di Andrea Braconi
Da ex segretario provinciale e attuale reggente della segreteria della città di Fermo, oltre che da convinto sostenitore delle politiche intraprese in questi anni dal Partito Democratico sia a livello regionale che nazionale, Paolo Nicolai nei giorni scorsi aveva difeso la linea scelta dal governatore Luca Ceriscioli sulla chiusura delle scuole e sull’interruzione di attività culturali e sportive.
E il giorno dopo la nuova ordinanza emanata dalla Regione, lo stesso Nicolai ha messo nero su bianco le proprie considerazioni. “Quando Ceriscioli firmò l’ordinanza per la chiusura delle scuole, dei teatri, mostre ed iniziative, aprendo anche una querelle con il Governo centrale è perché convinto di non dover prendere sottogamba una situazione delicata nell’interesse di tutti. Chiudere gli istituti scolastici e non solo, non avrebbe azzerato il contagio ma come primo protocollo sarebbe servito a diminuire i casi di trasmissibilità”.
Troppi però, ha rimarcato, non erano del suo stesso avviso. “Molti cittadini ma soprattutto molti amministratori ‘leoni da tastiera’ iniziarono subito una polemica del tutto inutile con il presidente – che evidentemente aveva ragione. Adesso senza destare panico e polemizzare (non è il momento) sarebbe però opportuno specialmente per chi ha ruoli pubblici essere più accorti con le dichiarazioni in futuro, anche se dovesse costare qualche ‘mi piace’ in meno su Facebook”.
Nicolai, nel chiudere, invita gli stessi sindaci ad una maggiore coerenza ma soprattutto a chiedere scusa “ad un Governatore che certamente era in buona fede”. “Farlo – ha chiosato – servirebbe a ristabilire merito e credibilità alla politica in una situazione di emergenza”.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati