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Nuovo acquedotto,
la grande opera
interprovinciale targata Ciip

ACQUEDOTTO - Lavori per 35 milioni che dureranno quattro anni. Il presidente della Ciip, Giacinto Alati: "E' un segno di riscatto della comunità. Grazie agli impianti di soccorso non abbiamo chiuso l'acqua"

Il presidente Giacinto Alati con il Prefetto Rita Stentella (Fotoservizio Andrea Vagnoni)

di Renato Pierantozzi

Cinque archi per ricordare il fontanile di Pescara del Tronto da dove arriva l’acqua che disseta mezzo Piceno e per non dimenticare nemmeno le vittime del tremendo terremoto del 24 agosto del 2016. C’è anche questo nella grande opera denominata “Nuovo acquedotto del Pescara” che è stata presentata ufficialmente questa mattina alla sede della Ciip spa. A disposizione ci sono 27 milioni giunti dallo Stato a cui si aggiungeranno altri 8 milioni provenienti dalla tariffa. «Per l’intera opera -dice il presidente Giacinto Alati– serviranno quasi 100 milioni di euro anche se a noi non piace dare troppi numeri». Il primo tratto, infatti, da 35 milioni riguarda “solo” il tracciato da Pescara-Capodacqua fino al nodo di “Colleforno”, ma è comunque quello più a rischio in caso di sisma che lo ha già danneggiato in 12 punti oltre all’impianto di sollevamento. «Tra le opzioni sul tavolo (4) -spiega l’ingegnere della Ciip, Massimo Tonelli che è il responsabile unico del procedimento (Rup) dell’opera- alla fine è stata scelta la “numero 3” quella che prevede un minore impatto ambientale con la realizzazione di una galleria di 4,8 km e il passaggio sulla sponda destra del Tronto per evitare la paleograna di Pescara del Tronto. La lunghezza complessiva è di 8,8 km, di cui 3,6 km di condotte in trincea, un nuovo ponte, 80.000 mc di materiale roccioso e tubature in grado di trasportare dai 610 ai 910 litri al secondo».

Massimo Tonelli

Sono iniziate già le conferenze dei servizi tra i vari enti poichè bisogna mettere d’accordo 2 parchi nazionali, 2 regioni (a causa di uno sconfinamento nel Lazio), Province e Comuni oltre ai pareri di geologi e archeologi. E i tempi per partire? «Per la progettazione definitiva servirà un anno e mezzo -dice sempre Tonelli- per poi poter iniziare i lavori entro giugno 2022 che dovrebbero durare 4 anni anche se l’esperienza della galleria di Colleforno rifatta dopo il sisma del ’97 grazie ad un finanziamento di 30 miliardi ci fa sperare in tempi più compressi». Poi toccherà al tratto da Colleforno a Roccafluvione fino al Monte Ascensione. «Stiamo già vedendo con il professor Mancinelli dell’Università di Ancona», aggiunge Tonelli. Anche il presidente Alati sottolinea l’importanza dell’opera. «Rappresenta -dice- un segno di riscatto della comunità che va ad aggiungersi anche al grande progetto dell’interconnessioni delle reti idriche attraverso il progetto dell’anello dei Sibillini. Dal sisma in poi il nostro personale è impegnato in prima linea per garantire l’erogazione della risorsa idrica a tutto il territorio che serviamo. Inoltre grazie alla presenza degli impianti di soccorso siamo riusciti a non rimanere senza acqua durante la crisi idrica. Per la gara europea abbiamo chiesto anche la consulenza di un avvocato esperto nel campo come Luciano Mastrovincenzo in modo da fare le cose al meglio». Anche i costruttori piceni guidati da Massimo Ubaldi dell’Ance-Confindustria sperano nella grande opera della Ciip come una boccata d’ossigeno per il comparto dell’edilizia ancora alle prese con la crisi. «Speriamo che diventi un’occasione di lavoro -dice Ubaldi- per le imprese locali e per tutto il “pil” locale come il Ciip ha già dimostrato in passato. Gli ultimi dati della cassa edile sulle ore lavorate sono positive, ma è pur vero che si partiva da una situazione di crisi gravissima». Presente anche il sindaco Marco Fioravanti che ha rinnovato la sua proposta di “derogare alle normative europee sulla concorrenze per le imprese dell’area del cratere per l’affidamento dei lavori”. «Questi lavori -dice il Prefetto Rita Stentella- sono occasioni per far ripartire l’economia di un territorio che già soffriva la crisi, ma che è sano e fatto di gente laboriosa. Auspico che tutto proceda in maniera spedita rispettando le regole, la legalità e il codice degli appalti». «Le difficoltà sull’acqua sono note -aggiunge il presidente della Camera di Commercio delle Marche, Gino Sabatini– ma quest’opera porterà milioni di euro e darà la possibilità al settore delle costruzioni, e non solo, di avere ricadute positive. L’interconnessione è poi molto importante: fare squadra, con territori diversi che si uniscono per un valore sociale superiore, cioè che l’acqua resti un bene comune e sia sempre disponibile. Facendo squadra si ottengono risultati che altrimenti non si sarebbero ottenuti».

LA FOTOGALLERY DI ANDREA VAGNONI

 


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