di Sandro Renzi
“La situazione è tragica”. E’ il commento a cui si lascia andare il presidente dell’Ataf, l’Associazione albergatori del fermano, Gianluca Vecchi, raccontando quello che molti operatori del settore, suoi colleghi, stanno provando ormai da un mese. Già perché Covid 19 avrà effetti pesantissimi sull’economia del Paese, ed il turismo non è certo indenne dalla pandemia. “Siamo chiusi ormai da giorni -dice Vecchi- ma il lavoro perso non è quello dell’ultima settimana, quando è stato approvato il decreto più stringente, bensì torniamo indietro fino agli ultimi giorni di febbraio”. Da allora gli alberghi del fermano non hanno più lavorato. Figuriamoci ora parlare di aspettative. In un colpo sono state cancellate tutte le prenotazioni. “Fino a maggio compreso -dice lapidario Vecchi- e non escludiamo ripercussioni anche su giugno”.
Dipenderà da come il virus evolverà nelle prossime settimane. “Gruppi religiosi o comitive di anziani che vengono a Porto San Giorgio hanno disdettato la vacanza e, almeno per ora, non si ricevono mail e telefonate né per luglio né per agosto“. Il rischio, dunque, è che uno dei settori traino del territorio finisca per restare “intrappolato” quando il sistema tornerà nuovamente a mettersi in moto. L’alternativa, infatti, è solo una. “Chiuderemo, ma stavolta per sempre -tuona Vecchi- ed il 30% delle nostre imprese salterà”. Parole pesanti che danno il senso di una dramma, stavolta economico, a cui sono esposti molti operatori turistici. “Chi pagherà gli affitti, i mutui, chi onorerà i contratti di gestione se non si guadagna più? Ha senso spostare i termini di pagamento delle imposte che poi andranno ad accavallarsi con quelli di altre tasse? E con cosa potremo fare fronte all’erario?”. Le misure messe in campo dal Governo non bastano a lenire la loro rabbia. “La stessa solerzia messa per fare un giusto decreto di chiusura non c’è nell’individuare misure di sostegno alle imprese” prosegue il presidente dell’Ataf che torna a chiedere, a gran voce, il taglio dei costi fissi per tutto il 2020. “Almeno questi vengano azzerati -rimarca Vecchi- mi riferisco a Tari, Imu, Inps. Senza una mossa in tal senso il sistema crolla e salta la stagione“. In prima linea finiscono così i Comune, alle prese con la stesura di bilanci sempre più risicati. Per questo motivo Vecchi rivolge un appello a Roma perché copra eventualmente i mancati introiti di queste imposte comunali. Seconda misura che gli albergatori sollecitano è l’avvio di una immediata campagna di sensibilizzazione, appena conclusa l’emergenza Covid 19 e lasciata alla spalle la crisi, rivolta proprio agli italiani perché trascorrano le loro vacanze nel Belpaese. “Condizione perché ciò possa concretizzarsi, ridando così speranza al nostro comparto, è che i lavoratori dipendenti non vengano costretti a consumare tutte le loro ferie adesso, dal momento che ci sono altre forme di sostegno come la cassa integrazione o i congedi parentali, per fronteggiare questa gravissima situazione”. E’ questo solo uno dei tanti risvolti legati al diffondersi del Coronavirus che giustamente ora vede l’impegno di tutti rivolgersi prioritariamente sul piano sanitario.
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