“Un ponte tra passato, presente e futuro. Sei interviste con giuristi, studiosi e tecnici per fare il punto sullo stato delle Regioni. Entrano a far parte delle iniziative promosse dal Consiglio regionale in occasione dei cinquanta anni trascorsi dalla loro nascita. La prima vede come protagonista il giurista e giudice emerito della Corte Costituzionale, Sabino Cassese, che nel lontano 1970 collaborò alla stesura del primo Statuto della Regione Marche, messa in essere con la collaborazione di altri giuristi e studiosi di rilievo come Leopoldo Elia, Giuliano Amato, Bernardo Secchi, Donatello Serrani”. E’ quanto fanno sapere dalla Regione Marche sull’iniziativa in occasione dei 50 anni dell’ente.
“Intervistato da Giovanni Di Cosimo, docente di Diritto costituzionale presso l’Università di Macerata, Cassese – spiegano dalla Regione – ripercorre le tappe fondamentali che portarono alla definizione dello Statuto, precisando come in quegli anni fossero sostanzialmente due le grandi idee che fungevano da asse portante.
“La prima – evidenzia il giurista – era che dovesse avere forza costituzionale e la seconda, di sicuro prevalente, è che dovesse agire all’interno delle leggi dello Stato, le quali disciplinavano un profilo di Regione molto diverso da quello attuale. I mutamenti registrati nel corso del tempo, hanno dato luogo ad una presidenzializzazione delle stesse Regioni, che hanno abbandonato gradualmente il parlamentarismo. Teniamo conto poi della riforma costituzionale effettuata nel 2001”.
“Cassese – aggiungono dall’ente regionale – si sofferma anche su un altro capitolo importante della vita delle Regioni, quello della conflittualità con lo Stato. Parla del ruolo affidato alla Corte costituzionale, degli strumenti a disposizione, del fatto che per anni si sia operato ‘tra il bianco ed il nero, senza pensare che potessero esserci anche delle sfumature di grigio’. E per esplicare maggiormente i contenuti del suo discorso, prende come riferimento quanto accaduto con l’emergenza sanitaria legata al Coronavirus”. “Penso allo Stato ed alle Regioni – dice – come ad un sistema solare con tanti corpi che corrono, ma non si incontrano mai. La recente pandemia ha dimostrato che non esiste collaborazione. Occorre ripensare a tutto il sistema regionale, dopo cinquanta anni un check – up è indispensabile. In questo quadro d’insieme, ritengo che alcune competenze dovrebbero tornare allo Stato ed altre passare alle Regioni, ma non facendo mancare il necessario dialogo”.
“Ultimo capitolo quello dell’autonomia differenziata, la cui richiesta, secondo Cassese, in alcuni casi – concludono dalla Regione – è partita nel peggiore dei modi, con il tema del residuo fiscale, e nel complesso con molta improvvisazione, frutto di una mancata consultazione preventiva generale. Le altre interviste in programma, vedranno come protagonisti i giuristi Valerio Onida e Ugo De Siervo, già Presidenti della Corte costituzionale, i docenti di diritto costituzionale Antonio D’Andrea e Roberto Bin, e il segretario generale della Conferenza delle Regioni, Alessia Grillo. Saranno tutte consultabili sul sito del Consiglio regionale nella sezione “50 anni di Regione Marche 1970 – 2020”.
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