anno che sta per chiudersi con gli avvenimenti principali nella nostra provincia

di Andrea Braconi (con la collaborazione sportiva di Paolo Gaudenzi)

Il lavoro nel vasto universo dell’online costringe le redazioni a fare costantemente bilanci, anche giornalieri. Tanta e tale è la portata delle informazioni che arrivano, tramite mail o segnalazioni, che fermarsi, scegliere una direzione precisa e magari ricalibrare la propria azione diventa imprescindibile. Ma il punto di fine anno (non possiamo proporvi quello di fine decennio perché siamo nati solo nel 2016, ma ci arriveremo…), grazie al quale si rimette ordine a fatti e nomi che hanno caratterizzato settimane e mesi precedenti, permette di avere una visuale più ampia. E di focalizzare meglio gli obiettivi per il futuro immediato.

Con questo spirito ci siamo messi a “rovistare” nel nostro archivio, riattraversando un intero territorio e oltre. Perché Cronache Fermane è parte integrante di una rete regionale che, minuto dopo minuto, permette di essere sempre aggiornati, da sud a nord delle Marche.

Un grazie (e un augurio) lo facciamo ai voi lettori, a chi ha scelto le nostre pagine per promuovere la propria attività, a chi ha creduto e continua a credere in un progetto fatto di persone prima che di giornalisti. Un progetto che, dal marzo scorso, si è arricchito anche con “l’ingresso” di Radio Fermo Uno, la storica emittente del Fermano. Buona lettura. E buon 2020.

LA POLITICA

Da un punto di vista politico, il 2019 non ha riportato scossoni significativi, quanto piuttosto certezze. Da un lato le riconferme primaverili di sindaci come Moira Canigola (Monte Urano), Ediana Mancini (Montegranaro) e Adolfo Marinangeli (Amandola), solo per rimanere ai Comuni più grandi che hanno rinnovato i propri Consigli comunali. Eccezioni ad una regola per fortuna non scritta sono state Grottazzolina, Torre San Patrizio e Magliano di Tenna.

Navigazione più o meno tranquilla per “big” come Franchellucci, Loira e Terrenzi, con quest’ultimo che a dire il vero qualche problema tra Giunta e Assise consiliare ha iniziato ad averlo. Da par suo, Calcinaro si è dovuto difendere – e con non poche difficoltà, compresa qualche frizione interna alla sua maggioranza – soltanto sul fronte dell’area dell’ex stazione di Santa Lucia, messa in vendita dal Demanio e finita poi alla Steat, con tutte le note dinamiche sulla mancata prelazione da parte del Comune capoluogo e la conseguente asta, che aveva visto lievitare il prezzo ad oltre un milione e mezzo di euro.

Il 2019 è stato anche il decennale della Provincia, che per la famigerata (non) riforma Del Rio continua, lei sì, a navigare a vista. Risorse insufficienti, deleghe ridotte al lumicino e soprattutto diverse e agitate istanze da parte del mondo della scuola per i numerosi danni strutturali causati dal sisma e da eventi successivi, come il crollo di una parte di tetto del Montani nel maggio 2018. A questo la presidente Canigola ha contrapposto un lavoro imponente (considerato personale e, appunto, portafogli a disposizione) per dare risposte a studenti, famiglie, docenti, dirigenti e ogni singola figura impegnata quotidianamente tra aule e banchi. Un lavoro – per chi è appunto alla ricerca di fatti – contenuto nei tanti progetti, nei cantieri aperti e negli spazi già restituiti all’attività didattica.

Il finale di stagione (politica) è stato, invece, segnato dalla discutibile gestione del passaggio di consegne dentro Marca Fermana, con il nuovo presidente in pectore Ivano Bascioni, anche lui fresco di riconferma alla guida del Comune di Belmonte Piceno, che nella presentazione della propria candidatura aveva dimenticato la firma di uno dei soci privati come invece previsto dallo Statuto. Un errore, che aveva provocato un piccolo terremoto all’interno dell’associazione e spinto il presidente uscente Stefano Pompozzi a rinviare tutto all’inizio della nuova decade.

All’orizzonte, intanto, si delineano gli schieramenti che si contenderanno il governo regionale. L’attuale maggioranza, nonostante le evidenti difficoltà almeno in termini di consenso, non riesce ancora a sciogliere il nodo Ceriscioli sì Ceriscioli no, mentre possibili outsider vengono sistematicamente bruciati con sondaggi che lasciano il tempo che trovano. Sull’altro fronte, Fratelli d’Italia annuncia la candidatura di Acquaroli, ma la Lega (che alle Europee di maggio aveva fatto registrare numeri vertiginosi) gioca consapevolmente a prendere tempo, quasi a voler demolire la figura del parlamentare. Dal Movimento 5 Stelle, invece, nessuna nuova. Molto dipenderà dagli esiti delle tornate elettorali di Emilia Romagna e Calabria che, in un senso o in un altro, andranno a sconquassare il già fragile quadro nazionale.

Il direttore Av4, Licio Livini

LA SANITÀ

Nuovi primari, nuovi ambulatori, un “mostro sacro” come Signorino in pensione e l’addio di Giostra dalla guida del Pronto Soccorso. E poi i vari prelievi di organi, le nuove donazioni da parte della Fondazione Carifermo, gli open day con prestazioni gratuite, la collaborazione con un’ampia rete di associazioni, il potenziamento della comunicazione anche attraverso i social, persino la recente messa in discussione del modello Asur Marche e le prime pietre o movimentazioni di terra dei nuovi nosocomi di Campiglione e Amandola. Anche sul versante sanitario è stato un anno intenso, dove le notizie – come le immancabili polemiche – non sono mai mancate.

Romana Attorresi (Medicina Fisica e Funzionale), Luisa Pieragostini (Pediatria), Alessia Romanelli (Medicina legale) e Alberto Maria Scartozzi (Ostetricia-Ginecologia): questi i nuovi direttori di reparti strategici per l’intera Area Vasta 4, salutati da Licio Livini come figure altamente professionali e capaci di portare novità significative da un punto di vista metodologico e di conseguimento dei singoli obiettivi.

E dall’ingresso principale del Murri sono anche entrati un ecotomografo per Neurologia e nuovi cardiomonitor con wi-fi per Medicina Interna, tutti donati dalla Fondazione presieduta da Alberto Palma, ente che nonostante le difficoltà di questa fase storica ha deciso di mantenere la sanità tra i propri ambiti di intervento.

Se da un lato migliorano strumentazioni e spazi (basti ricordare gli ambulatori per gravidanza, allattamento e salute pelvica del Dipartimento Materno Infantile, come la segnaletica ispirata alle fiabe nel reparto di Pediatria), resta però il problema della mancanza di medici, come rimarcato a più riprese dallo stesso direttore Livini e dai vari responsabili dei servizi.

Le polemiche, dicevamo. Il giorno dopo, anzi, il minuto dopo la comunicazione dell’abbattimento delle liste di attesa per prestazioni brevi e differibili da parte del presidente Ceriscioli, non sono mancati attacchi, sia da parte di cittadini insoddisfatti per i tempi di accesso, sia dal mondo politico e da una parte di quello sindacale. Forse soltanto il prossimo monitoraggio, questa volta riguardante le prestazioni a lungo termine, e una significativa riduzione dei tempi di erogazione potrà far scendere il livello di scontro su un tema che, c’è da giurarci, sarà tra quelli nevralgici della campagna elettorale che ha già iniziato a prendere forma.

LA CRONACA

Sul fronte della cronaca, l’anno si era aperto con il suicidio di un giovane medico all’interno del proprio appartamento, una tragedia che aveva scosso la città di Fermo. Altri quattro suicidi avevano scosso il territorio tra maggio e settembre, di cui uno con un balzo dal cavalcavia dell’A14.

Anche la strada ha avuto il suo pesante contributo in termini di vite: terribile lo schianto contro un albero sulla provinciale Lungotenna che aveva causato la morte di una ragazza, così come altri sinistri mortali avvenuti su diverse arterie, compresa l’A14.

Non sono mancate rapine e violenze di grande richiamo mediatico: tra questi l’assalto ad un distributore di benzina a Monte Urano con escavatore e bobcat, così come la rissa e gli accoltellamenti avvenuti all’interno del Bar Blasco di Porto Sant’Elpidio a inizio dicembre, con le successive e tempestive indagini che hanno portato all’identificazione e all’arresto dei vari responsabili.

Una giornata che resterà impressa nella storia della città di Fermo è sicuramente quella del 3 ottobre 2019. Sin dalla tarda mattinata, infatti, un 38enne di origini nigeriane ha seminato il panico brandendo una roncola e attraversando anche luoghi sensibili, come i plessi scolastici lungo Viale Trento. Dopo una fuga rocambolesca, l’uomo è stato arrestato a Lido di Fermo dagli agenti della Questura.

A chiudere questa sequenza di avvenimenti, il terribile impatto a Piane di Rapagnano che a fine ottobre ha provocato la morte di un motociclista 58enne; il decesso a Montelparo di un agricoltore 37enne e la scomparsa, il giorno seguente, di un 24enne all’interno della piscina comunale del capoluogo a causa di un malore; lo scoppio in un distributore lungo la Mezzina che ha spezzato la vita di un giovane operaio.

Anche la natura, va detto, ha contribuito ad alimentare una narrazione, quella dei disastri ambientali e dei danni causati dal maltempo, che purtroppo negli ultimi anni è cresciuta in maniera esponenziale. Da ultimi ricordiamo il caos dello scorso luglio, con raffiche di vento che hanno sfiorato i 110 chilometri orari, il nubifragio di settembre con allagamenti, black out e traffico in tilt, fino a quel fenomeno dell’erosione costiera che ha provocato un dibattito in precario equilibrio tra ricerca di fondi per la realizzazione di scogliere emerse e la tutela delle attività che insistono lungo la costa e che contribuiscono, in maniera decisiva, al Pil provinciale e regionale.

Altro fatto che, inevitabilmente, si lega all’ambito della cronaca, è quello della situazione lungo il tratto dell’A14 che va da Porto Sant’Elpidio a Campofilone, salito alla ribalta nazionale e non solo per i chilometrici rallentamenti, condizionati dai sequestri disposti dalla Magistratura di Avellino, temporaneamente revocati per la cantierizzazione dei viadotti. Una circostanza che ha provocato diversi scossoni a livello istituzionale, imprenditoriale e nella cittadinanza, costretta a disagi continui anche lungo la Statale Adriatica, utilizzata come alternativa ma costantemente congestionata, anche nelle ore notturne.

Fatti, quelli fin qui riepilogati, che hanno visto in prima linea Prefettura, Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco, Circomare, i gruppi comunali di Protezione Civile e tutte le Pubbliche Assistenze che, giorno dopo giorno, non hanno mai fatto mancare il proprio contributo, dimostrando professionalità ed un profondo spirito di collaborazione.

Il prefetto Vincenza Filippi e il capo di gabinetto, Francesco Martino

LA PRESENZA DELLO STATO

Forte e costante è stata la presenza dello Stato, in tutte le sue diramazioni. E il cambio alla guida della Prefettura fermana tra Maria Luisa D’Alessandro e Vincenza Filippi ha rappresentato sicuramente l’evento più significativo. Il nuovo prefetto si è subito attivata confrontandosi con le varie istituzioni, con un’attenzione particolare alla sicurezza, alla viabilità (a partire dal già citato nodo A14) e anche a tematiche come la violenza contro le donne, un fronte che, come ribadito dalla stessa Filippi, merita un impegno diluito lungo tutto l’arco dell’anno e non soltanto in occasione di pur importanti ricorrenze. Passaggio del testimone anche alla guida del Tribunale di Fermo con Bruno Castagnoli a raccogliere l’eredità di Ugo Vitali Rosati. Una nomina a cui è seguita quella della presidenza dell’Ordine degli avvocati di Fermo che ha visto eletto l’avvocato Stefano Chiodini.

 

 

Il presidente del tribunale, Castagnoli (dx) e dell’Ordine degli Avvocati, Chiodini

Tra le nomine da ricordare quelle di Simona Gentile, comandante dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Porto San Giorgio, Daniela Valentini, direttrice della Casa Circondariale di Fermo, Antonio Regina, comandante provinciale della Guardia di Finanza, e Paolo Fazzini, comandante provinciale del comando dei Vigili del Fuoco.

Il Fermano è stato anche omaggiato dalla presenza del capo della Polizia di Stato Franco Gabrielli, che nel mese di ottobre ha raggiunto Monsampietro Morico per l’intitolazione di una via a Manuela Loi, agente della scorta di Paolo Borsellino morta in servizio in quel tragico 19 luglio 1992.

IL MONDO DEL LAVORO

Continua a mordere la crisi. E morde sempre più forte, in tutti i comparti del t

essuto economico fermano. Certo, mai come in passato istituzioni, aziende e lavoratori fanno quadrato per fronteggiare gli effetti negativi di un trend che – vuoi per le sanzioni nei confronti di un mercato cruciale come quello russo, vuoi per un atavico gap infrastrutturale, vuoi per una concezione del fare impresa ancorata a modelli già superati e vuoi infine per una scarsa propensione alla ricerca – sta lentamente relegando (fatte le dovute eccezioni) quello che era il distretto calzaturiero più importante al mondo ai margini della produzione internazionale.

Il riconoscimento dell’area di crisi complessa, arrivato sul finire del 2018, aveva riacceso gli entusiasmi, facendo intravedere l’arrivo di ingenti risorse per intervenire sui limiti del comparto e guardare con maggior fiducia al futuro, gettando le basi per una nuova stagione del calzaturiero.

In corso d’opera sono arrivate le modifiche alle legge, fortemente richieste dal territorio e dalla classe politica, modifiche che hanno ampliato la platea di beneficiari, c’è stata una call che ha avuto una risposta molto significativa in termini di interesse e progettualità: tutti elementi che fanno ben sperare, anche se in uno scenario di estrema incertezza, con dati preoccupanti sia in termini di saldo tra le aziende nate e quelle che hanno chiuso le proprie serrande, sia per i dati occupazionali, con il lavoro a tempo indeterminato sempre più chimera.

Oltre a varie vertenze aperte o terminate nell’ambito delle piccole e medie imprese del territorio, sul finire del 2019 è emersa la problematica che ha visto protagonista la Ambruosi e Viscardi, con l’azienda che ha difeso il proprio operato e con i 150 lavoratori protagonisti della diatriba che, dopo aver bloccato il transito delle merci, sono arrivati a manifestare sotto la Prefettura e per le vie di Fermo. Lavoratori che però, nelle stesse ore, hanno ricevuto la garanzia di assunzione da parte di un’azienda milanese che ha acquisito un ramo della stessa impresa elpidiense.

L’arcivescovo Pennacchio alla riapertura di San Francesco

LE RIAPERTURE

A tre anni dal sisma, mentre monta la protesta per i ritardi soprattutto nella ricostruzione privata, sono stati tagliati diversi nastri, a simboleggiare la voglia di ripartire, almeno per quanto riguarda luoghi di culto e edifici pubblici.

Se il 2018 era stato l’anno della riapertura del Santuario della Madonna dell’Ambro (con il sindaco di Montefortino Domenico Ciaffaroni che lo scorso settembre ha conferito la cittadinanza onoraria alla Carifermo), il 2019 vede in Fermo e Monsampietro Morico i due cardini, simbolici, di questo desiderio di rinascita: la prima per aver ridonato alla collettività la Chiesa di San Francesco e il Palazzo dei Priori, la seconda con la Piazza Malugero Melo e la riconsegna dopo il restauro della pala dell’altare centrale, raffigurante l’Immacolata con i Santi Pietro e Paolo.

Nel mezzo si sono succeduti ben due Governi, con a capo sempre Giuseppe Conte, che hanno continuato a promettere una riduzione significativa del carico burocratico. La velocità, al momento, resta ridotta. E sui Sibillini, oltre che in tanti Comuni dell’entroterra, le ferite del terremoto restano ancora drammaticamente visibili.

E sempre a proposito di terremoto, ad essere colpita pesantemente nel 2019 è stata l’Albania. Significativa, nelle ore successive al devastante sisma, la presenza sul posto di una delegazione fermana composta da Francesco Lusek in qualità di consulente tecnico richiesto dalla Protezione Civile albanese e di 3 membri dell’Associazione Vigili del Fuoco Volontari.

Il Jova Beach Party

GLI EVENTI

Un capitolo a parte meritano gli eventi del 2019, con un vincitore per assoluto distacco: è Lorenzo Jovanotti, che con il suo Jova Beach Party ha fatto ballare (e scrivere) un Paese intero, compresa quella Lido di Fermo che il 3 agosto si è ritrovata invasa da decine di migliaia di fans del cantautore. Una macchina organizzativa perfetta ha permesso un regolare svolgimento dell’incredibile show predisposto e, soprattutto, un deflusso senza alcun incidente.

Da evidenziare anche il concerto di solidarietà di Jonny Greenwood, chitarrista dei Radiohead, al Teatro dell’Aquila di Fermo (con l’incasso che verrà destinato al recupero di opere d’arte e strumenti danneggiati dal sisma del 2016), così come la tappa del Fuori Atlantico Tour di Marco Mengoni davanti a decine di migliaia di spettatori arrivati a piedi in località Fontanelle, tra i Comuni di Amandola e Sarnano, per uno dei concerti più attesi della terza edizione di RisorgiMarche.

GLI ADDII

Non solo applausi, ma anche qualche lacrima per il Fermano, costretto a piangere la scomparsa di Danilo Interlenghi, decano dei giornalisti locali e caricaturista apprezzato in tutta Italia, giunto alla soglia dei 98 anni dopo una carriera strepitosa ed un amore incondizionato per la sua terra.

A giugno ci aveva lasciato anche Valentino Maurizio Leoni, per decenni collaboratore di varie testate locali e della Gazzetta dello Sport, oltre che ospite di Radio Fermo Uno dove per anni ha raccontato l’amata Fermana.

Giuseppe Massi, tra i fondatori e storico presidente della Croce Azzurra di Santa Vittoria in Matenano, se ne era invece andato a metà marzo, a pochissimi mesi dalla festa per i 30 anni della pubblica assistenza dell’entroterra.

LO SPORT (a cura di Paolo Gaudenzi)

Il 2019 all’epilogo porta con sé anche il tradizionale bilancio sportivo di competenza. Con il giro di boa a prendere la scena in campionati e tornei in corso, ora in pausa per la tradizionale sosta natalizia, l’anno solare agli sgoccioli richiama naturalmente l’apice di quanto appena mandato in archivio, in attesa di abbracciare le nuove risultanze di ciò che è in corso d’opera, a maturare definitivamente non prima di primavera.

Guardandoci così alle spalle ecco i play off della Fermana, dibattuti a metà maggio e culminati sul 2-0 subito in casa del Monza griffato Silvio Berlusconi. Compagine canarina ad abbandonare repentina la strada secondaria con sbocco in Serie B, ma con gli spareggi promozione disputati, però, da valutare come tappa numero tre di un ciclo sportivo vissuto in crescendo, nel segno dell’ex trainer Flavio Destro, nato con la conquista della terza serie calcistica nazionale, proseguito con la salvezza nello stesso contesto da matricola, a sfociare appunto con la succulenta coda della passata stagione dal, seppur lieve, sapor di cadetteria. 

Scendendo di un gradino sportivo, spicca la salvezza ottenuta dal Montegiorgio, novellina nel campionato di Serie D. Nono posto a 51 punti, valore di graduatoria pressoché equidistante tra la gloria dei play off e la palude opposta, quella rappresentata dai play out. Quarta serie calcistica che vede ora, al fianco dei rossoblù dell’entroterra, anche la matricola dell’Atletico Porto Sant’Elpidio, il 9 giugno scorso a chiudere nel migliore dei modi il cerchio dei play off nazionali di Eccellenza in Toscana, precisamente in quel di Poggibonsi, staccando così in gloria il pass verso l’alto dopo cinquantuno anni dall’ultima apparizione nel contesto calcistico di riferimento.

In tema di spareggi, ma passando alla rassegna dei principali avvenimenti di basket, nello specifico quello di Serie A2, la Poderosa XL Extralight Montegranaro usciva di scena dalla corsa verso l’olimpo della pallacanestro nazionale il 19 maggio, cadendo in casa dell’Azimut Bergamo in gara quattro dei quarti di finale play off. Una sorte, quella dei veregrensi, pressoché legata in simbiosi non solo per il cromatismo a quella della Fermana, che nel passato recente ha dunque conquistato la categoria sportiva superiore e, nel giro di poco, ha anche acquisito il diritto a spareggiare addirittura per il salto successivo.

Rimanendo in ambito della palla a spicchi, e scorrendo in avanti le pagine andate di qualche giorno, arriviamo al 30 maggio, con gara quattro dei play off per l’accesso diretto in Serie B a vedere, match ball in mano, la Sutor Premiata Montegranaro ricevere sull’infuocato parquet domestico della Bombonera la Sicoma Valdiceppo. Spinta dal popolo sutorino, la compagine di coach Marco Ciarpella aveva ragione dell’avversario umbro per 76-59, completando una scalata che nel giro di pochi anni ha fatto risalire repentinamente i calzaturieri dagli inferi della pallacanestro locale fino ai salotti buoni della disciplina nazionale.

Ma in ambito basket, e rimanendo con l’occhio clinico nei mesi estivi, merita particolare citazione la doppia impresa continentale a tinte tricolori femminile messa a segno dall’elpidiense Alessandra Orsili, il 14 luglio a piegare l’Ungheria nella finale di Sarajevo per 70-62 e diventare così campionessa europea Under 18. Non paga, la talentuosa leva del 2001 di li a poco meno di un mese, precisamente l’11 agosto, in Repubblica Ceca e nel rinnovato quintetto Azzurro Under 20, ha contribuito a battere nella relativa finale la Russia per 70-67, per assaporare così nuovamente la soddisfazione europea in un’estate, quella del 2019, difficilmente dimenticabile per la diciottenne di Sant’Elpidio a Mare.

Facendo un passo indietro, tornando cronologicamente ai primi di giungo, va citato il piccolo miracolo dell’altrettanto minuto Servigliano, centro dell’entroterra che da matricola, con la Virtus del presidente Fabio Paci, si è di contro fatto tonico ed implacabile fino a sbaragliare tutta l’agguerrita concorrenza (come Rimini e Forlì) dell’afferente girone di C1 nell’ambito del tennis tavolo, sfociando al momento dei consuntivi primaverili in B2, tra l’elité cioè dei centoventotto migliori club della disciplina in Italia.

E tra i singoli, pardon le singole (con doveroso e meritevole accento ad omaggiare le quote rosa dello sport di casa nostra) non risulta affatto marginale la replica, sul tetto d’Italia della carabina standard sui 10o metri calibro 22, dell’elpidiense Edvige Della Valle. Con il titolo tricolore 2018 in tasca, conquistato sul poligono di Pavia, la Della Valle ad inizio di settembre ha confermato se stessa a Pisa, avendo la meglio sui sessanta finalisti per la somma gloria della Penisola. Massimo Mattoffi al terzo posto, Manuel Clementi al secondo, e dunque nuovamente sul gradino più alto del podio, per l’edizione 2019, la nostra meritevole quanto implacabile, fucile in spalla, conterranea.

Tra gli sport di squadra, e venendo all’attualità, non può passare di certo inosservato, nel volley di Serie 3, anche il cammino della M&G Videx Grottazzolina, nel girone blu della competizione nazionale iniziata in autunno a mettere una dietro l’altra, in altrettante uscite di stagione, la bellezza di dieci vittorie consecutive. Tradotte in termini di classifica le stesse significano un solido primo posto, con solco al momento scavato sul resto della concorrenza.

Disciplina particolarmente dinamica in provincia è quella del ciclismo, con i pedali fermani attivi sotto più forme: dilettantistiche, Under 23, Elite e naturalmente giovanili. Nel selezionare però il picco emotivo di massima del 2019, anziché un risultato in senso stretto su pista, eccoci tornare al 24 ottobre, con Vincenzo Santoni dell’associazione Marche Cicliando ed il sindaco di Porto Sant’Elpidio, Nazareno Franchellucci, protagonisti all’interno degli studi Rai milanesi per la cerimonia di presentazione del Giro d’Italia 2020. L’edizione numero centotré della corsa “in rosa” vedrà pertanto, il prossimo 20 maggio, la città della riviera al centro della tappa pianeggiante di 181 chilometri partente da Porto Sant’Elpidio con arrivo a Rimini.

Appuntamento tradizionale, collocato annualmente all’altezza di novembre, è da sempre il Palio dei Comuni, kermesse ippica al trotto a calamitare sul circuito del “San Paolo” di Montegiorgio anche la bellezza folcloristica delle città interessate. Evento non solo sportivo, dunque, ma caratterizzato persino dal contorno sociale messo sul piatto dal colore dei centri partecipanti. Per l’anno corrente smentita la massima del “non essere profeti in patria”, visto il successo di Cokstile, guidato dal driver Antonio Di Nardo, abbinato per l’appunto al municipio montegiorgese. Cavallo seguito sul traguardo da Arazi Boko (con driver Alessandro Gocciadoro) del Comune di Monte Urano, e conseguente medaglia di bronzo ottenuta da Billie De Montfort, in rappresentanza di Fermo, spinto in pista da Gabriele Gelormini.

Dalla trazione equina al rombo dei motori, con il territorio catapultato addirittura in ottica globale grazie al Red Racing. Il sodalizio grottese, da sempre sugli sterrati del motocross (dove anche in stagione ha collezionato diversi titoli italiani di categoria, manifestando costanza di rendimento anno dopo anno), ha raccolto i primi frutti di un biennio sportivo investito sull’asfalto della velocità, precisamente quello del Cev, acronimo di Campionato Europeo della Velocità, grazie al giovane riminese del ’99 Alessandro Zaccone. In quella che a conti fatti potrebbe benissimo essere definita coma una “serie B” del ben più noto Moto Mondiale, il portacolori della scuderia fermana, a Valencia (Spagna) ha chiuso le tappe del campionato 2019 facendo imprimere il proprio nome al terzo posto della classifica generale, alle spalle del campione Edgar Pons e del secondo classificato, Hector Garzò.

E per quanto riguarda il tennis, finale d’anno in crescendo per la giovane leva sangiorgese del 2001 Elisabetta Cocciaretto, che dopo aver conquistato l’Itf di Asuncion (Paraguay) ai primi di novembre ha replicato se stessa, portando a casa lo stesso titolo dal Cile esattamente una settimana più tardi. Una doppietta sudamericana che, unita ad altri importanti successi della giovane fermana, alla recente Notte degli Oscar di Torino, galà conosciuto anche sotto la sigla del Super Awards, è valsa alla stessa il premio nazionale Next Gen femminile.

IL GIORNALISMO

Infine noi, il nostro mondo, quello di chi ha scelto di dedicarsi alle notizie. Un mondo spesso autoreferenziale, ma capace anche di regalare figure straordinarie, donne e uomini capaci di lasciare un segno indelebile. Quindi la chiudiamo, questa carrellata, con un augurio ad una persona che il giornalismo lo ha praticato e respirato per un’intera esistenza: Maurizio Blasi, caporedattore della Tgr Marche che, dopo 41 anni di servizio, si godrà una più che meritata pensione. O forse no, perché conoscendolo troverà sicuramente il modo per continuare ad alimentare quella che più che una passione per lui ha rappresentato e rappresenta una ragione di vita.


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