di Matteo Zallocco
Nessun passo indietro da parte di Fabrizio Ciarapica. «Io resto a disposizione, lavoro per l’unità del centrodestra. Le scelte sulle candidature le faranno i leader nazionali». Con queste poche parole il sindaco di Civitanova chiarisce che non si è tirato fuori dalla corsa, pur non essendo mai stato un candidato Governatore. Il suo nome è stato lanciato dal partito civico di Paolo Mattei che insieme a molti sindaci e imprenditori del territorio sono pronti a formare la lista civica a sostegno della coalizione di centrodestra e il loro auspicio è che sia la Lega a guidarla. Un progetto che Mattei rivelò a Cronache Maceratesi a fine novembre. Meno di un mese dopo Giorgia Meloni lanciò la candidatura di Francesco Acquaroli rivendicando le Marche in base ad accordi nazionali. Una mossa che però è stata vista dalla Lega come una fuga in avanti. Salvini ha fatto capire le sue intenzioni durante la telefonata a villa Gigli dove Ciarapica e Mattei hanno radunato le truppe: «Voglio le Marche, da febbraio sarò da voi».
Nelle ultime ore Matteo Salvini, dopo la sconfitta in Emilia Romagna, ha ribadito prima a Porta a Porta e poi al Tg5 l’intenzione di candidare i migliori nelle regioni che andranno al voto a maggio. Salvini ha anche annunciato che il tavolo nazionale si radunerà di nuovo entro la settimana per parlare delle candidature e procedere con accordi condivisi.
Che ne pensa Fabrizio Ciarapica? «Come si fanno a non condividere certe dichiarazioni, il centrodestra deve restare unito e ragionare sulla candidatura migliore per vincere». Il sindaco di Civitanova in questo periodo è rimasto in silenzio ma aveva già incontrato Salvini a Roma lo scorso dicembre, prima ancora che Fratelli d’Italia lanciasse Acquaroli. E mentre oggi Giorgia Meloni continua a confermare la candidatura del deputato di Potenza Picena, Matteo Salvini non toglie il piede dal freno. L’incontro tra i leader nazionali annunciato per i prossimi giorni si prospetta particolarmente caldo. Quel che è certo è che il candidato Governatore uscirà da quel tavolo e che le Marche sono appetite da entrambi perché il terreno è molto più fertile dell’Emilia e qui non troveranno come avversario il “buon governo”.
5 STELLE – Nel frattempo un’altra civitanovese, la deputata del M5S Mirella Emiliozzi, ha assunto un ruolo centrale tra i pentastellati marchigiani: «Stamattina ci siamo incontrati con Vito Crimi e Danilo Toninelli e abbiamo fatto il punto sulle elezioni regionali nelle Marche: è confermata la nostra linea, cioè mai con chi è stato responsabile del declino della Regione. Ora al lavoro». Così Mirella Emiliozzi, neo facilitatrice del Movimento 5 stelle per la nostra regione e delegata alla comunicazione esterna, sintetizza la riunione che oggi a Roma ha visto al tavolo il capo politico facente funzioni Crimi, insieme al facilitatore nazionale Toninelli. a quelli regionali (oltre a Emiliozzi, Giorgio Fede) e ai co-referenti per le Regionali nelle Marche: il consigliere regionale Gianni Maggi e la deputata Marina Parisse. Dalla riunione emerge quindi una conferma della linea di Di Maio: non con il Pd. Inascoltato l’appello di Gianni Maggi, capogruppo in Consiglio regionale che appena due giorni fa aveva nuovamente chiesto al Movimento di fare una scelta di campo a pena di “diventare irrilevante”. Sarà ora da capire se e con chi il Movimento correrà alle regionali di primavera. Un’ipotesi, naufragato il tandem con i dem, potrebbe essere quella di affiancarsi a movimenti civici. Sul piatto c’è sempre la candidatura di Sauro Longhi, ex rettore della Politecnica. Che piace anche a qualcuno del centrosinistra, così come la sindaca di Ancona Valeria Mancinelli. E il Governatore uscente Luca Ceriscioli non molla. Domani sera la direzione regionale del Pd parleranno di candidature i pro-Mancinelli e i pro-Ceriscioli. Ma non si deciderà nulla, perché anche nel centrosinistra la decisione finale la prenderà Roma. E quindi Nicola Zingaretti.
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