“Gli autotrasportatori sono tra i lavoratori in prima linea in questa grave emergenza causata dalla pandemia di Covid19. Più volte Cna ha ribadito come l’autotrasporto lotti quotidianamente per la sopravvivenza dell’Italia”.
A spiegare la situazione attuale è il portavoce territoriale di Cna Fita, Emiliano Tomassini: “A fronte a tale sforzo, è impensabile lavorare sotto la costante minaccia di sanzioni. Come associazione abbiamo chiesto al Governo chiarezza sulla possibilità che si possano trasportare beni non considerati essenziali, che derivino da attività ‘chiuse’ per le recenti disposizioni. Si rischia il coinvolgimento del trasportatore, che potrebbe essere considerato responsabile per concorso nella violazione dell’obbligo di sospensione dell’attività”.
“Il Dpcm del 22 marzo 2020 ha ribadito che – aggiunge Cna – il trasporto merci può proseguire senza limitazioni, ma stanno emergendo interpretazioni difformi circa il trasporto di prodotti realizzati delle imprese per le quali è sospeso il ciclo produttivo non rientrando nelle attività essenziali. E’ necessario che il Governo si pronunci, mettendo da parte dubbi ed elasticità interpretative e specificando se è possibile o meno eseguire tale trasporto”.
“In particolare – prosegue Tomassini – bisogna capire se sia ancora permesso trasportare beni non considerati essenziali. Il rischio per il trasportatore è di essere ritenuto responsabile per concorso nella violazione dell’obbligo di sospensione delle attività. Il mittente è l’unico soggetto – sottolinea – a cui vanno imputati eventuali danni o sanzioni derivanti dalla irregolare, inesatta o omessa consegna di documenti che giustifichino la conformità del trasporto alle misure restrittive introdotte per contenere e debellare il virus.
In sostanza, se è chiaro che la produzione e la commercializzazione di beni considerati non essenziali è attualmente vietata, in assenza di chiarimenti da parte del Governo permangono i dubbi. Cna Fita intende tutelare tutti quegli imprenditori che continuano a svolgere la loro attività come previsto dalle disposizioni del Governo.
Come nel caso del trasporto persone per i conducenti di taxi, Ncc ed autobus, così anche nel trasporto merci, i trasportatori non possono essere chiamati a verificare la conformità dell’autodichiarazione del cliente o farsi carico del controllo dei corretti adempimenti delle imprese committenti – conclude Emiliano Tomassini, ricordando che – questo tema sarà al centro delle riunioni in videoconferenza che le presidenze regionale e nazionale della Cna Fita terrà i prossimi venerdì 3 e sabato 4 aprile e per il quale la categoria chiede aggiornamenti a breve”.
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