A distanza di 24 ore dalle dichiarazioni rilasciate a Cronache Fermane, nel post-voto dell’Emilia Romagna dove il Pd ha trionfato, del vicesegretario regionale dem, Fabiano Alessandrini, arriva la replica al vetriolo della capogruppo regionale FI, Jessica Marcozzi che prende le difese del suo commissario regionale Francesco Battistoni. Sì perché l’esponente dem, alla domanda su cosa pensasse delle parole di Battistoni secondo cui ‘la situazione politica delle Marche somiglia molto più alla Calabria che all’Emilia Romagna’ ha risposto con un sarcastico “Chi è Battistoni? Ah, dimenticavo, un altro importato, dopo Fiori e dopo Arrigoni per la Lega. Certo che il centrodestra non ha proprio nessuno nella nostra regione se ha bisogno di paracadutare la classe dirigente da altre zone d’Italia. Non è certo un bel segnale, al loro posto mi preoccuperei”.
“Chi è Battistoni? – la controreplica della Marcozzi in una nota – Semplice: è un commissario regionale che in poche settimane ha mostrato con i fatti di essere molto più attento alle Marche e al Fermano di chi oggi, dopo anni di disastri combinati dal suo Partito, il Pd, si permette anche il lusso di fare della facile ironia.
Fossi in Alessandrini io mi limiterei al silenzio, per pudore. Quando l’essere fermano, marchigiano, per un politico che snobba totalmente il Fermano e le Marche diventano un’aggravante. Invece no, con assoluta mancanza di rispetto per le istituzioni, perché Battistoni è anche un senatore della Repubblica, si permette di ironizzare su una figura politica che in pochi mesi è riuscita a fare molto di più del Pd in anni di governo nazionale e regionale. Basti menzionare il lavoro emendativo al Milleproroghe, insieme al Sen. Cangini e all’on. Baldelli sulla proroga anche per il 2020 dell’esclusione dall’accertamento dell’indicatore patrimoniale (Isee) per circa 90.000 case dichiarate inagibili ed il rinnovo fino al 31 dicembre 2020, per le regioni colpite dal sisma, delle concessioni per i siti di stoccaggio temporaneo nei quali le macerie possono essere trattate.
Invece Alessandrini, parte di un Pd sempre più spaccato su tutto, anche al suo interno, ‘vanta’ al suo attivo il cerchiobottismo politico sulla Soprintendenza persa da Fermo e, nei suoi numerosi incarichi, anche la gestione direi sull’ex Stazione Santa Lucia e quella del trasporto pubblico extraurbano con la scandalosa esclusione del comune di Montefortino, il più devastato dal sisma. Serve continuare? Se al vicesegretario Pd va bene Ceriscioli, siamo tutti molto contenti. Fra pochi mesi i marchigiani potranno scegliere. E questa volta, non ce ne vogliano Alessandrini e il Pd, si voterà. Inutile sognare l’Emilia-Romagna. Ceriscioli, con buona pace di Alessandrini, e immaginabile soddisfazione di quella parte di Pd che non lo vuole ricandidare, sarà un Oliverio bis. Il governo Ceriscioli è paragonabile all’ultimo governo della Calabria: fallimento totale con i cittadini che sapranno sentenziare la debacle con il voto.
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