di Sandro Renzi
Individuate e ripartite in tempo record dalla Protezione civile le risorse economiche destinate agli otto mila comuni italiani per l’acquisto di generi alimentari e beni di prima necessità a sostegno delle famiglie più disagiate. Sono bastate poco più di 24 ore per fare il punto della situazione, al di là delle polemiche ed al netto delle critiche che una parte politica del centrodestra ha sollevato contestando l’esiguità delle somme previste. Si tratta di un primo supporto per fare fronte ad una delle tante emergenze che Covd19 ha generato sul piano sociale. Una quota, pari all’ 80% del totale (320 milioni di euro), sarà girata in proporzione alla popolazione residente di ciascun comune. Il restante 20% (80 milioni) è ripartito “in base alla distanza tra il valore del reddito pro capite di ciascun comune e il valore medio nazionale, ponderata per la rispettiva popolazione”. In buona sostanza si cercherà di dare di più ai Comuni dove la povertà è maggiore. Inoltre nessun ente, per quanto piccolo, avrà meno di 600 euro. L’ordinanza siglata dalla Protezione civile stabilisce anche criteri certi di distribuzione degli aiuti. Già da sabato scorso si parlava di buoni spesa e della possibilità che i grandi centri commerciali potessero applicare uno sconto aggiuntivo, magari del 10% come richiesto dal premier Conte, a favore di coloro che utilizzeranno questo strumento. In attesa che i soldi arrivino nella piena disponibilità delle casse comunali, i sindaci nel frattempo si stanno già organizzando.
“Siamo pronti -chiarisce il primo cittadino di Fermo, Paolo Calcinaro- l’ordinanza ci dice che le risorse andranno destinate in primis a coloro che hanno il reddito bloccato o ridotto dalle misure di contenimento della pandemia e poi anche a chi si trova in una situazione di indigenza non necessariamente legata a questa contingenza“. Si parla di una base di partenza di circa 100-120 euro da utilizzare per l’acquisto di generi alimentari e farmaci. Ovviamente le categorie dei danneggiati sono tante anche a Fermo. Da qui l’appello del sindaco rivolto a coloro che, pur non percependo reddito da alcune settimane, hanno tuttavia risorse proprie che consentono di fare fronte all’emergenza. “A loro chiedo un atto di solidarietà nei confronti di chi sta peggio e quindi di lasciare spazio a quanti hanno effettivamente bisogno di questi buoni“. Intanto nel proprio bilancio il Comune di Fermo ha individuato circa 30mila euro per le necessità sociali. Sono gestite dai Servizi sociali e già questa mattina una venticinquina di nuclei familiari ne hanno fatto richiesta.
M come spendere concretamente i soldi? I sindaci sarebbero autorizzati “all’acquisizione di buoni spesa utilizzabili per l’acquisto di generi alimentari presso gli esercizi commerciali contenuti nell’elenco pubblicato da ciascun Comune nel proprio sito istituzionale” secondo le indiscrezioni emerse in queste ore. I comuni potranno comprare direttamente anche i beni in questione avvalendosi, come aveva già annunciato lo stesso Conte, delle associazioni del Terzo Settore pure per la loro distribuzione. L’obiettivo, insomma, è fare presto. A Porto San Giorgio è l’assessore ai servizi sociali, Francesco Tota Gramegna, a fare il punto dopo aver appreso della somma che la Protezione civile dovrebbe stanziare per il Comune costiero. ““Con i soldi ricevuti dal Governo ci occuperemo di chi questo virus sta rendendo ancora più povero. E’ stata una mattinata di continui confronti, stiamo per stringere e partire. Il primo passo è quello d’individuare la platea di beneficiari: viene data la priorità a chi non è destinatario di altri sostegni economici pubblici. Gli Uffici comunali hanno già un quadro di massima frutto del lavoro quotidiano e dello stretto rapporto con il tessuto sociale della città. Siamo ai dettagli che renderemo noti nei prossimi giorni attraverso i canali istituzionali di comunicazione. Fronteggiare i bisogni alimentari ha per noi oggi priorità su tutto, i tempi saranno stretti per un’azione rigorosa e rapida”. Di pari passo il sindaco Nicola Loira, in qualità di responsabile della Protezione civile, si è confrontato con il coordinatore del gruppo cittadino Luciano Pazzi per valutare l’impiego dei volontari nel piano d’intervento, visto anche l’attuale impegno degli stessi nel servizio di consegna a domicilio dei beni.
L’elenco completo delle risorse assegnate ai 40 Comuni della Provincia
Altidona: 25.106,73 euro, Amandola: 23.040,87 euro, Belmonte Piceno: 4.714,02 euro, Campofilone: 14.358,49 euro, Francavilla d’Ete: 6.902,22 euro, Fermo: 240.219,17 euro, Falerone: 24.391,41 euro, Lapedona: 7.893,23 euro, Grottazzolina: 22.885,14 euro, Magliano di Tenna: 10.492,56 euro, Massa Fermana: 7.367,11 euro
Monsampietro Morico: 4.657,87 euro, Montappone: 11.489,95 euro, Monte Giberto: 5.785 euro
Montefalcone Appennino: 2.935,74 euro, Montefortino: 8.125,63 euro, Montegiorgio: 45.127,03 euro, Montegranaro: 83.458,89 euro, Monteleone di Fermo: 2.430,84 euro, Montelparo: 5.708,30 euro, Monte Rinaldo: 2.491,32 euro
Monterubbiano: 16.446,47 euro, Monte San Pietrangeli: 15.867,90 euro, Monte Urano: 58.156,37 euro, Monte Vidon Combatte: 3.140,50 euro, Monte Vidon Corrado: 4.362,30 euro, Montottone: 7.324,91 euro, Moresco: 3.674,28 euro,
Ortezzano: 5.553,38 euro, Pedaso: 21.093,36 euro, Petritoli: 17.319,50 euro, Ponzano di Fermo: 12.483,19 euro, Porto San Giorgio: 92.422,49 euro, Porto Sant’Elpidio: 193.406,88 euro, Rapagnano: 15.290,03 euro, Santa Vittoria in Matenano: 9.861,56 euro, Sant’Elpidio a Mare: 101.791,22 euro, Servigliano: 16.988,67 euro, Smerillo: 2.626,79 euro, Torre San Patrizio: 14.247,74 euro
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