Non solo nei territori con maggiore densità di popolazione, ma anche e soprattutto nelle zone dell’entroterra fermano il sentimento del volontariato non tende a diminuire. La risposta all’#escosoloperdonare è stata integrata dal #vadoadonarecontranquillità dai donatori che dagli undici Comuni del distretto del Monti Sibillini, raggiungono il centro raccolta di Amandola con spostamenti che comportano anche percorsi di oltre venti chilometri.
“Lo scorso giovedì sono state donate 14 sacche di sangue (un trend di normalità del centro montano) nonostante il dilagare del coronavirus – scrive in una nota il dott. Franco Rossi, presidente dell’Avis dei Sibillini e Avis Provinciale del Fermano – In fila e con ordine, ognuno dotato di mascherina, i donatori hanno atteso il proprio turno prima per la obbligatoria visita medica e successivamente per concretizzare l’atto pratico della donazione. Un grazie particolare va a tutti i volontari e alle infermiere Gabriella Pallotti e Anna Raschioni che tutte le settimane supportano il lavoro del medico e, in questo periodo, fanno le veci anche di quei volontari dell’Avis comunale di Amandola che normalmente fanno accoglienza, ma che, per motivi di affollamento e potenziale contagio, restano a casa. Tutto questo è dettato anche dalla particolare situazione che il centro di raccolta dei Sibillini vive dall’ultima tragedia del terremoto del 2016, – sottolinea il presidente Rossi – da allora, è necessario ricordarlo, le attività di donazione non si sono mai fermate ed avvengono nel modulo accreditato, presso il campo sportivo di Amandola (tutti i giovedì dalle ore 14.00 alle ore 17.30) proprio accanto al costruendo reparto di medicina che prosegue nella sua realizzazione prevista in tempi che vengono definiti brevi. La speranza dell’Avis amandolese è quella di poter usufruire dei locali necessari a svolgere la propria attività in un ambiente più funzionale. Nell’ultimo consiglio direttivo dell’Avis Provinciale di Fermo, – conclude Franco Rossi – tenutosi rigorosamente in video conferenza, si è deliberato l’acquisto di mascherine e termometri laser in favore degli operatori del trasfusionale del Fermano al fine di rendere sempre più sicura la donazione sia per il donatore attraverso la distribuzione dei dispositivi di protezione individuale, sia per il personale addetto alla donazione, sia per la donazione stessa che viene effettuata in sicura assenza di rialzo termico. Il nostro è un messaggio di tranquillità ai donatori ricordando, a chi è in buona salute, che è importante che si continui a compiere questa importante azione sociale del dono.”.
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