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Agnellino muore di freddo:
i teli provvisori non bastano
“Compromessa la produzione del latte”

AMANDOLA - Una ditta locale chiamata dal Comune ha aiutato l'imprenditore agricolo Massimo Di Mulo a posizionare un telo di plastica provvisorio per dare riparo alle sue 200 pecore

di Andrea Braconi

Hanno trascorso la notte sotto qualche fiocco di neve le 200 pecore dell’azienda agricola di Massimo Di Mulo. Dopo il forte vento di martedì che aveva scoperchiato la loro stalla – una tensostruttura in pvc che era stata assegnata dalla Regione a seguito dei danni provocati dal sisma del 2016 -, nello stesso pomeriggio una ditta di Amandola specializzata (e con un cestello a disposizione) ha aiutato l’imprenditore a posizionare un telo di plastica provvisorio per dare loro riparo. Ma il vento, sempre lui, non ha permesso di coprire integralmente la parte danneggiata. “Gli animali sono rimasti lì, non avevo altri posti dove metterli e purtroppo nella parte rimasta scoperta un agnellino che era appena nato non è riuscito a sopravvivere. Stamattina la ditta è tornata e abbiamo finito a mettere il telo con le corde, ma resta sempre una cosa provvisoria”.

I tecnici della Regione hanno effettuato un sopralluogo per verificare i danni e facendo tutta la documentazione fotografica necessaria. Ma un ruolo decisivo, tiene a rimarcare Di Mulo, lo ha avuto l’Amministrazione comunale di Amandola. “In Regione sono riusciti a far accelerare l’iter, in modo tale che una volta ricevuto il preventivo possano autorizzare subito l’impegno di spesa per sostituire il telo in pvc. Però non credo che passerà meno di una settimana: tra le ditte che ho contattato io nessuno era disponibile, quindi ho capito che i tempi saranno un po’ lunghi. Da Fermo mi hanno raggiunto tre persone di un’azienda, hanno preso le misure ma anche loro mi hanno spiegato che non avendo il materiale disponibile saranno necessari almeno 7 giorni”.

Ma se il vento non dovesse riprendere vigore, precisa, le pecore per il momento potrebbero anche restare così. “Se piove non c’è problema per qualche giorno, ma se però dovesse tornare il vento forte strapperebbe subito via il telo. Basterebbe la metà dell’intensità che abbiamo visto ieri per far tornare tutto daccapo”.

Un ulteriore problema potrebbe essere rappresentato dalla neve. “Anche se ho fatto rafforzare un po’ il telo con delle corde, una nevicata importante potrebbe danneggiare la stalla. Le previsioni sembrano buone, non dovrebbe accadere nulla di particolare. Altrimenti, è meglio scappare via”.

Dopo la disperazione iniziale, quindi, Di Mulo resta un po’ più fiducioso. “Comune e Regione si sono mobilitati. In particolare ringrazio il sindaco, che si è mosso subito. Ieri ero scoraggiato al massimo. Questa è una razza di pecore che ha pochissima lana e soffre tanto il freddo: essendo abituate sempre al coperto e all’asciutto, all’improvviso si trovano con la pioggia addosso, il vento da tutte le parti, ieri sera gli nevicava addirittura sopra. Così stamattina portavano meno della metà del latte e la produzione adesso è compromessa. Per quando recupereranno ci vorrà parecchio tempo, questo se consideriamo quelle che sono in grado di recuperare, cioè quelle più fresche di mungitura; le altre, che stavano più avanti, non possono più farlo”.

Al momento non è stata fatta alcuna stima dei danni. “Se tutto si ferma qui è una cosa accettabile. Se invece dovesse succedere ancora, allora in quel caso i danni sarebbero piuttosto gravi”.

“Come Comune abbiamo subito dato la massima disponibilità e garantito una rapida presenza sul posto – commenta il sindaco Adolfo Marinangeli -. L’intervento di somma urgenza è stato possibile grazie all’approvazione da parte della Regione e di questo va dato merito al dirigente regionale Luciani e alla segreteria del presidente Ceriscioli, che mi hanno subito autorizzato l’intervento prima di emergenza fatto dal Comune e poi quello di sostituzione completa del telo che verrà effettuato a breve. Per un migliore coordinamento ci siamo anche inventati un gruppo WhatsApp tra allevatore, Ufficio Tecnico, Regione, Protezione Civile e altri, segno dell’attenzione e della piena condivisione del problema da parte di tutte le istituzioni”.

Il forte vento scoperchia una stalla con 200 pecore all’interno “La Regione non ci ha voluto ascoltare”


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