Il congresso medico, per la prima volta, diventa virtuale. Il Covid impone la ricerca di nuove soluzioni, ma i tre promotori dell’evento la vedono più come un’opportunità. “Potremo mostrare l’interazione forte tra i reparti che avviene quotidianamente in ospedale, è l’occasione per parlare a tutti e non solo agli addetti ai lavori” spiega ai microfoni di Radio Fermo Uno il primario di oncologia dell’ospedale Murri di Fermo, Renato Bisonni. Con lui ci sono i colleghi di gastroenterologia, Giampiero Macarri, e quello di chirurgia, Silvio Guerriero. L’appuntamento sarà trasmesso in diretta radiofonica su RF1 e su diverse piattaforme web, tra cui il sito oncologiamarche.it. Si inizia giovedì 15 ottobre alle 13.30 con i saluti delle autorità, si proseguirà per tutto il pomeriggio, conclusione intorno alle 19, parlando di neoplasie del pancreas, dello stomaco, del colon retto ed approfondimenti in ambito chirurgico.
Secondo il dottor Bisonni, “condividere i casi e lavorare insieme è fondamentale. Tutti i giovedi ci incontriamo e ci confrontiamo con le persone. Domani ci muoveremo noi insieme ad esperti regionali e nazionali, un contributo per migliorare le conoscenze diagnostiche e terapeutiche”. Per il prof. Macarri “il gastroenterologo è spesso il primo che incontra il paziente e formula la diagnosi. L’esame endoscopico è sempre più cruciale, non deve far paura, non crea problemi nè dolori. Gli strumenti in tutta la medicina, e nel mio settore in particolare, giocano un ruolo fondamentale e posso dire con soddisfazione che il Murri di Fermo vanta un’endoscopia di ultima generazione. Abbiamo macchinari ad altissima definizione che permettono di identificare lesioni che con la visione normale non riusciremmo ad individuare. L’azienda ha ordinato processori che saranno consegnati a breve e sono l’ultima novità nell’endoscopia digestiva, si guarda all’inteligenza artificiale che tra qualche mese inizierà ad essere una realtà concreta. Arriveranno anche dei monitor 4K”. Un accenno va alla prevenzione, ricordando che “questa estate abbiamo girato tanti paesini del fermano incontrando i cittadini il venerdì sera per parlare dello screening nel cancro al colon, un tipo di patologia in cui la prevenzione fa davvero la differenza”.
Tocca al dottor Guerriero, che elogia “il team multidisciplinare. Oltre a noi tre è importante il radiologo, l’anestesista che valuta i pazienti più fragili. Tutti insieme concorriamo a cucire una terapia su misura del paziente. Oggi la laparoscopia offre grandi vantaggi, è poco invasiva e migliora le prestazione, c’è minor rischio di infezioni dalle ferite, i traumi sono minimi, le dimissioni molto più rapide. Oggi, dopo un intervento al colon, un paziente in 4-5 giorni va a casa. Anche noi possiamo essere soddisfatti delle attrezzature a disposizione: abbiamo uno schermo 3d che permette grandi passi avanti è in arrivo una nuova colonna laparoscopica. Da quando sono arrivato, grazie anche a un’equipe giovane e motivata, abbiamo implementato del 70-80% gli interventi in laparoscopia”.
La forza di questo convegno, secondo Bisonni, è “rendere partecipe la popolazione. Vorrei che chi segue questo incontro possa rendersi conto della qualità dei professionisti e delle tecnologie che possono trovare al Murri. Per chi vive nel Fermano, il posto migliore dove andare, più vicino e qualitativamente elevato. Perchè spostarsi altrove?”
Un’ultima riflessione viene dedicata alle ultime novità tecnologiche nel campo medico. “Lo spyglass è uno strumento davvero sofisticato – spiega Macarri – va nel canale dell’endoscopio e dentro le vie biliari e pancreatiche, riesce ad entrare in canali di pochi millimetri per eseguire biopsie mirate”. Il chirurgo Guerriero parla di robotica:”A breve dovrebbe essere allocata all’ospedale Murri, ma messa a disposizione anche delle altre aree vaste. E’ un passo avanti rispetto alla laparoscopia, ancora più precisa e definita, attraverso bracci robotici si garantisce massima efficienza”. Robot, macchinari, tecnologie, che però non sostituiscono mai le persone. “La forza di un reparto – conclude il primario di chirurgia – la fa il gruppo, ciascuna con le sue peculiarità e i suoi campi d’interesse. Siamo primari fortunati ad avere collaboratori motivati e di grande qualità. A noi il compito di coordinarli e far crescere i professionisti più giovani”.
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