“Realizzare la terza corsia dell’A14 nel sud delle Marche, e nelle aree interne la ferrovia tra Ascoli e Antrodoco per arrivare in treno fino a Roma. Solo con queste opere si potrà rompere l’isolamento del Piceno e rilanciare il lavoro sul territorio, sia con i cantieri che con le nuove opportunità che si apriranno con le aziende presenti e future”.
Così il coordinatore dell’Usb Marche, Andrea Quaglietti, interviene sulle polemiche “per gli enormi disagi degli ultimi mesi a danno di imprese e cittadini provocati dai restringimenti e dai lavori sull’autostrada costiera, da Porto Sant’Elpidio a San Benedetto. Ed anche su una questione forse molto più importante, quella delle delocalizzazioni industriali e della crisi dell’indotto locale, dai servizi al commercio, che ha generato decine di migliaia di disoccupati. Disoccupati spesso con famiglie che non riescono a trovare alternative di lavoro, e usufruiscono di ben pochi contributi di assistenza pubblica, finite da tempo nella valle del Tronto le varie casse integrazioni”.
“Molte centinaia di nuclei familiari sono alla disperazione – afferma Quaglietti – e i politici e le istituzioni non stanno facendo nulla di concreto per combattere la crisi in atto da oltre 10-15 anni. Non si può andare avanti in questo modo, ed Ascoli e tutto il comprensorio hanno bisogno subito di grandi progetti che facciano ripartire sviluppo e occupazione reale. Ma prima di tutto – sostiene il coordinatore Usb – occorre rompere l’isolamento del territorio locale, aumentato dal terremoto e dai problemi sull’A14″.
Per Quaglietti quindi: “Occorre puntare su nuove infrastrutture che sono indispensabili per una possibile ripresa economica del Piceno, dall’Appennino alla costa. Tra queste la terza corsia autostradale, da Porto Sant’Elpdio a Giulianova. Un’opera chiesta da forze politiche e associazioni categoria, e che può essere fatta partire presto: esistono già i progetti per le Varianti – dice il sindacalista – e si tratta di reperire le risorse per attuare e far partire le opere. Questo intervento potrebbe aiutare a creare nuovi insediamenti produttivi, invece di allontanarli come ora. E’ necessario sbloccare i fondi per l’opera invece che limitarci a ridicoli rimborsi per gli automobilisti”.
Quanto alla ferrovia per Roma, per Quaglietti si tratta di: “Riprendere un programma di cui si parla da un secolo, trovando in Parlamento o con altri modi, i fondi necessari per un collegamento che è divenuto ormai essenziale per una provincia in forte declino. Avvicinerebbe le aree montane colpite dal sisma a Roma e a tutte le opportunità ad essa connesse, e stimolerebbe un nuovo flusso turistico in grado creare economia sul territorio. Eppoi con i cantieri molti operai espulsi dalle fabbriche potrebbe presto trovare lavoro”.
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