Stiamo subendo una grave emergenza sanitaria, come mai il mondo occidentale moderno aveva affrontato. Quello che più ci terrorizza è che si tratta di una infezione virale, di grande contagiosità, e soprattutto non abbiamo farmaci veramente efficaci per combatterla. Le nostre armi principali sono l’isolamento, il distanziamento sociale e la quarantena. Ma non possiamo continuare all’infinito a stare chiusi in casa, perderemmo la nostra salute, mentale e fisica. Ricordiamoci che la caratteristica principale di homo sapiens, quello che lo contraddistingue, che ha reso possibile la sua ascesa, da omuncolo vagante nella savana alla disperata ricerca di cibo, ultimo nella scala animale, a padrone del pianeta, dominante su tutti gli altri animali, è la capacità di relazionarsi con i suoi simili, di collaborare.
La cooperazione è un istinto innato per il genere umano e ci ha permesso di raggiungere il livello tecnologico attuale. La caccia è stato il primo momento di cooperazione e poi, la progressiva organizzazione sociale, ci ha portato fino al mondo moderno. L’isolamento, anche se alleviato da internet, nel lungo termine potrebbe causare danni irreparabili alla nostra struttura sociale e economica.
E allora come possiamo difenderci da questo terribile nemico?
Rinforzando noi stessi, in modo da non uscire sconfitti dalla battaglia con il virus. Dopo l’età avanzata, che è un fattore che non possiamo cambiare, la seconda causa di gravità della malattia è l’obesità, insieme all’ipertensione e al diabete, che sono patologie ad essa correlate. Questo potrebbe avvenire perché, quando le cellule adipose viscerali, la volgare pancia, aumentano di volume, creano uno stato di infiammazione cronica, insulinoresistenza, e riversano in circolo grandi quantità di citochine proinfiammatorie, IL6 eTnF, le stesse della malattia COVID19. Probabilmente la tempesta infiammatoria che il virus scatena, se trova una situazione di infiammazione cronica, può portare a gravi conseguenze, come la polmonite interstiziale. Soprattutto la mancanza di resolvine, le molecole deputate alla risoluzione dell’infiammazione, determina un prolungarsi e peggioramento della malattia.
Quello che accomuna queste due cause, obesità e senescenza, è la cattiva regolazione del sistema immunitario. L’alimentazione è in grado di ottimizzare l’efficienza del sistema immunitario. Tanti sono i nutrienti che regolano il sistema immunitario, qui parleremo di quelli che hanno maggiori evidenze scientifiche di efficacia.
La quantità di proteine che assumiamo con la dieta è importante. Nell’anziano la carente assunzione causa perdita di massa ossea, muscolare e il malfunzionamento del sistema immunitario.
L’anziano sopra ai 65 anni, deve assumere una buona quantità di proteine, almeno 1gr/kg/die. Durante lo stato di malattia o di forte stress, si deve aumentare e si può arrivare fino a 2grammi/kg/die (escluse le gravi insufficienze renali), perché il sistema immunitario è letteralmente affamato di due aminoacidi, la glutamina e l’arginina, necessari al suo buon funzionamento.
Gli Omega3, cioè i grassi che si trovano nei pesci, sono fondamentali per regolare la risposta infiammatoria e il funzionamento delle proteine di membrana. La risoluzione dell’infiammazione cronica, ma anche acuta, quella da SARS-COV-2, necessita di un processo attivo, non si spegne da sola. Necessita di pompieri per spegnere l’incendio, che sono dei metaboliti degli omega3, le resolvine, protectine e maresine. Senza una loro buona presenza il processo infiammatorio polmonare può proseguire fino alla fibrosi, polmonite interstiziale, morte.
I polifenoli, sono i metaboliti secondari delle piante, da loro usati in difesa delle aggressioni ambientali. Possiamo affermare con sicurezza che la dieta mediterranea è caratterizzata per l’ampia presenza di polifenoli. Sono quelli che danno il colore e il sapore, l’amaro, alle verdure, la frutta (la buccia), le spezie, il thè e il cacao, l’olio d’oliva. Sono i flavonoidi, le antocianine, la curcumina, il resveratrolo. Non producono energia, ma modulano la funzione delle cellule, attivano le sirtuine che sono le molecole antisenescenza, stimolano la biogenesi mitocondriale, la cui carenza caratterizza la senescenza, aumentando la produzione di energia, modulano il processo infiammatorio inibendo l’NFKb e stimolando l’AMPk, quindi in funzione antinfiammatoria. Modulano il sistema immunitario regolando il microbiota intestinale. In funzione antisenescenza mimano la restrizione calorica, stimolando il SIRT. Ne dobbiamo assumere almeno 500 mg die.
La vitamina C contribuisce a mantenere la normale funzione del sistema immunitario dopo esercizio fisico intenso, durante forte stress della malattia. Non è giustificato l’uso routinario come antivirale preventivo.
La vitamina D è sintetizzata dall’esposizione ai raggi del sole. La quantità soglia minima nel nostro organismo è 20ng\ml, livelli troppi superiori sono inutili, se non dannosi. E’ fondamentale per il metabolismo del sistema osteo-muscolare, la stabilità del DNA, in sostegno del sistema immunitario, riduzione dei processi infiammatori, adattamento allo stress.
BMJ 2017;356: metanalisi hanno dimostrato l’effetto protettivo contro le malattie respiratorie acute assunta quotidianamente da 1000 fino a 2000 U.I. È in grado di ridurre i processi infiammatori e stimolare i processi riparatori.
Harvard University: bassi livelli di vitamina d possono aumentare il rischio o la severità di infezione da coronavirus COVID-19, viene raccomandata l’assunzione giornaliera di almeno 1000 u.i.
Possiamo dire che un’orchestra di risposte ormonali e genetiche sono sotto il controllo dell’alimentazione, una zona di infiammazione è necessaria per la risposta immunitaria, ma occorre una buona risoluzione.
Scelte alimentari scorrette possono bloccare la risoluzione. L’insulinoresistenza è la manifestazione più comune dell’infiammazione indotta dall’alimentazione.
Quindi per riassumere sinteticamente, una efficace dieta antinfiammatoria e modulante il sistema immunitario, sarà composta da:
Possiamo mantenere il buono, ma con giudizio, senza scadere nell’abbuffata, degustando con attenzione il cibo, godendo dei suoi sapori, odori e colori.
Usiamo il cibo come uno strumento per creare il nostro stato di benessere, di cui anche il piacere è parte fondamentale. In questo modo daremo finalmente ragione a Ippocrate, il padre della medicina moderna.
“Fa che il cibo sia la tua medicina”
Dott. Domenico Cognigni, medico dietologo psicoterapeuta
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