di Pierpaolo Pierleoni
I popolari, con lo scudo crociato dell’Udc, sono pronti alle elezioni regionali, nel campo del centrodestra. A guidare la sfida è il chirurgo e consigliere comunale a Fermo Giambattista Catalini, convinto di rappresentare “la modernità della tradizione. Con lui il senatore Antonio Saccone, l’ex presidente del Consiglio regionale Vittoriano Solazzi, l’avvocatessa Lucia Parlatoni, anche lei pronta alla candidatura, il commissario provinciale dei Popolari-Udc Moreno Bellesi.
“Vedo tanti volti noti della politica promettere: faremo – attacca Catalini – avete governato sempre voi, perchè non avete fatto prima? Il nuovo ospedale doveva essere già pronto da due anni e non c’è ancora, la viabilità ha criticità enormi. Diceva Einstein che non tutto ciò che conta può essere misurato e non tutto ciò che può essere misurato conta. Decido di candidarmi in Regione, convinto che servano qualità e competenza. La competenza significa saper agire, è fatta di conoscenza più esperienza. Mi propongo come punto di supporto alle organizzazioni di categoria ed agli operatori, per individuare le opportunità di miglioramento utili ad un rilancio economico”. Secondo Catalini, il centrodestra ci sarà anche alle comunali di Fermo. “Sono certo che la coalizione andrà a formarsi e noi, anche se non realizzeremo una lista col nostro simbolo, saremo al fianco di questo progetto politico”.
Durissimo verso la legislatura Ceriscioli Vittoriano Solazzi. “Catalini è il nostro nome di punta per questo territorio, con le sue capacità e la sua passione. Ci presentiamo con questo simbolo che riassume i nostri valori democratici, cattolici e moderati. Questa giunta è stata inconsistente, basti guardare ai problemi della sanità, ad una ricostruzione post sisma che non solo non è iniziata, ma siamo ancora alla rimozione delle macerie dopo 4 anni. Scegliamo di sostenere a governatore Francesco Acquaroli che è una persona perbene, che non pretende di sapere tutto, ma che sa unire esperienza e capacità di ascolto. Con lui ci aspettano 5 anni con meno dichiarazioni e più atti concreti. Abbiamo vissuto anni inconsistenti, fatti di spocchia ed autoreferenzialità, con un presidente che ha preteso di tenere la delega alla sanità, che pesa per l’85% del bilancio delle Marche, anche quando ha dovuto affrontare l’enormità del terremoto. Che serve più di così per decidere che occorre cambiare?”
Secondo il senatore Saccone, quello dell’Udc è “un progetto che non guarda al passato, ma lavora per ristrutturare un’area di centro, fatta di valori liberali, cattolici, democratici cristiani, che prima poi dovrà tornare insieme per incidere davvero. La pandemia ha evidenziato l’importanza del buon senso, l’inutilità dello scontro perenne. Sono all’opposizione sia del primo governo Conte che del secondo, ma da italiano ho tifato per lui con tutto me stesso durante i negoziati in Europa. Ora l’Italia deve dimostrare di essere capace di spendere le risorse per affrontare questa crisi”. Sulle Marche, Saccone evidenzia “uno studio della Cna su un campione di 500 aziende che scatta una foto impietosa. Il problema è che oggi non si vede una prospettiva, di certo la politica dei sussidi non porta lontano, il Reddito di cittadinanza vede appena l’1,4% dei beneficiari trovare lavoro. Ringrazio Catalini, uomo dalla storia politica e professionale importante, e Solazzi, testimonianza di come il campo dei popolari non sia circoscritto all’Udc, la nostra lista avrà la fiducia di chi altrimenti sarebbe rimasto a casa. Le Marche non hanno bisogno di essere liberate, serve semplicemente una nuova classe dirigente”.
La chiusura tocca al commissario provinciale Bellesi, che preannuncia “la presentazione di tutti i candidati per la prossima settimana, che saranno rappresentativi del territorio. Abbiamo fondamenta solide e un’idea della politica fatta di azione collegiale e scelte condivise. Vogliamo parlare ai più giovani, partendo dal concetto fondamentale di meritocrazia”.
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