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Alati (Ciip): “Nuovo acquedotto del Pescara
e investimenti a garanzia
dell’approvvigionamento idrico”

ACQUA - Il presidente Ciip Giacinto Alati: "Con il nuovo tracciato si è cercato quindi di eliminare le condizioni critiche esistenti dello stato attuale in un territorio che presenta condizioni morfologiche e strutturali molto accidentate"

Giacinto Alati

Venerdì prossimo a partire dalle ore 10 presso la Sala consiliare del Ciip spa si terrà la presentazione del Progetto ‘Nap – Nuovo acquedotto del Pescara’, l’opera innovativa e antisismica del territorio.

“Con l’occasione verrà illustrata anche l’altra grande opera che Ciip spa, insieme ai gestori del Sud Marche, ha messo in campo per sopperire alle problematiche causate dagli eventi sismici e dalla conseguente crisi idrica che attanaglia il nostro territorio.
L’evento, organizzato in collaborazione con Confindustria Centro Adriatico e Camera di Commercio delle Marche – spiega il presidente Ciip, Giacinto Alati – si propone di rendere partecipi i soggetti pubblici e privati, della portata storica dei due progetti di cui si tratta e degli ingenti finanziamenti nazionali stanziati a supporto di questa grande occasione di sviluppo del nostro territorio, quale garanzia di continuità ed efficienza del servizio fornito a tutti i cittadini.
Nello specifico verrà illustrato il bando per l’appalto dei progetti e la loro genesi.
Il più corposo, in termini di impegno e di investimenti, è quello relativo al nuovo acquedotto del Pescara, ovvero è un complesso sistema di manufatti e condotte che alimenta la rete idropotabile di Ascoli Piceno e di tutta la bassa valle del Tronto e che opera in connessione con l’acquedotto dei Sibillini. Le sorgenti principali sono ubicate in località Capodacqua e Pescara del Tronto e le opere di captazione alimentano la linea acquedottistica realizzata negli anni ’50, attraverso un susseguirsi di gallerie, ponti e scavi in trincea”.
Secondo il presidente di Ciip spa, Giacinto Alati: “Gli eventi sismici che si sono succeduti tra il 2016 e il 2017, di cui sono noti gli effetti devastanti prodotti in quest’area nell’edilizia civile, privata e pubblica, hanno fortemente aggravato la vulnerabilità della struttura acquedottistica montana mettendo a nudo tutte le criticità rappresentate dalle passate scelte e solamente i tempestivi interventi effettuati dalla Ciip hanno consentito di effettuare le riparazioni ai danni subiti dalle condotte garantendo la continuità dell’erogazione idrica. Con il nuovo tracciato si è cercato quindi di eliminare le condizioni critiche esistenti dello stato attuale in un territorio che presenta condizioni morfologiche e strutturali molto accidentate”.
Sotto il profilo tecnico vennero individuate dal gruppo di lavoro, supportato anche dall’Università Politecnica delle Marche, tre ipotesi di tracciato per la nuova condotta adduttrice nel tratto Capodacqua – Borgo di Arquata. Le tre varianti di tracciato hanno in comune la parte iniziale e quella finale e si differenziano essenzialmente per il tracciato compreso tra i due attraversamenti del fiume Tronto.
In prima istanza si era individuata la soluzione 2 come definitiva, con la valutazione costi benefici basata su un quadro economico di circa 32,6 milioni di euro con iva.
Tuttavia nella conferenza dei servizi preliminare, tenutasi nel maggio 2019, pur essendo i pareri raccolti sostanzialmente positivi, i comuni di Accumoli ed Arquata chiesero di procedere con l’adozione della soluzione 3 stante le interferenze possibili che la soluzione 2 avrebbe potuto avere con le nuove progettazioni legate alla ricostruzione post-sisma, quali la realizzazione di una nuova bretella stradale per Accumoli e la possibile localizzazione del nuovo abitato di Pescara per Arquata del Tronto. Anche i successivi approfondimenti geologici eseguiti hanno portato delle evidenze tali da considerare più stabile e sicura la soluzione progettuale 3. In questa direzione anche i pareri delle due Soprintendenza archeologiche interessate (delle Marche e del Lazio), essendo rilevati alcuni reperti archeologici riconducibili a strutture di epoca romana lungo il tracciato previsto nel tratto dell’ipotesi n. 2.
Per questo si è deciso di adottare come definitiva la soluzione numero 3 con un tracciato che prevede la partenza dalla sorgente di Capodacqua e che si snoderà per circa 3,2 km in trincea sino a giungere nei pressi dell’abitato di Grisciano (Accumoli). Da Grisciano inizierà il tratto in galleria, per una lunghezza di circa 4,4 km, sino all’altezza dell’abitato di Borgo d’Arquata e su questo tratto, con una finestra presso Vezzano, è prevista l’immissione in galleria delle portate fluenti dalla sorgente Pescara. Nei pressi di Borgo è previsto un attraversamento fluviale in aereo e quindi, dopo un tratto in trincea di circa 800 metri, un ulteriore tratto in galleria della lunghezza di circa 200 mt.
Il tracciato sarà lungo complessivamente circa 8,7 chilometri e genererà un quadro economico di investimenti pari a circa 35,1 milioni di euro”.
“Siamo fiduciosi che questi bandi creino opportunità dirette per le imprese del territorio – dichiara il presidente dell’Associazione Nazionale dei Costruttori Edili di Ascoli Piceno aderente a Confindustria, Massimo Ubaldi – avendo il Ciip dimostrato questa sensibilità già in passato, auspichiamo che anche in questa delicata fase si delinei la prima grande vera opportunità di lavoro in chiave di ricostruzione post-sisma dove le nostre professionalità possano essere messe in condizione di esprimersi. Comunque un’opportunità di crescita per tutti.”
Anche per questo motivo tutte le aziende del territorio, i professionisti del settore e tutta la cittadinanza, è invitata a partecipare alla presentazione registrandosi online tramite l’apposito form disponibile al link http://bit.ly/nap2020″.


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