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Regionali: i dem bocciano
il ricorso al ballottaggio

REGIONALI - Un no secco alla proposta di Pieroni e Rapa dal presidente della commissione Giacinti che arriva dopo la bocciatura del candidato governatore Mangialardi e del segretario del Pd Gostoli. L'unica possibilità di cambiamento della legge regionale riguarda la previsione che il candidato governatore che non arrivi tra i primi due quanto a preferenze non venga eletto in Consiglio

 

giacinti

Francesco Giacinti

 

di Luca Patrassi

Modifiche sì, ma solo legate a questioni secondarie come il numero delle firme da raccogliere a sostegno delle liste e la questione del candidato governatore che potrebbe non entrare in consiglio. Ieri sera il dem Francesco Giacinti, il presidente della commissione regionale che si occupa dell’esame della proposta di legge arrivata dai consiglieri di Uniti per le Marche Moreno Pieroni e Boris Rapa, ha escluso che il ballottaggio possa essere approvato e dunque debuttare con le prossime elezioni.

Lunedì tornerà a riunirsi la commissione elettorale ed appunto l’unica possibilità- secondo Giacinti – di cambiamento della legge elettorale regionale è legata a questioni di secondaria importanza. Un no secco dunque quello del presidente della commissione che arriva dopo la bocciatura del candidato governatore del centrosinistra Maurizio Mangialardi e del segretario regionale del Pd  Giovanni Gostoli. Dunque, salvo improbabili colpi di scena, la proposta di riforma delle legge elettorale a firma Pieroni e Rapa è destinata alla bocciatura. Pollice verso anche dal capogruppo regionale democrat Francesco Micucci. A parte la rivisitazione del numero delle firme necessarie per la presentazione delle liste, altro argomento che aveva suscitato l’ira del candidato governatore pentastellato Gian Mario Mercorelli, ed anche del Movimento, era la previsione che il candidato governatore che non arrivi tra i primi due quanto a preferenze non venga eletto in Consiglio. Anche questa è una questione rispetto alla quale si avrà una parola definitiva soltanto in aula, in Consiglio regionale. Vero è che i pentastellati governano a Roma con i dem ma il mancato accordo nelle Marche potrebbe aver ripercussioni e provocare qualche piccolo contraccolpo.


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