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Fase 2 bis al via, cosa fare dal 18 maggio
Tappa dopo tappa, le date da ricordare

DECRETO - Cosa si potrà fare e cosa no grazie al nuovo decreto approvato dal Governo e pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale. Da domani via libera anche alla visita nelle case degli amici. Parte la Fase 2 bis.

di Sandro Renzi

La fase 2.2 partirà ufficialmente domani. Si allargano le maglie ma resta alta l’attenzione e non si esclude che la curva del contagio possa tornare a salire. Il premier Conte realisticamente ha parlato in conferenza stampa di “rischio calcolato” lasciando intendere che l’ipotesi di un incremento dei casi positivi, da qui alle prossime settimane, non sarebbe poi così campata in aria, ma anche rimarcando la necessità di una ripartenza non più procrastinabile per tantissimi settori produttivi del Paese. L’ultimo decreto pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale apre quindi una nuova fase, la seconda, per la precisione, della Fase 2 che ha avuto avvio il 4 maggio. Cosa si potrà fare allora e cosa no da lunedì 18? 

SPOSTAMENTI

Si potrà tornare a circolare liberamente in tutto il territorio regionale, senza autocertificazione. Restano però vietati fino al 2 giugno gli spostamenti, con mezzi di trasporto pubblici e privati, in una regione diversa rispetto a quella in cui attualmente ci si trova, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute. Il decreto autorizza anche il rientro presso il proprio domicilio o residenza. A decorrere dal 3 giugno gli spostamenti interregionali possono essere limitati solo in relazione a
specifiche aree del territorio nazionale che presentino situazioni epidemiologiche critiche. Fino a quella data, quindi, non è consentito muoversi per andare a trovare congiunti che risiedano in un’altra regione. Alcuni governatori hanno stretto accordi per consentire delle deroghe a favore di nuclei famigliari che vivono nelle zone di confine e sono distanti pochi chilometri.

CONFINI NAZIONALI

Fino al 2 giugno sono vietati gli spostamenti da e per
l’estero, con mezzi di trasporto pubblici e privati, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute o negli ulteriori casi individuati con provvedimenti adottati ai sensi dell’articolo 2 del decreto-legge n. 19 del 2020.
E’ consentito tuttavia  il rientro presso il proprio domicilio,
abitazione o residenza. A decorrere dal 3 giugno sarà possibile arrivare in Italia da qualsiasi Paese europeo senza osservare la quarantena obbligatoria. Se si potrà liberamente circolare in tutto il continente dipenderà dalle regole che adotteranno gli altri Stati i cui confini sono attualmente chiusi verso chi proviene dall’Italia.

EVENTI

E’ vietato l’assembramento di persone in luoghi pubblici o
aperti al pubblico. “Le manifestazioni, gli eventi e gli spettacoli di
qualsiasi natura con la presenza di pubblico, compresi quelli di
carattere culturale, ludico, sportivo e fieristico, nonché ogni
attività  convegnistica o congressuale, in luogo pubblico o aperto al
pubblico, si svolgono, ove ritenuto possibile sulla base
dell’andamento dei dati epidemiologici, con le modalità stabilite
con i provvedimenti adottati ai sensi dell’articolo 2 del
decreto-legge n. 19 del 2020”. si legge nel decreto. Le riunioni potranno pertanto svolgersi assicurando la distanza interpersonale di almeno 1 metro.

FUNZIONI RELIGIOSE
Riprendono le messe. Le funzioni religiose con la partecipazione di persone si svolgeranno nel rispetto dei protocolli sottoscritti dal Governo e dalle rispettive confessioni contenenti le misure idonee a prevenire il rischio di contagio.

SCUOLE – UNIVERSITA’

“Le attività  didattiche nelle scuole di ogni ordine e grado,
nonché la frequenza delle attività scolastiche e di formazione
superiore, comprese le Università  e le Istituzioni di Alta
Formazione Artistica Musicale e Coreutica, di corsi professionali,
master, corsi per le professioni sanitarie e università  per anziani,
nonché i corsi professionali e le attività  formative svolte da
altri enti pubblici, anche territoriali e locali e da soggetti
privati, sono svolte con modalità definite con provvedimento
adottato ai sensi dell’articolo 2 del decreto-legge n. 19 del 2020” chiarisce il dereto.

NEGOZI – PUBBLICI ESERCIZI

Riaprono da domani gli esercizi commerciali, anche con orari diversi rispetto al periodo antecedente al lockdown. L’ingresso sarà contingentato a seconda delle dimensioni dei locali, ma sarà sempre obbligatorio indossare la mascherina. Riaprono anche i centri commerciali, gli ipermercati, gli outlet. Da regione e regione le disposizioni prevedono la misurazione delle febbre piuttosto che la chiusura domenicale o nei giorni festivi. Ristoranti e pizzerie riapriranno finalmente i battenti. Non c’è un limite previsto per il numero di persone che potranno recarsi al ristorante. Tuttavia, visto che la distanza minima da rispettare è quella di 1 metro tra commensali e tra le sedute dei tavoli, sarà difficile che vi possano essere tavoli con più di 6 posti.

ESERCIZI PER LA CURA DELLA PERSONA

La loro ripresa da domani prevede che i trattamenti (parrucchieri, barbieri, centri estetici) vengano effettuati prevalentemente su appuntamento, con rigide misure di protezione e distanziamento sociale.

ATTIVITA’ ECONOMICHE

Le attività economiche, produttive e sociali devono svolgersi
nel rispetto dei contenuti di protocolli o linee guida idonei a
prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento
o in ambiti analoghi, adottati dalle regioni o dalla Conferenza delle
regioni e delle province autonome nel rispetto dei principi contenuti
nei protocolli o nelle linee guida nazionali. In assenza di quelli
regionali trovano applicazione i protocolli o le linee guida adottati
a livello nazionale. “Il mancato rispetto dei contenuti dei protocolli o delle linee guida, regionali, o, in assenza, nazionali, determina la sospensione dell’attività  fino al ripristino delle condizioni di sicurezza”.

SPORT – MUSEI

“Ripartono tutti gli allenamenti degli sport di squadra, evidentemente anche nel calcio” così il Ministro Vincenzo Spadafora. Ma riaprono anche i musei con ingressi ugualmente contingentati e distanze tra i visitatori.

SICUREZZA

“Per garantire lo svolgimento in condizioni di sicurezza delle
attività economiche, produttive e sociali, le regioni monitorano con
cadenza giornaliera l’andamento della situazione epidemiologica nei
propri territori e, in relazione a tale andamento, le condizioni di
adeguatezza del sistema sanitario regionale. I dati del monitoraggio
sono comunicati giornalmente dalle regioni al Ministero della salute,
all’Istituto superiore di sanità e al comitato tecnico-scientifico” chiarisce ancora il decreto. I dati serviranno per confermare le misure adottate o decidere l’adozione di provvedimenti più restrittivi.

SANZIONI

Le violazioni delle disposizioni contenute nel decreto sono punite con la sanzione amministrativa. Nei casi in cui la violazione sia commessa
nell’esercizio di un’attività  di impresa, si applica pure la
sanzione amministrativa accessoria della chiusura dell’esercizio
da 5 a 30 giorni.
Fin qui il decreto, ma lo stesso Conte ha anticipato alcune novità che riguarderanno le prossime settimane.

PALESTRE – PISCINE

Riapriranno il 25 maggio ma le regole saranno molto rigide. Stop a corsi di gruppo in sala, sì invece agli allenamenti con un trainer mantenendo la distanza di 2 metri. In piscina la distanza da rispettare sarà di 7 metri.

PARCHI – CENTRI ESTIVI

La riapertura di parchi, aree giochi, ville, giardini spetterà ai sindaci. Di fatto dovrebbero cadere i divieti ma restano le prescrizioni che ciascun Comune riterrà di dover applicare. Dal 15 giugno riparte anche l’attività dei centro estivi.

CINEMA – TEATRO

La loro riapertura è prevista per il 15 giugno con regole rigide per il distanziamento sociale. Prevista dunque una alternanza delle poltrone ed ingressi ed uscite separati.


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