di Luca Capponi
«Abbiamo riarrangiato “Luce” di Elisa in una maniera nuova, sarà una versione molto diversa, Rancore ha riscritto il testo, musicalmente ci sono parti del tutto inedite. Sono molto emozionato per questa prima volta sul palco, passare da direttore d’orchestra a ospite rappresenta un bel passo in avanti, ne sono felice».
Alle porte del Sanremo 2020, edizione del settantesimo targata Amadeus che prende il via martedì 4 febbraio per concludersi quattro giorni dopo, Dario Dardust Faini racconta la sua vigilia. Anche se lui ormai è un abituale dell’Ariston, essendo questa la sua partecipazione numero nove. Sempre in qualità di autore però, mai come ospite. Lo sarà nella puntata del venerdì, tradizionalmente dedicata alle cover, in tandem col rapper romano e La Rappresentante di Lista per cimentarsi col brano che trionfò su quello stesso palco nel 2001.
Stavolta Faini, ascolano e ospite nella tappa fermana del Jova Beach Party, mette le firma su tre pezzi: “Eden” di Rancore, “Andromeda” per Elodie, entrambi tra i big, e “Tsunami” per gli Eugenio in Via Di Gioia nella sezione giovani. Nella storia resta ovviamente quanto fatto lo scorso anno con Mahmood e Charlie Charles, con cui il Nostro è arrivato alla vittoria grazie a “Soldi”, dirigendo i musicisti durante l’esecuzione del pezzo nelle serate della gara.
«Anche stavolta, ancora di più rispetto al 2019 dove tutto è accaduto in maniera miracolosa, vado con l’intento di proporre brani nuovi, innovativi, contemporanei, sorprendenti, senza aspettarmi nulla di importante -spiega Faini-. Spero che queste canzoni siano importanti per la carriera di Elodie, Rancore e degli Eugenio, mi interessa vederla di più in questa ottica più che dal punto di vista della competizione. Per il resto tutto ciò che accade andrà bene».
Diceva così anche dodici mesi fa il musicista e producer ascolano, classe 1976 e un curriculum che parla di successi nazionali ed internazionali. Chissà che non si arrivi ad un magico bis. Nel frattempo il suo ultimo album a nome Dardust è uscito da poche settimane e vola già alto. Si intitola “S.A.D. Storm and Drugs” ed è il terzo della nidiata dopo “7” (2015) e “Birth” (2016). «Abbiamo inaugurato il tour a Berlino, è stato un trionfo -commenta raggiante-. Non vedo l’ora di ricominciare con una nuova avventura dal vivo». E a proposito di concerti, sarà a Bologna (22 febbraio), Roma (27 febbraio), Milano (5 marzo) e Torino (6 marzo)
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