di Sandro Renzi
Arriverà forse già nelle prossime ore, sul tavolo della Regione, la proposta studiata dai balneari per regolamentare l’accesso in spiaggia in questa a dir poco anomala estate. Tante le cose da garantire, tante le accortezze a cui attenersi per limitare il contagio. Bisognerà prestare più attenzione che in passato e cambiare alcuni comportamenti. Un piccolo sacrificio a cui, secondo gli esperti, riusciremo ad abituarci nel giro di pochissimo tempo. Intanto si cerca di capire come si potrà stare in spiaggia dalla fine di maggio a settembre. Quali misure adottare. Di tempo a disposizione non ce n’è molto. Tra qualche settimana dovranno essere posizionati gli ombrelloni. La bozza illustrata qualche giorno fa dalla Regione in videoconferenza agli operatori del settore, non è piaciuta a nessuno di loro, per usare un eufemismo. “Da rigettare” hanno detto i più. “Non condivisibile nei modi e nei tempi” ha commentato Romano Montagnoli, vicepresidente del sindacato provinciale. “La bozza ci è stata fornita il pomeriggio per discuterne la mattina successiva, senza avere neanche il tempo di approfondire gli argomenti -prosegue ancora Montagnoli- chiaro che di fronte ad un documento simile molte attività per quest’anno rischiano di restare fuori gioco”.
Le incognite sono molte sul futuro degli stabilimenti balneari. Se in effetti passerà la linea più restrittiva, i margini di manovra per i concessionari saranno ridotti al minimo, con gravi ripercussioni sul piano economico ed occupazionale. Meno ombrelloni, meno ricavi, meno personale da assumere per la stagione. Trovare un equo compromesso tra difesa della salute ed interessi di una categoria, che per molti centri costieri è la spina dorsale dell’economia locale, non è d’altra parte un lavoro semplice. Dal canto loro gli operatori hanno contestato diversi punti della bozza elaborata in via preventiva dagli uffici regionali, in attesa di conoscere però quali siano le linee guida e gli indirizzi che dovranno arrivare da Roma. Se la tenuta di un registro nel quale annotare “le azioni previste dalle linee guida e le relative misure intraprese con sufficiente dettaglio, includendo ad esempio la data, le sanificazioni, i disinfettanti usati, il personale che avrà condotto le operazioni” o l’affissione di documenti che ricordino le regole principali per ostacolare il contagio, possono tutto sommato rappresentare una incombenza accettabile in questa fase, vigilare sul transito delle persone lungo la passerella, ad esempio, non è cosa semplice. “Tanto più -ricorda Montagnoli- che per legge noi dobbiamo garantire l’accesso fino al mare a chiunque, anche a chi non sia cliente”. Sul fronte del personale, la bozza prevede tra le altre cose, l’obbligo di tesserini di riconoscimento, anche per i collaboratori occasionali, e l’uso dei dispositivi (mascherine e guanti) quando si entra in contatto con il cliente.
Regole rigide quelle prospettate per l’accesso dei bagnanti. In primis evitare gli assembramenti, ma per i nuovi clienti o quelli giornalieri, obbligo di check-in. “E’ auspicabile una pianificazione degli accessi, possibilmente per fasce orarie, favorendo la prenotazione attraverso modalità informatica in modo da acquisire tutta la documentazione necessaria in via preventiva e rendere pertanto le procedure di check-in più spedite. La registrazione dell’arrivo dei clienti con data e
ora è funzionale anche al fine di rintracciare retrospettivamente eventuali contatti a seguito di contagi” si legge ancora nella bozza. Ma anche su questo fronte il Sib ha sollevato problemi legati alle norme sulla privacy. Si parla inoltre di percorsi dedicati agli accessi ed agli spostamenti interni alla spiaggia, tali da garantire il distanziamento di 1 metro tra persone non appartenente allo stesso nucleo famigliare.
La Regione, che consiglia inoltre di incentivare l’uso della moneta elettronica, punterebbe a favorire “l’utilizzo di sistemi software innovativi che consentano modalità di “sharing”, consentendo l’utilizzo degli ombrelloni e delle attrezzature a più clienti a turno, evitando periodi di inutilizzo”.
DISTANZE
Una delle questioni più spinose riguarda le distanze da prevedere nella installazione degli ombrelloni. Attualmente il regolamento Regionale stabilisce le distanze minime tra le file degli ombrelloni in 3 metri e fra gli ombrelloni della stessa fila in 2.30 metri. Per la stagione 2020 le distanze vengono aumentate a 5 mt tra le file e a 4,50 mt tra gli ombrelloni. Sdraio e lettini dovrebbero essere forniti in quantità limitata e comunque in maniera da garantire una distanza dalle attrezzature dell’ombrellone contiguo di almeno 2 metri.
ATTIVITA’ LUDICO SPORTIVA
Sempre la bozza vieterebbe le attività ludico sportive quali beach volley, calcetto, bocce ping- pong, biliardino, ed interdice l’accesso alle aree gioco per bambini. “Sono altresì vietate aree comuni di gioco (gioco a carte) o destinate al pranzo al sacco dei bagnanti“.
L’accesso all’area di balneazione dovrà avvenire rispettando le regole del distanziamento sociale sul quale i bagnini saranno chiamati a vigilare. C’è poi il capitolo della sanificazione. La bozza regionale prescrive una pulizia almeno giornaliera delle varie superfici e arredi di cabine e aree comuni.
“E’ inoltre fatto obbligo di provvedere alla sanificazione regolare e frequente con soluzione igienizzante a base di cloro delle attrezzature in dotazione quali sedie, sdraio lettini, incluse attrezzature galleggianti e natanti, materiali, oggetti e servizi igienici”. Divieto poi di scambiarsi lettini, sdraie e altre attrezzature. “All’ingresso delle aree adibite a servizi igienici, docce e aree comuni, deve essere messa a disposizione dei clienti una dotazione di disinfettanti per l’igiene delle mani in modo da detergersi prima dell’utilizzo dei servizi e all’uscita”. Passeggiare lungo la battigia viene consentito mantenendo la consueta distanza. E se vengono vietate tutte le attività di animazione (feste, merende etc.) non sarà altrettanto semplice attuare una qualche forma di sorveglianza per limitare il contatto con sabbia, scogli e terreno, attraverso l’utilizzo di lettini, sdraie, teli. Scatterebbe inoltre l’obbligo di doccia immediatamente dopo la balneazione, utilizzando saponi ecocompatibili per la pulizia di mani e viso;
“Starnutire e/o tossire in un fazzoletto evitando il contatto delle mani con le secrezioni respiratorie e limitando il rilascio di escreti in acqua (in nessun caso in acque basse e in prossimità della battigia)”.
Per le spiagge libere i problemi si moltiplicano. Chi e come si potrà regolamentarne l’accesso? La bozza suggerisce l’ingresso in queste spiagge su prenotazione ma poi aggiunge che “qualora non sussistano le risorse o le condizioni per garantire le misure di mitigazione di rischio nelle aree di balneazione di libero accesso, in particolare per quanto riguarda il distanziamento sociale, nell’attuale scenario di rischio, si raccomanda l’interdizione delle stesse aree”.
SERVIZI BAR E RISTORAZIONE
“I servizi di bar e di ristorazione forniti nell’ambito dello stabilimento balneare devono seguire le linee guida e le disposizioni normative specifiche per la categoria. In caso di consumo di bevande o pasti sotto l’ombrellone o gazebo, dovranno essere osservate scrupolosamente le disposizioni relative alle distanze di sicurezza avendo cura di pulire le
attrezzature da eventuali residui e di gettare la spazzatura negli appositi contenitori per i rifiuti” scrive ancora la Regione. Queste, in sintesi, le indicazioni arrivate da Ancona che si sono scontrate col muro elevato dai concessionari. Condivisibile infine il divieto di accesso, con ordinanza, alle spiagge date in concessione nelle ore notturne per ragioni di sicurezza e pubblica incolumità dalle ore 23 alle 6. E questo per non vanificare le
attività di sanificazione adottate.
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