di redazione CF
“Ora al lavoro per rinvigorire il tavolo con gli alleati”. Il vicesegretario regionale Pd, Fabiano Alessandrini a pochi minuti dall’ufficializzazione del nome di Maurizio Mangialardi come candidato governatore dei dem suona la carica ai suoi. La candidatura del sindaco di Senigallia rimette, dunque, in moto la macchina Pd dopo lo stallo di queste settimane. Una paralisi legata soprattutto alla scelta proprio del candidato alla carica di presidente della Regione.
“Il segretario regionale Gostoli, nella sua relazione e io, nel mio intervento – il punto di Alessandrini – abbiamo infatti ribadito la necessità di allargare la coalizione del centrosinistra il più possibile. Nei giorni scorsi abbiamo avuto un incontro con Dipende da Noi, con il segretario regionale Giuseppe Buondonno e il candidato Roberto Mancini. E il discorso su una convergenza, su un accordo sui temi a loro cari, e anche a noi, come sanità pubblica e lavoro, è aperto. C’è sintonia su alcuni importanti punti programmatici cari ad entrambi. Abbiamo loro preannunciato la candidatura di Mangialardi e già da domani riprenderemo a lavorare e a ragionare per un accordo perché l’imperativo è far fronte a questo centrodestra”.
Armonia con la formazione di sinistra capeggiata da Buondonno. Ma con gli altri del centrosinistra? Alcuni avevano storto il naso al nome di Mangialardi come candidato governatore.
“Noi siamo aperti al dialogo con tutti – risponde Alessandrini – e sono stati proprio alcuni degli alleati a valutare la figura di Mangialardi se non avessimo trovato al quadratura del cerchio sui nomi circolati, da Longhi a Oreficini. Quegli alleati hanno anche ribadito la necessità che il Pd si assumesse la responsabilità di avanzare un nome. Ci è stata chiesta anche discontinuità. E questo, con Mangialardi, lo abbiamo garantito.
Insomma il nostro candidato, se da una parte rappresenta la sintesi nel Pd, che dunque ha dimostrato un’assunzione chiara di responsabilità, dall’altra risponde alla richiesta di discontinuità. E non dimentichiamoci che ha anche il beneplacito di circa 100 sindaci marchigiani”.
E col Movimento 5 Stelle? Di fatto Mangialardi, chiara espressione dem, non è un nome che facilita la riapertura del dialogo con i pentastellati.
“Attenzione, la porta con loro si è chiusa da Roma. Con i rappresentanti locali ci eravamo seduti al tavolo e il tutto era in fieri, con azioni programmatiche condivise, quindi…“.
Dunque una spinta a ripensarci o una captatio benevolentiae agli elettori pentastellati?
“Beh noi parliamo agli elettori – rimarca il vicesegretario regionale Pd – certo, non vogliamo scavalcare nessuno. Con i rappresentanti locali avevamo trovato un accordo programmatico. Anche loro ci chiedevano discontinuità. E questa con Mangialardi, ripeto, c’è. Poi però il discorso si è interrotto, chiuso a livello nazionale. E so che alcuni esponenti locali non hanno gradito, e alcuni nemmeno vorrebbero ricandidarsi“.
Si necessita, però, un pizzico di chiarezza. Mangialardi, uomo Pd? Evidente. Presidente Anci Marche, altrettanto lapalissiano, ruolo che gli ha consentito, col senno di poi, di mantenere rapporti e contatti con tutti i territori marchigiani. Ma anche, dunque, uno dalla versatilità ‘civica’? Una figura che può spingere i dem a strizzare nuovamente l’occhio al centro?
“Vicine a noi abbiamo diverse forze che guardano al centro e sicuramente siamo ancor più forti con una spinta civica, intendo quel civismo operoso di tanti sindaci che si sono espressi favorevolmente sul nome del loro collega di Senigallia. Insomma il Pd secondo me è stato come una squadra di calcio che ha passato il primo tempo a prendere le misure ed ora, dopo l’intervallo, torna in campo per vincere la partita. E siamo in grado di farlo, a differenza del centrodestra”.
Ma l’allenatore chi è? Ceriscioli a cui il Pd non ha rinnovato il contratto, oggi l’ufficialità, a poche partite dalla fine del campionato?
“No, l’allenatore è Gostoli, io sono il vice. E Ceriscioli è una punta importante che, come i grandi campioni, sa mettersi a disposizione della squadra. Insomma uno che segna e fa segnare. Mi viene in mente Ibrahimovic“.
Tornando seri, o meglio, lasciando da parte il calcio “è una persona perbene, anche nella gestione della cosa pubblica, una persona in grado di prendersi delle responsabilità, anche importanti, vedasi quanto fatto col Coronavirus. Si è mosso nell’interesse dei marchigiani assumendosi responsabilità importanti. Ci darà una mano, poi vedremo”.
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