di Pierpaolo Pierleoni
Passate le festività pasquali e i controlli a tappeto per garantire il rispetto delle restrizioni in vigore, il prefetto di Fermo Vincenza Filippi ha fatto il punto, questo pomeriggio, sul lavoro svolto fino ad oggi, ma anche sulle prossime settimane, sull’attività di presidio del territorio da portare avanti, sull’esigenza di ripartire, pur in sicurezza. Un’analisi partita dai numeri aggiornati dell’attività effettuata dalle forze di polizia. “A Pasqua e Pasquetta il territorio ha risposto con senso di responsabilità e rispettato le regole – esordisce il prefetto Filippi – I controlli aggiornati al 16 aprile arrivano a 20.420 persone sottoposte a verifiche, oltre 1.600 solo negli ultimi due giorni. Le attività svolte nei confronti delle attività commerciali arrivano a 7.875 controlli di cui 700 negli ultimi giorni, con un totale di 12 sanzioni ai titolari, con disposizioni di chiusura provvisoria nei confronti di 4 esercizi”.
Arrivano a 700 unità le attività produttive che hanno chiesto di essere censite per poter procedere con la riapertura. Sono 180, invece, quelle che, in base al decreto firmato ieri dal governatore delle Marche Luca Ceriscioli, hanno chiesto di poter effettuare lavori propedeutici alla riapertura, è il caso in particolare degli stabilimenti balneari.Molte anche le richieste di chiarimenti che arrivano dai cittadini, come le istanze di deroga per esigenze lavorative e di salute.
La Filippi riferisce anche di un comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica svolto stamattina, con una nuova convocazione per la prossima settimana che sarà estesa alle organizzazioni di categoria. “E’ interesse di tutti, imprenditori, categorie, sindacati, far rispettare le regole all’interno ed all’esterno delle attività produttive, affinché si possa ripartire, adottando tutte le misure precauzionali necessarie. Noi Prefetti siamo chiamati ad organizzare incontri di coordinamento delle forze di polizia, per monitorare, a fronte di una crisi così complessa, tutte le possibili forme di criminalità. E’ nostra intenzione portare avanti un’attività di intelligence e dialogare con tutte le organizzazioni competenti, dalle categorie produttive agli istituti creditici, per comprendere e prevenire ad esempio problemi legati all’usura, che potrebbero scaturire da situazioni di bisogno e di disagio sociale”.
Tra i temi discussi con le forze dell’ordine anche Lido Tre Archi, “quartiere che dobbiamo tenere sempre ben presente, con un’azione insistita che avremmo anche implementato se non ci fosse stata questa grande emergenza sanitaria. Abbiamo dato input per simolare ulteriormente un’azione di contrasto a fenomeni criminosi, una volta superata la fase più critica di questa emergenza”.
Continuo, da parte della Prefettura, anche il dialogo con gli enti locali e le autorità sanitarie. “La scorsa settimana abbiamo tenuto un incontro in videoconferenza con il direttore d’area vasta Asur Livini ed i sindaci dei Comuni maggiori, ieri abbiamo effettuato invece una riunione con gli amministratori di alcuni Comuni più piccoli. Si è fatto il punto della situazione e parlato, tra le altre cose, del forte intendimento dell’Asur di allargare ulteriormente il numero di tamponi, già cresciuto in modo consistente nelle ultime settimane”.
Si va verso un’estate in cui la vitalità di eventi culturali, storici, aggregativi ed enogastronomini della provincia fermana dovrà fare i conti con le esigenze dettate dall’emergenza sanitaria, il Prefetto ne è consapevole: “Io per prima, arrivando in questa provincia, sono rimasta colpita dalla vivacità culturale ed aggregativa di questo territorio. Laddove ci siano disposizioni nazionali che consentano una progressiva ripresa, sono sicura che i sindaci sapranno contemperare le autorizzazioni con misure di sicurezza e tutela della salute pubblica che dovranno proseguire perchè questa emergenza sanitaria purtroppo non finirà. Anche le manifestazioni dovranno uniformarsi alle necessarie cautele di distanziamento sociale ed assembramento”.
In merito alle difficoltà di un territorio manifatturiero ancora in gran parte costretto a restare fermo, la Filippi fa sapere “di aver scritto al Ministero dell’interno, per farmi portavoce della preoccupazione di questo distretto produttivo che manifesta l’esigenza, ovviamente con le necessarie cautele ed attenzioni, di riprendere l’attività”.
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