La medicina dello sport come occasione di prevenzione per ogni fascia d’età, dai più giovani agli anziani. Ospite questa mattina della trasmissione radiofonica “Diretta Uno” il dottor Pietro Petruzzi, responsabile della medicina dello sport presso il centro medico diagnostico “La Fenice” di Porto Sant’Elpidio.
Con lui ospite anche il responsabile marketing e comunicazione Alberto Gagliardi che ha spiegato: “L’importanza di questo settore della medicina è anche quella di poter prevenire eventuali patologie che possono subentrare nel corso dell’attività fisica. La medicina dello sport si è particolarmente sviluppata negli ultimi 20 anni. Sono diventati obbligatori una serie di controlli per chi pratica attività sportiva sia a livello amatoriale che agonistico. Come centro La Fenice siamo orgogliosi di poter fornire il nostro contributo offrendo questo servizio, sempre all’insegna dei nostri standard di qualità altissimi e a prezzi accessibili a tutti“.
Chiunque voglia oggi praticare attività sportiva, sia essa amatoriale o agonistica, può farlo solo presentando un regolare certificato medico. “Per quanto riguarda lo sport amatoriale, il certificato viene rilasciato dopo una serie di esami – spiega il dottor Petruzzi – per prima cosa viene fatta l’anamnesi, ovvero la raccolta di tutte le informazioni riguardo eventuali patologie esistenti, anche familiari. Va detto che questo riguarda persone di tutte le età. Dai ragazzi agli anziani che vogliono andare in palestra e che si trovano, ad esempio, sotto terapia per patologie come ipertensione o anche cardiopatici. Per prima cosa dobbiamo avere un quadro completo delle caratteristiche del paziente. La seconda fase è quella dell’elettrocardiogramma basale. Volendo, si possono aggiungere altri esami a discrezione del medico o su richiesta del paziente. Se ad esempio viene una persona per una visita non agonistica, non è detto che siano sufficienti gli esami standard. C’è l’elettrocardiogramma sotto sforzo, non obbligatorio per il certificato non agonistico, ma che spesso ci viene chiesto come ulteriore strumento di verifica. Ce ne sono due tipi, al di sotto dei 40 anni e di 35 per certe discipline come il ciclismo, è necessario fare un test da sforzo massimale che si fa in ambiente ospedaliero o da noi a La Fenice dove abbiamo un’apparecchiatura identica a quella degli ospedali. Esami fatti con particolare cura che forniscono risposte ancora più dettagliate”.
Un’occasione anche di prevenzione. Se infatti a seguito di un esame di medicina sportiva il medico nota qualche elemento potenzialmente legato a possibili patologie avvia un percorso di verifica ed accertamento in collaborazione anche con gli altri ambiti della medicina, un esempio potrebbe essere il cardiologo.
Un confine, quello tra certificato agonistico e non agonistico, che spesso è quanto mai sottile, come sottolineato dal dottor Petruzzi: “Una salita comporta lo stesso sforzo per il ciclista che fa agonismo come per quello che non lo fa. Anzi, chi lo fa agonisticamente è più allenato rispetto ad un atleta amatoriale. Ci sono dei confini molto sfumati. L’importate è fare una visita accurata e poi decidere fino a che punto arrivare con l’indagine”.
Per quanto riguarda il certificato agonistico invece: “L’iter prevede la visita dell’atleta, l’elettrocardiogramma di base, la prova da sforzo con le due differenziazioni di età, l’esame spirometrico e l’esame urine. Per determinati sport si aggiungono altri esami. Per il paracadutismo, ed è un decreto legge a dirlo, è necessario anche fare la visita dell’otorino e le prove vestibolari per evitare svenimenti dovuti alla pressione atmosferica. Per il pugilato sono necessari numerosi altri esami”.
Un settore, quello agonistico, a cui si accede in diverse fasce d’età. “Per la danza ad esempio l’agonismo inizia a 9 anni – spiega il dottor Petruzzi – per il calcio a 12. Ogni federazione ha dei precisi regolamenti in maniera e noi medici ci troviamo nella situazione obbligata di effettuare le certificazioni tenendo conto anche di questi parametri”.
La validità della certificazione è solitamente di un anno. Solo per alcune specialità può valere due anni. “E’ tutto ben codificato – sottolinea il dottor Petruzzi – Il certificato va oltre il semplice pezzo di carta. Rimane infatti tutto archiviato nei nostri sistemi computerizzati e per i certificati agonistici viene scaricato in tempo reale al momento della visita nel registro informatico della Regione Marche in modo che un giudice di gara possa verificare la veridicità del documento”.
Certificazione medica oggi essenziale anche per tutti quegli istituti scolastici dove si pratica attività sportiva. Da qui il consiglio del dottor Petruzzi di non concentrare tutte le visite a ridosso dell’inizio del nuovo anno scolastico ma giocare d’anticipo. Anche per questo, oltre che per garantire molti altri servizi, il centro La Fenice ha dato il via all’iniziativa “Aperti per ferie”. Il centro medico e diagnostico resterà sempre aperto anche per tutto il mese di agosto.
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