“È un disastro, danni enormi” così il sindaco di Porto San Giorgio, Nicola Loira, a poche ore dalla bomba d’acqua che si è abbattuta sul Fermano creando ovunque disagi. Nella città costiera la memoria va subito agli allagamenti del 2014 che interessarono soprattutto la zona panoramica ad est di monte Caccione, la stessa che nella notte è stata investita da un fiume di terra e fango. “Abbiamo paura – denunciano ora i residenti – la situazione sta diventando insostenibile. Gli smottamenti dalla collina ci preoccupano, oltre ai danni che provocano”.
Piani terra e garage sommersi dal terriccio arrivato ad invadere anche un tratto della Statale Adriatica. Immediatamente operativi mezzi e personale della San Giorgio Multiservizi insieme ai volontari della Protezione Civile, oltre agli agenti della Polizia locale che hanno transennato via Michelangelo. In prima linea pure Francesco Lusek incaricato di creare una task force per le emergenze. Strade sporche, terra non solo nella zona centrale, quella compresa tra via Gentili, via Properzi e viale Don Minzoni dove le tracce del passaggio di un fiume di fango erano stamane ancora ben visibili , ma pure in via Michelangelo e nel quartiere Santa Vittoria. Loira ha voluto personalmente rendersi conto dell’accaduto.
“A Santa Vittoria è critica -ha detto il primo cittadino- ho visto aziende che sono ripartite solo pochi giorni fa dopo, un lungo periodo di chiusura imposto dal Coronavirus, dover richiudere per pulire magazzini e locali dal fango. È inaccettabile”. Aziende ma anche famiglie con stracci, motopompe in queste ore stanno ripulendo sottoscala e spiazzali. Un risveglio amaro per tantissime persone. Il Comune ha subito attivato le procedure per affidare in somma urgenza lavori di ripristino della viabilità a ditte esterne. Operazioni che sono già partite per tornare subito alla normalità mentre il sindaco punta l’indice contro la collina. “È tenuta molto male – rimarca – non è possibile che fango e terra arrivino ad invadere la città. Chi pagherà adesso i danni? Di nuovo la comunità?”. Loira metterà mano immediatamente alle ordinanze per la piantumazione della collina e la gestione dei terreni “per impedire il ripetersi di fatti simili”. Trascorse le prime ora il sindaco e gli uffici tecnici del Comune hanno cominciato ad avere in quadro più chiaro dell’accaduto. “Due sono le cause principali: la prima è il dilavamento dei terreni agricoli nonostante io stesso abbia emesso una specifica ordinanza in materia di regimazione delle acque e più volte richiamato l’attenzione sul tema. La gestione di determinati appezzamenti è irregolare. In contrada Santa Vittoria i problemi sono invece derivati da un fosso, non di competenza comunale, che da quando è stato chiuso è soggetto ad ostruzioni e conseguenti tracimazioni in caso di violente precipitazioni” afferma Loira.
C’è poi il capitolo Statale Fermana. “Da quando sono stati messi i guardrail, le acque non arrivano al fosso ma scivolano in città in maniera anche violenta. Ci siamo rivolti all’Anas per rappresentare il pericolo chiedendo la rimozione dello spartitraffico o la sua interruzione in più punti. Combattiamo con delle situazioni che pagano i nostri cittadini, subendo danni: penso a quelle famiglie che hanno visto case e scantinati allagati e ad alcune imprese interessate che cercano la faticosa ripartenza dopo il pesante lockdown. A loro va la mia vicinanza e solidarietà. Per tutti vi è l’ente Comune che viene subito gravato dalle spese di ripristino, con la responsabilità che è di altri. Abbiamo documentato l’accaduto con rilievi tecnici e fotografici. Oggi lavoriamo per i ripristini, da domani gli uffici si occuperanno delle eventuali responsabilità ed elevare sanzioni“.
Sandro Renzi
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