“Leggendo, con qualche stupore, le dichiarazioni apparse sulla stampa relativamente alla questione del distaccamento vigili del fuoco di Amandola, riteniamo doveroso chiarire alcuni aspetti”. Inizia così la nota dei coordinamenti e segreterie regionali Vigili del Fuoco Marche sul braccio di ferro per i nuovi distaccamenti dei vigili del fuoco. da una parte chi vuole mantenere la sede di Amandola, dall’altra chi, proprio come le sigle Cgil, Cisl,Uil e Confsal spingono per due distaccamenti: a Piane di Falerone (sede individuata da studi tecnici dopo l’iniziale ipotesi di Servigliano) e a Comunanza.
“Non si tratta di rubare il distaccamento dei Vigili del Fuoco a qualcuno ma individuare la soluzione logistica che garantisca il miglior soccorso nel più breve tempo possibile nell’area montana a cavallo tra le province di Ascoli e Fermo e sulla base di precisi obiettivi del Ministero degli Interni che individuano in 20 minuti il tempo massimo per raggiungere il luogo dell’intervento; verificando aree e popolazione servite entro il tempo dei venti minuti si evidenzia che la dislocazione ottimale per la copertura dell’area è, in base al testo tratto da approfondimento tecnico realizzato nel 2010, uno sul territorio del comune di Comunanza, in corrispondenza della ss78 e ss433 che garantirebbe la copertura delle zone montuose situate ad ovest. Tale dislocazione consentirebbe inoltre di coprire, grazie all’immissione immediata sulla ss 433, i territori circostanti la Valdaso (sia a nord che a sud) che si trovano ‘oltre i 20 minuti, e uno in località Piane di Falerone (sul territorio del comune di Falerone), in corrispondenza della ss 210, che garantirebbe la copertura dei territori posti a nord-ovest della nuova provincia di Fermo, come tratto dall’analisi statistica effettuata dal comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Ascoli Piceno, nel dicembre 2010.
Affermazioni fatte da un’organizzazione che da sola è assolutamente minoritaria e non-confederale ovvero un sindacato di settore, semplicemente non rispondono alla realtà dei fatti e ai dati: le nostre proposte non rispondono né a logiche campanilistiche né a dinamiche legate al ciclo elettorale ma a soluzioni che garantiscano il miglior servizio per l’intera area.
Vogliamo ricordare che il distaccamento di Amandola è nato per far fronte agli incendi boschivi con un’apertura annuale di 45 giorni nei periodi estivi. Purtroppo in tutti questi anni di funzionamento del presidio la permanenza e la qualità logistica non è migliorata, ad oggi la permanenza del servizio di Amandola è dovuta solo ed esclusivamente ai postumi del sisma del 2016 con utilizzo di strutture abitative utili ad affrontare l’emergenza sisma ma inidonee per un distaccamento stabile a spese, questo va chiarito, della direzione regionale del Corpo.
In una logica di ‘area vasta’ abbiamo inteso rendere partecipi delle nostre idee e delle nostre richieste tutti i sindaci dell’area interessata: Smerillo, Santa Vittoria, Belmonte, Grottazzolina, Falerone, Montappone, Magliano di Tenna, Comunanza; semplicemente perché il distaccamento non deve servire ‘ad Amandola’ ma deve servire l’intera area e tutti i sindaci dei Comuni di cui sopra hanno condiviso le nostre posizioni.
Sull’attuale condizione logistica del distaccamento di Amandola si ricorda che è temporaneamente aperto grazie a strutture non idonee alla lunga permanenza dei Vigili del Fuoco. Si tratta di moduli abitativi per emergenza e come tali, non possono essere usati in via definitiva, un distaccamento deve avere caratteristiche strutturali che Amandola non possiede. Ed è del tutto fuori luogo inoltre parlare di ‘ruberie’: se la direzione regionale dei Vigili del Fuoco, non avesse usato strutture acquistate per il sisma, e non avesse speso migliaia e migliaia di euro, la sede temporanea nel territorio di Amandola oggi non ci sarebbe, e non ci sarebbe nessun distaccamento.
Ulteriore doverosa precisazione: il sindacato autonomo che sosterrebbe la necessità di mantenere e strutturare il distaccamento su Amandola non è affatto l’organizzazione più rappresentativa del settore. Non appartiene a nessuna confederazione sindacale ed è pertanto slegato da qualsiasi elaborazione politico-sindacale. E’ bene sapere che Cgil, Cisl, Uil e Confsal nel comparto dei Vigili del Fuoco, alla luce del decreto 27 novembre del 2019 rappresentano oltre il 70% degli iscritti al sindacato, pertanto la nostra posizione è sicuramente sostenuta dalla maggioranza degli iscritti alle organizzazioni sindacali.
Relativamente infine all’assegnazione del personale, triste dover sentir dire che si stanno “rubando” 33 vigili del fuoco assegnati ad Amandola, esternazioni sopratutto non rispondenti ai fatti perché i vigili del fuoco oggi assegnati ad Amandola sono appartenenti al comando di Ascoli Piceno e non a quello di Fermo, senza questi ultimi il presidio di Amandola sarebbe stato chiuso. E poi i primi arrivi di nuovo personale assegnato a Fermo andranno a coprire esclusivamente il comando di Fermo. Almeno ad oggi queste sono le scelte fatte dal comando provinciale. E, infine, il personale che viene mandato ogni giorno in servizio presso il presidio di Amandola, per quanto previsto dall’ordinamento del corpo, dovrebbe essere utilizzato all’interno della propria provincia di appartenenza
Chiediamo che vi sia una scelta il più possibile condivisa e che tenga conto della oggettività dei dati, della logistica e delle strutture perché garantire la vicinanza ai cittadini di un servizio come il nostro non si fa assicurandosi di avere il distaccamento ‘sotto casa’ ma con una scelta che garantisca efficacia ed efficienza ovvero miglior servizio possibile nel minor tempo possibile, nella maggior area possibile, nell’arco temporale massimo di 20 minuti.
Sulla base di questi indiscutibili criteri noi chiediamo che Fermo abbia la sua sede montana, e che si permetta a tale Comando di essere autonomo per la sua apertura e gestione, al contrario di oggi, dove senza personale di Ascoli il comando di Fermo, non avrebbe la possibilità di aprire nessun distaccamento montano, altro che Amandola.
Chiediamo che non si penalizzi il comando di Ascoli Piceno, che deve avere il suo distaccamento montano, per non considerare i cittadini che abitano in queste zone, come cittadini di serie b e che la politica, insieme con i comandi di competenza e con l’ausilio dei sindacati provinciali, possa trovare la giusta soluzione, senza personalismi e con lo sguardo rivolto alla sicurezza ed all’efficienza del soccorso dei vigili del fuoco.
Per Fermo quindi, anticipare l’assegnazione di personale utile all’apertura del distaccamento montano che si andrà ad individuare, e per Ascoli Piceno, dare la possibilità al Comando, di utilizzare sin d’ora il suo personale già disponibile, per gestire il soccorso in maniera migliore, e più efficace, e concordare con la politica ed il territorio l’apertura del distaccamento montano di competenza del Comando di Ascoli Piceno”.
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