di Sandro Renzi
Obbligo di mascherina all’aperto ed anche al chiuso nei luoghi di lavoro. Il via libera è arrivato, come previsto, dal Consiglio dei Ministri poco fa insieme ad un altro importante provvedimento: la proroga dello stato di emergenza fino al 31 gennaio 2021. Le misure anti Covid licenziate dal Cdm erano nell’aria già da alcuni giorni e sono il frutto della curva del contagio che sale in maniera inarrestabile da settembre. Si cerca così di contenere la diffusione della pandemia e di arginare le conseguenze di possibili lockdown che, stando a quanto si apprende, potrebbero essere di volta in volta “calati” sui territori che mostrano la presenza di focolai significativi. Il governo ha approvato quindi un decreto che di fatto disegna la cornice normativa delle misure e proroga il dpcm con le norme anti contagio ora in vigore. Con una novità: diventa da subito effettivo l’obbligo di indossare ed avere con sè le mascherine anche all’aperto, se si è vicini a persone non conviventi. La mascherina sarà obbligatoria pure in tutti i luoghi chiusi, tranne le abitazioni private. Si fa eccezione a tali obblighi, sia in luogo chiuso che all’aperto, nei casi in cui, per le caratteristiche del luogo o per le circostanze di fatto, sia garantita in modo continuativo la condizione di isolamento rispetto a persone non conviventi. Una stretta necessaria insieme ad altre misure già arcinote come il distanziamento sociale e la frequente pulizia delle mani. “In relazione all’andamento epidemiologico e secondo principi di adeguatezza e proporzionalità al rischio effettivamente presente, tali misure potranno essere stabilite per specifiche parti o per tutto il territorio nazionale e per periodi predeterminati, ciascuno di durata non superiore a trenta giorni, comunque reiterabili e modificabili”.
Nelle more dell’adozione del primo decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (dpcm) successivo all’introduzione delle nuove norme, e comunque fino al 15 ottobre 2020, viene prorogata la vigenza del dpcm del 7 settembre 2020. .Restano in vigore ovviamente anche i protocolli e linee-guida anti contagio previsti per le attività economiche, produttive, amministrative e sociali. Da tali obblighi restano esclusi i bambini di età inferiore ai sei anni, i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina e coloro che per interagire con questi ultimi versino nella stessa incompatibilità. Inoltre, l’uso della mascherina non sarà obbligatorio durante lo svolgimento dell’attività sportiva. Multe fino a 1000 euro per chi viola l’obbligo. Il decreto interviene anche sulla facoltà delle regioni di introdurre misure derogatorie rispetto a quelle previste a livello nazionale. Si prevede che le regioni, nei limiti delle proprie competenze, possano introdurre temporaneamente misure maggiormente restrittive, d’intesa con il Ministro della salute.
Sempre ai fini del contenimento del contagio “si prevede l’interoperabilità dell’applicazione “Immuni” con le piattaforme che operano, con le medesime finalità, nel territorio dell’Unione europea e si estende il periodo di utilizzo”.
Il testo differisce, inoltre, al 31 ottobre i termini per l’invio delle domande relativi ai trattamenti di cassa integrazione ordinaria collegati all’emergenza Covid 19. Con la proroga dello stato di emergenza resta anche l’incentivo allo smart working per tutti i lavori che possano applicarlo. Per cinema, teatri e concerti resta il limite di 200 persone per gli spettacoli al chiuso e 1000 persone per quelli all’aperto. “Abbiamo una rigorosa raccomandazione – ha detto il premier Giuseppe Conte – anche per le case private: anche in famiglia dobbiamo stare attenti. Se riceviamo amici e parenti stiamo attenti e manteniamo le distanze. Sono le situazioni in cui più si diffonde il contagio”.
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