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Rivoluzione digitale nella Radiodiagnostica:
sempre più precisione e velocità

FERMO - L'Asur Area Vasta IV di Fermo può vantare un reparto di Radiodiagnostica in continua evoluzione e sempre più all'avanguardia; un team di medici e tecnici che mira alla presa in carico del paziente e all'attuazione di un percorso di cura multidisciplinare

Dottor Gianluca Valeri

di Maria Elena Grasso

Ospite negli studi di Radio FM1, questa mattina, il dottor Gianluca Valeri direttore dell’Unità Operativa Complessa di Radiodiagnostica dell’ospedale Murri di Fermo. Intervistato dal direttore di Cronache Fermane, Paolo Paoletti, il primario ha illustrato le novità in arrivo e parlato dei progressi in campo diagnostico.

“Il nostro è un reparto importante, sempre affollato, – ha esordito – il primo cambiamento dal mio arrivo, circa cinque anni fa, è stato il trasloco di una parte della Radiologia, dal secondo al primo piano dell’ala nuova, esattamente di fronte al pronto soccorso, facilitando così il trasporto dei pazienti dal punto di primo accesso, migliorando la tempistica della diagnosi e, di conseguenza, riducendone il tempo di permanenza. La nuova sede è stata creata con arredi più funzionali e investendo sulla diagnostica radiologica digitale”.

La rivoluzione informatica in campo radiologico, nel corso degli anni, ha consentito la messa in opera di mezzi all’avanguardia utilizzati per la valutazione del caso clinico; mediante i dispositivi di ultima generazione, il segnale digitale del macchinario viene trasmesso, direttamente via computer, al vaglio immediato dei medici e dei tecnici consentendo di effettuare una valutazione con maggiore sicurezza e precisione.

“Negli ultimi dieci anni abbiamo assistito ad una evoluzione del sistema informatico in radiologia, – ha continuato Valeri – riuscendo ad uniformarci a tutta la regione Marche con il Ris (Sistema informativo radiologico), migliorando di conseguenza la prenotazione tramite Cup. Infatti, da quando è uscito il nomenclatore unico regionale, tutti gli esami sono individuati con la stessa dicitura, nei presidi di tutta la regione, e questa uniformità ha contribuito a migliorare anche la tele-consulenza con l’Ospedale Regionale di Torrette”.

La messa in opera del PACS, ovvero del sistema con cui le immagini vengono digitalizzate e rielaborate, il medico può visionare i risultati sullo stesso dispositivo su cui andrà poi a lavorare; oggi a Fermo è possibile eseguire l’esame mammografico in 3D (tomosintesi), una novità che consente ancora più precisione, riuscendo a indagare la densità del seno e la quota ghiandolare, fattori che prima non erano facilmente leggibili.”.

“Dal punto di vista clinico, – ha precisato Valeri – noi medici dobbiamo essere sempre aggiornati e formati. Una delle novità di cui vado particolarmente fiero è il grande lavoro in rete che stiamo cercando di attuare. Grazie al dottor Macarri e al dottor Guerriero siamo riusciti a creare dei gruppi multidisciplinari, in cui discutiamo i casi più importanti valutandone insieme le terapie e i percorsi da seguire attraverso una decisione collegiale. Questo, permette al medico di non essere più solo di fronte al paziente e di attuare una collaborazione con le altre figure professionali di riferimento. Con un metodo del genere, si va sempre di più verso la medicina esclusiva per ogni singolo paziente, ovvero un metodo che ci permette di agire seguendo le linee guida nazionali ma personalizzando il percorso del degente e prendendolo in carico.”.

La Radiodiagnostica non è più riconducibile esclusivamente a casi che riguardano l’ortopedia o le semplici ecografie, oggi è una disciplina che incontra molteplici branche nel campo medico come, ad esempio, la neurologia: “Con i neurologi – ha spiegato Valeri – stiamo lavorando molto sulle terapie per il trattamento di soggetti colpiti da ictus. In questo ambito è fondamentale la velocità, ‘time is brain’, quindi la tecnologia e i dispositivi digitali mirati possono costituire un mezzo basilare nell’individuazione del quadro clinico. Presto, inoltre, si provvederà all’attivazione della Radiologia Interventistica e Angiografica anche al Murri e non ci sarà più bisogno di trasportare il paziente nei presidi di Macerata o Ancona. Altro traguardo che ci auspichiamo di raggiungere in tempi brevi riguarda la radiologia domiciliare, una TAC  ‘a casa’, cioè la possibilità di eseguire l’esame tra le mura domestiche: tramite un collegamento Wi-Fi, il medico riceve le immagini direttamente in ospedale; ovviamente è una pratica che riguarderà solo alcuni esami e sarà destinata soltanto ai pazienti per i quali il trasporto è sconsigliato.”.

I numeri parlano chiaro, nel 2019 il reparto ha registrato, circa 192.000 esami di diagnostica per immagini. La radiologia ad oggi è composta da 18 medici tra Fermo e Amandola, 35 tecnici, 8 infermieri e personale amministrativo e di sostegno. Solo con queste cifre è possibile puntare in alto, pensare all’attuazione del fascicolo sanitario elettronico, riuscire a sistemare la radiologia domiciliare a Montegranaro e riattivare alcune apparecchiature nell’area montana.

Il dottor Valeri, in forza all’ospedale Murri di Fermo dal 2015 ha infine aggiunto: “Io provengo da Torrette, dove effettuavo prevalentemente diagnosi; adesso il mio compito è giustamente più vasto, oggi mi ritrovo ad avere un ruolo più comunicativo; proprio per questo sento di ringraziare tutti i colleghi per il costante supporto e la direzione dell’Area Vasta per coadiuvarmi in un tale percorso di crescita, sia personale che del reparto”.

 

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