Riceviamo e pubblichiamo l’intervento dell’ex sindaco di Amandola, Riccardo Treggiari, sulla situazione sanitaria nella zona dei Sibillini
“Forse avevamo ragione. Sarebbe troppo facile, oggi, inveire contro i responsabili di questo stato d’emergenza sanitaria. Non ci piacciono le operazioni di sciacallaggio, ma non possiamo tacere di fronte al quadro che, ormai da più di quattro anni, andiamo denunciando, causato della chiusura di tutti i piccoli ospedali della Regione a vantaggio di una politica sanitaria di accentramento nelle sedi provinciali e di una privatizzazione della stessa sanità. In tutta la zona montana, al disagio in condizioni di normalità, che nasce da una viabilità di collegamento ottocentesca e da un clima invernale tutt’altro che clemente, si aggiunge oggi l’emergenza Covid. Se i dati diffusi sono veritieri, oggi, l’incomodo ospite virale, dopo averci risparmiato nella prima ondata, sta bussando alla nostra porta di casa. E se la situazione dovesse peggiorare, nella consistenza dei numeri, il disagio sanitario, ma anche sociale, per gli abitanti dei Sibillini sarebbe, di molto, più pesante di quello che graverebbe sulla popolazione costiera. È necessario, quindi, prendere il toro per le corna. Occorre riaprire subito, ormai lo sanno anche le pietre che l’operazione richiederebbe poca spesa e poco tempo, il nostro ospedale Vittorio Emanuele II e la Rsa, recuperando così spazi sanitari che necessitano come il pane. Non possiamo permetterci di aspettare i tempi lunghi della realizzazione di quello che, comunque, non sarà mai un ospedale e, quand’anche si attrezzasse sufficientemente fra non meno di cinque anni, non servirebbe più a nessuno perché, qui, nessuno sarà rimasto.
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