di Pierpaolo Pierleoni
Primo tampone positivo al Coronavirus per un fermano. La notizia è iniziata a serpeggiare in queste ore negli ambienti della sanità fermana. E questa mattina ha avuto conferma dal sindaco Paolo Calcinaro che, confrontatosi con i vertici dell’Area vasta 4, nell’ottica della trasparenza e della puntualità di informazione ai cittadini, ha convocato i taccuini per ufficializzare la positività al tampone di un uomo di circa 60 anni, residente nell’area di Lido di Fermo – San Michele.
I ricoverati al Murri ad oggi sono 5, 2 in rianimazione e 3 a malattie infettive.
La conferma del primo caso di tampone positivo per un fermano, si diceva, questa mattina dal primo cittadino di Fermo, Paolo Calcinaro: “Auspico si ritrovi quanto prima la luce in fondo al tunnel. Ai cittadini raccomando di seguire rigorosamente le istruzioni su una corretta igiene, limitare al massimo gli spostamenti in zone dove è noto un contagio più diffuso. Raccomando ai cittadini di non fare gli eroi. Se si accusando sintomi influenzali anche banali, che normalmente non si considererebbero importanti, restare a casa qualche giorno in più, contattare il proprio medico. In una frase sola: elevare il senso di attenzione di tutti”.
L’uomo è arrivato nella tarda mattinata di ieri all’ospedale, accompagnato da un equipaggio della Croce verde di Porto Sant’Elpidio che poi, con i suoi tre componenti, ha deciso autonomamente, ed esclusivamente e responsabilmente, di mettersi in isolamento domiciliare. E’ rimasto intubato al pronto soccorso, poi trasferito in terapia intensiva. In serata è arrivato il responso del tampone sul Covid-19, che ha dato esito positivo. Da alcuni giorni accusava sintomi influenzali, ma le sue condizioni hanno avuto un progressivo peggioramento. I suoi familiari sono ora in quarantena, al momento sono asintomatici. L’uomo si era recato nelle scorse settimane nel riminese, potrebbe essere stata quella l’occasione del contagio. Per molti era un fatto quasi inevitabile, solo una questione di tempo, che il Coronavirus arrivasse anche nel Fermano. E così di fatto, purtroppo, è stato. A onor del vero il primo caso di tampone positivo, sul territorio provinciale di Fermo, sarebbe quello del padre del sindaco di Montegranaro, Ediana Mancini che, nei giorni scorsi, dopo un infortunio, è stato trasferito al Torrette di Ancona. E proprio al nosocomio anconetano all’anziano hanno riscontrato la positività al Covid-19. Ma l’uomo di Lido di Fermo, di fatto, è il primo caso di Coronavirus diagnosticato nel Fermano.
A ieri sera, stando ai dati forniti dal Gores e dal presidente della Regione, Ceriscioli, senza conteggiare il caso fermano, “risultano positivi 61 pazienti su 200 test effettuati (confermati 6 casi dall’Istituto superiore di sanità e i restanti non ancora processati). Si sono già verificati due decessi. Dei 61 pazienti risultano ricoverati in terapia intensiva 9 pazienti, in malattie infettive 28, in isolamento domiciliare 22”.
I pazienti sono distribuiti come segue. Pesaro 26, Fano 10, Vallefoglia 5, Urbino 4, Montecalvo in Foglia 2 Cartoceto 2, Gabicce 2, Colli al Metauro 1, Tavullia 1, Sassocorvaro 1, Sassofeltrio 1. In provincia di Ancona invece Ancona 3, Osimo 1. in provincia di Macerata invece la regione segnala 1 caso a Macerata e 1 caso a Matelica. Rispetto al punto fatto stamattina dal governatore Ceriscioli, non cambiano i casi positivi complessivi delle Marche: 61. Nel testo dell’ordinanza, però, a differenza di quanto comunicato dal Gores è cambiata la dislocazione dei casi stessi: nel Pesarese restano 55, nell’Anconetano scendono a 4 e nel Maceratese salgono a due. Ed è sparito il caso del 33enne originario della provincia di Reggio Emilia, che lavora a Civitanova. Il suo potrebbe essere stato un caso non confermato dal secondo accertamento oppure un caso conteggiato in un altra regione.
Risultano in isolamento domiciliare 425 totali, di cui 418 casi asintomatici, 7 sintomatici e complessivamente in isolamento domiciliare 65 operatori sanitari.
Una situazione che ha spinto il governatore delle Marche a sollecitare, e ottenere, dal ministero, una nuova chiusura delle scuole in tutta la Regione. L’ordinanza, arrivata nel tardo pomeriggio di ieri, ha previsto lo stop alle attività didattiche, quindi con la chiusura di tutte le scuole, e alle manifestazioni pubbliche dalla mezzanotte scorsa fino alla mezzanotte di domenica prossima.
“Adottiamo le misure necessarie a contenere la diffusione del contagio, a partire dalla mezzanotte del 4 marzo fino alle ore 24 dell’8 marzo, su tutto il territorio regionale. Quindi in questo periodo – le dichiarazioni di ieri del presidente Ceriscioli – in tutte le Marche sono sospese le attività didattiche e le manifestazioni pubbliche di qualsiasi natura”.
Coronavirus, nuova ordinanza di Ceriscioli: scuole chiuse in tutte le Marche
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