“Negli ultimi mesi si è assistito ad un confronto di natura prettamente politica riguardo il destino dell’area pertinente l’ex Stazione di Fermo Santa Lucia.
Italia Nostra ha seguito sempre con attenzione tutti gli sviluppi della vicenda, apprezzando e valutando i contributi in termini di idee e proposte apportati da più soggetti, politici e non. Lo scopo principale, a parere dell’associazione e degli associati, è quello di avviare un iter che possa recuperare la memoria storica della vecchia linea ferroviaria e che sia in grado di restituire alla città un luogo così pieno di ricordi e ricco di possibilità”. E’ il punto di Italia Nostra, con la sezione di Fermo, su una delle aree che in questi mesi ha maggiormente richiamato l’attenzione della politica e dei cittadini e su cui si è innescato un acceso dibattito.
“L’invito di Italia Nostra, rivolto a tutti gli attori, è di superare ciò che è avvenuto e le scelte, non sempre condivise e condivisibili, che sono state prese.
Ora, invece, è il momento di proiettare lo sguardo al futuro immaginando che quel tratto di città, appena al di fuori della cinta muraria, non rimanga per sempre ad uso esclusivo della Steat, nuova proprietaria dell’area, ma che, in qualche modo, torni ad essere vissuto nella quotidianità dalla città e soprattutto, come fatto notare da più parti, dalla numerosa popolazione studentesca che frequenta gli istituti circostanti.
Le esigenze immediate a cui occorre dare risposta, secondo Italia Nostra, sono la creazione di un collegamento pedonale tra il nuovo polo scolastico e l’area Santa Lucia tramite la realizzazione di un sottovia o di un attraversamento rialzato di via Bellesi, la realizzazione di un collegamento trasversale all’interno dell’area che consenta il raggiungimento della scalinata ‘Besenzanica’ ed il restauro degli immobili storici della dismessa linea ferroviaria, primo tra tutti quello della stazione.
È giusto che la politica faccia il proprio corso e che la Steat utilizzi per il momento l’area in base alle proprie necessità logistiche, ma è anche fondamentale continuare ad immaginare un futuro diverso per quell’area, evitando che rimanga una proposta senza attuazione”.
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