di Giorgio Fedeli
Pattuglie lungo le principali arterie viarie del Fermano. Palette che spuntano all’improvviso ad intimare l’alt agli automobilisti. Controlli ai varchi di accesso al Fermano, a partire dai caselli autostradali. E fin qui non una grande differenza rispetto alla quotidianità delle forze dell’ordine. A percorrere in queste ore le strade della provincia non è affatto difficile, anzi è molto probabile, incrociarsi, imbattersi in pattuglie di Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza e dei vari comandi delle Polizie locali. Ma basta guardare le sanzioni comminate anche oggi ad automobilisti ed esercenti, con tanto di denunce, che si capisce che stiamo parlando di controlli ai tempi del Coronavirus.
A rendere il tutto ‘straordinario’, in strada, sono, infatti, quelle mascherine calzate in faccia, a coprire bocca e naso. Non semplici operazioni di routine, a garantire il rispetto del codice della strada. Ovvio che in cima alla lista delle priorità delle divise ci sia il controllo sulle regole disposte dal decreto del presidente del Consiglio dei Ministri. E certamente il massiccio schieramento di forze ha anche l’obiettivo di spingere gli automobilisti a restare a casa, quando si può. Un messaggio che è bene, essenziale, che arrivi a tutti, già dalle prime ore post-decreto. Partendo dal precetto secondo cui non ci si può spostare da Comune a Comune senza un valido motivo, citando il decreto per comprovate esigenze di lavoro, situazioni di necessità o motivi di salute, le forze dell’ordine in queste ore vanno ripetendo come un mantra a tutti, automobilisti e non, di restare a casa quando non c’è necessità o urgenza di muoversi. Questo, in fin dei conti, è l’obiettivo primario. Che in altre parole equivale a fare prevenzione e informazione. Ma se si indossa una divisa non ci si può esimere dal far applicare la legge: e qui arrivano i dolori. Sì perché se è vero che la legge, dura ma pur sempre legge, non ammette ignoranza, chi viene pizzicato a circolare senza un motivo valido o con le serrande alzate quando invece si dovrebbe restare chiusi, lì sono dolori. Dopo le sanzioni elevate ieri, multe da 206 euro con tanto di denuncia penale per violazione dell’articolo 650 del codice penale, ossia quello sull’inosservanza dei provvedimenti del’autorità, anche oggi un bar a Porto Sant’Elpidio e uno a Fermo sono stati sanzionati. Se ieri dovevano chiudere alle 18 oggi, invece, dopo le maglie ancor più serrate imposte dal governo, devono proprio restare chiusi. E così anche una lunga sfilza di attività. Sul fronte stradale, il trend è sostanzialmente quello delineatosi nel commercio e nella somministrazione di alimenti e bevande. Insomma la stragrande maggioranza di automobilisti rispetta le regole. Anzi molti si muovono già con l’autocertificazione bell’e pronta, da mostrare al pubblico ufficiale di turno. Non si è tenuti a stamparla e ad averla con sé in auto, sia chiaro.
E infatti tutte le forze dell’ordine ne hanno dietro una bella sfilza. Ma, quello che ripetono da qualche ora le divise, se uno gira con quel foglio già compilato, risparmiano sicuramente tempo tutti, forze dell’ordine e ‘controllati’. Insomma quelle tante autocertificazioni già compilate sono la prova di una sostanziale responsabilità manifesta da parte degli utenti delle strade con il traffico che, però, doveroso rimarcarlo per la statistica, in queste ore ha fatto registrare una sensibile diminuzione. E anche quest’aspetto è positivo: l’#iorestoacasa funziona, evidentemente. Ma questa mattina c’è stato anche chi è stato colto in fallo. La giustificazione di andare in un altro Comune perché “lì c’è un supermercato in cui si risparmia”, seppur in periodi di normalità umanamente ed economicamente comprensibile, e anche condivisibile, oggi non basta. C’è stato anche chi, viste le divise da lontano, ha provato a fare inversione di marcia. Nulla da fare. Dopo poche centinaia di metri fermato e sanzionato. E, sia chiaro, se in queste ore di ammortizzazione, fisiologiche a fare propria la norma, magari prevale l’informazione sulla repressione, col passare dei giorni, è molto probabile che ad avere progressivamente il sopravvento sarà la repressione. Automobilista, commerciante, esercente…avvisati. E ai tempi del Coronavirus l’avviso è meglio tenerselo ben impresso in mente.
E sui controlli, questa sera, è intervenuta anche la prefettura con un report sulla seconda seduta del Centro Coordinamento Soccorsi attivato nella giornata di ieri, sotto la direzione unitaria dei soccorsi in capo al Prefetto in ambito provinciale, ai sensi della normativa vigente e della decretazione d’urgenza delle Autorità centrali di Governo.
“Il briefing operativo di oggi si è incentrato sulle attività di verifica del rispetto delle disposizioni impartite con il Dpcm dell’11 marzo.
A tal riguardo, dalla giornata di domani saranno ancor di più rafforzati i servizi mirati di controllo delle pattuglie delle Forze dell’Ordine, della Polizia Provinciale e delle Polizie Municipali funzionali alla scrupolosa osservanza del divieto tassativo di spostamenti, fatta eccezione per le deroghe individuate in modo tassativo dal medesimo citato Dpcm, ossia – rimarcano dall’Ufficio territoriale del Governo – comprovati motivi di lavoro, salute o necessità, mediante compilazione di apposito modello su cui fare l’autodichiarazione, che verrà successivamente verificata dall’organo accertatore, con sanzioni penali, ai sensi di legge, in caso di dichiarazioni false o mendaci.
Si evidenzia, inoltre, che tutti potranno uscire dalle proprie abitazioni esclusivamente per le esigenze primarie e, a tal proposito, si rinvia agli allegati 1 e 2 del Dpcm in cui sono tassativamente indicate le attività di ‘commercio al dettaglio’ e di ‘servizi alla persona’ autorizzati in deroga a rimanere aperti, tutte attività ricomprese tra quelle di prima necessità.
Proprio in ragione delle ultime disposizioni impartite dalle autorità di Governo, è vietato muoversi anche all’interno del proprio Comune di residenza o di dimora se non per raggiungere gli esercizi elencati nei suddetti allegati per poi far rientro subito a casa.
Nella giornata di ieri, primo giorno di verifiche sono state controllate 306 persone, 6 invece denunciate in base all’articolo 650 del codice penale, una per reati più gravi. Gli esercizi controllati sono stati 94. In ragione dell’incremento dei controlli, già avvenuto nella giornata di oggi e che si rafforzerà da domani, qualora il report dei dati dei prossimi giorni fosse in decremento, vorrebbe significare che la popolazione ha iniziato a recepire il messaggio di dover rimanere a casa. L’appello alla cittadinanza del territorio della provincia di Fermo continua ad essere ‘Tutti a casa’”.
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