Lo screening sierologico agli operatori sanitari degli ospedali riuniti di Ancona partirà in giornata. Ad annunciarlo è la Regione. Si tratta di test che permettono di verificare attraverso un prelievo del sangue, in tempi molto rapidi, la presenza e il tipo di anticorpi nell’organismo, e quindi di stabilire se la persona analizzata è venuta in contatto con il Coronavirus e se è o è diventata immune. Questa modalità diagnostica si è affiancata di recente ai tamponi, che rimangono l’esame elettivo di seconda fase alla quale rivolgersi comunque nel caso di positività riscontrata nell’esame sierologico.
«Strutturiamo sul campo – dice il governatore Luca Ceriscioli – una attività molto importante: testare il personale sanitario in tempi rapidi è una azione di tutela sia per gli operatori, sia per i pazienti. Agli operatori sanitari, che sono ormai da più di un mese in prima linea con professionalità e con senso di responsabilità, dobbiamo non solo il ringraziamento a parole, ma, nei fatti, la garanzia di lavorare in condizioni di sicurezza, per sé e per i pazienti».
«L’Azienda – spiega il Direttore generale Michele Caporossi – si appresta a sottoporre a test sierologico in chemiluminescenza verso SARS-CoV-2 tutti gli operatori secondo una logica di centri concentrici predisponendo un percorso integrato per ulteriormente contrastare la diffusione dell’infezione e garantire l’attività di sorveglianza e protezione degli operatori». Per primi saranno sottoposti a screening gli operatori delle aree covid, a partire dal pronto soccorso, medicina d’urgenza, rianimazione, reparti semintensivi e reparti ordinari. L’esame ha un tempo di risposta di due ore. Se l’operatore risulta negativo, viene ritestato dopo 15 giorni, se è positivo viene allontanato cautelativamente e sottoposto a tampone di conferma. In caso di positività confermata l’operatore viene allontanato per essere ritestato, sempre con tampone, a distanza di 7 giorni. Saranno testati a Torrette 3.800 dipendenti. I kit sono in parte disponibili e in parte in arrivo la prossima settimana. Si comincerà con 200 test al giorno, con eventuale implementazione del percorso diagnostico nei prossimi giorni. Lo screening sugli operatori sanitari ha anche una importante valenza sperimentale che può dare risposte relative alle possibilità e alle modalità di applicazione del percorso diagnostico sulla popolazione. «Si sta lavorando in questo senso – dice Marcello D’Errico, direttore del dipartimento dei servizi a cui appartengono gli operatori che si occupano dei test – anche con una condivisione a livello di comunità scientifica nazionale, analizzando i risultati dei percorsi messi in atto nelle varie realtà italiane. La sintesi dei risultati potrà fornirci importanti indicazioni operative».
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