di Pierpaolo Pierleoni
Il momento decisivo per fare chiarezza sul caso della piccola Jennifer Francesca Krasniqi, morta l’8 gennaio scorso nella sua abitazione di Servigliano, è arrivato. Scadono infatti domattina i termini per la consegna dei risultati dell’autopsia sul corpo della bimba di 6 anni. La Procura della repubblica aveva disposto ulteriori accertamenti, dopo un primo esame effettuato pochi giorni dopo il decesso, nominando un terzo consulente, l’anatomopatologo Marco Valsecchio, ad affiancare i medici Alessia Romanelli e Rino Froldi. Quegli esami si sono svolti il 5 febbraio scorso, con richiesta di consegnare la perizia entro 15 giorni. Era facoltà dei professionisti di chiedere dei giorni di proroga per ultimare gli accertamenti, ma non risulta abbiano formulato questa richiesta, quindi nelle prossime ore le conclusioni dei medici legali dovrebbero essere consegnate alla Procura.
Come più volte ribadito da tutti i soggetti coinvolti nel macabro caso, tutto ruota proprio intorno ai risultati dell’autopsia, chiamati a rivelare orario e causa della morte di Jennifer. Saranno questi due elementi a fornire dettagli determinanti per fare chiarezza su cosa sia accaduto quella notte alla Circonvallazione Clementina, quando un incendio è divampato nel cuore della notte ed all’arrivo dei soccorritori la piccola è stata trovata morta nel suo letto. I sopralluoghi sul luogo del dramma hanno già accertato in modo inequivocabile che il rogo sia stato appiccato dolosamente, ragione per cui è in carcere, con l’accusa di incendio doloso e morte come conseguenza di altro reato, la mamma della vittima, la 37enne Pavlina Mitkova.
Ora tocca all’autopsia stabilire se, come sembra ormai assai probabile, Jennifer fosse già morta quando sono divampate le fiamme, e se sì, in che modo e da quanto tempo. Elementi che potrebbero far mutare il capo d’imputazione nei confronti della Mitkova. Nel frattempo è stata negata, nei giorni scorsi, la richiesta presentata dal legale della donna, Gianmarco Sabbioni, di concedere la detenzione ai domiciliari. Il giudice ha disposto la permanenza in carcere, alla casa circondariale di Pesaro.
Altro caso nel caso, che attende un responso per martedì 25 febbraio al tribunale dei minori, riguarda la sorella più piccola di Jennifer, di 4 anni e mezzo. L’avvocato Maria Cristina Ascenzo, che assiste il padreAli Krasniqi, ha presentato infatti contestazione del provvedimento con cui è stata sospesa all’uomo la responsabilità genitoriale. Il 41enne di origini kosovare da un mese non ha avuto contatti con la figlia, che rimane affidata ad una struttura protetta.
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