«Nessuna sardina candidata alle regionali a nome del movimento». Lo mette nero su bianco il coordinamento delle Marche del movimento popolare nato a Bologna e che in queste settimane, prima dell’incontro nazionale a Scampia, sta ragionando sul da farsi in vista delle regionali nelle Marche. Fondamentali per la vittoria in Emilia Romagna, nelle Marche le sardine vivono una situazione molto diversa rispetto a quella emiliana, ma fin da subito puntualizzano che non ci saranno candidati iscritti nelle liste dei partiti e delle civiche regionali e che se qualcuno intenderà percorrere quella strada lo farà a nome personale e non per conto delle sardine.
«Nessun membro del Movimento 6000 Sardine nelle Marche, a prescindere da ruolo o posizione, si candiderà alle prossime regionali: se mai qualcuno scegliesse di farlo lo farà a titolo personale, non in nome e per conto del movimento – scrivono in un comunicato – la situazione che si è vissuta in Emilia Romagna è sicuramente diversa da quella delle Marche. Ancora oggi non ci sono certezze tanto sui candidati quanto sui programmi di ciascuno schieramento. Dal canto nostro, con fermezza sosterremo come movimento quelli che da sempre sono i nostri pilastri: l’antifascismo e l’avversione al servilismo verso i poteri forti. Il messaggio che abbiamo lanciato dalla piazza di Civitanova è che l’ascolto della società civile deve essere alla base della buona politica per un bene condiviso».
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