di redazione CF
C’è ancora chi non vuole capire, o fa ‘orecchie da mercante’ dinanzi all’emergenza sanitaria, noncurante del rischio che si corre soprattutto nello stare in gruppo. Il contagio da Coronavirus, un ‘male’ che sta mietendo vittime e che solo ieri nelle Marche ha fatto registrare 126 nuovi tamponi positivi e un decesso di una 90enne di Fermo, all’ospedale Murri, va bloccato ad ogni costo. E passo imprescindibile per riuscire nell’impresa è starsene a casa, evitando di uscire e, soprattutto, assembramenti.
E invece qualche giovane non vuole ancora capirlo. Così, inevitabile, arriva la denuncia. Ieri notte, infatti, i carabinieri del Radiomobile di Fermo hanno sorpreso sette ragazzi ‘assembrati’ su una panchina in viale dei Pini, a Porto San Giorgio. Inutile aver accampato scuse e giustificazioni: per tutti loro è scattata la denuncia in base all’articolo 650 del codice penale, ossia per l’inosservanza del provvedimento legalmente dato dall’autorità, in questo caso del decreto del Presidente del Consiglio che l’11 marzo scorso ha vietato qualsiasi assembramento in strada.
In altre parole, è sempre bene ricordarlo, si può uscire solo per ‘comprovate esigenze di lavoro, situazioni di necessità o motivi di salute”. Nulla di tutto questo, alle 22,45 su una panchina, con l’aggravante di starsene addirittura a pochi centimetri l’uno dall’altro. Ora quei ragazzi, con la denuncia penale rischiano grosso.
E stesso dicasi per una coppia sorpresa a passeggiare, sempre dai carabinieri, in questo caso della stazione di Porto San Giorgio, ieri pomeriggio a Lido Tre Archi. Nessuna giustificazione attendibile. E così anche per loro è scattata la denuncia. Insomma i controlli ci sono. E dopo le prime ore ‘concesse’ per somatizzare e fare propria la norma, ora si passa direttamente alle denunce. La legge non ammette ignoranza e in questo caso la superficialità si paga a caro prezzo.
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