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Riabilitazione della mano:
fiore all’occhiello del Centro Rialab

MONTEGIORGIO - La mano è una parte del corpo complessa e delicata. La perdita della sua funzionalità comporta non pochi problemi ed è fondamentale recuperarla con speciali tecniche di riabilitazione. Ne parliamo con il responsabile del Centro fisioterapico Rialab, Michele Del Bello, fisioterapista, specializzato in terapia manuale e riabilitazione della mano e dell’arto superiore.

 

Il Centro di Riabilitazione della mano è il fiore all’occhiello del Centro Fisioterapico Rialab di Montegiorgio, il cui responsabile è il dottor Michele Del Bello, fisioterapista, specializzato in terapia manuale e riabilitazione della mano e dell’arto superiore, in grado di realizzare tutori modellabili direttamente sulla mano del paziente, modificabili in base all’evoluzione della malattia.

I tutori sono un valido supporto alla riabilitazione offrendo numerosi vantaggi a differenza dei sistemi di stabilizzazione e immobilizzazioni normali, tipo le apparecchiature gessate: sono, infatti  leggeri, removibili e lavabili.

“La riabilitazione della mano è una branca specialistica della fisioterapia e della terapia occupazionale – spiega Del Bello – nata per rispondere alle esigenze delle tecniche chirurgiche più evolute e alle aspettative, sia del medico che del paziente.”.

La mano, infatti, è complessa e delicata.

“Ogni volta che qualcosa come un trauma, un’immobilizzazione o una patologia altera il suo preciso equilibrio, la mano risponde con reazioni particolari che la differenziano da qualsiasi altro distretto corporeo, rendendo necessario un intervento specialistico. La perdita della funzionalità  può essere causata da diversi fattori: traumi più o meno complessi, sindromi dolorose o infiammatorie da sovraccarico, patologie degenerative, lesioni a nervi o tendini”.

In questo ambito il terapista della mano può intervenire sia sotto il profilo conservativo che post-traumatico.

TRATTAMENTO RIABILITATIVO CONSERVATIVO

Nei primi stadi di molte patologie infiammatorie e degenerative (tendiniti, artrosi, tunnel carpale), quando non è ancora trascorso troppo tempo dalla comparsa dei sintomi e non sono ancora presenti deformità irreversibili né alterazioni dei tessuti molli, può essere indicato intervenire in maniera conservativa per rallentare il decorso della malattia ed evitare o ritardare l’intervento chirurgico.

“In questa fase – suggerisce Del Bello – l’uso di ‘tutori statici’ che mettono a riposo i tessuti interessati nella posizione ottimale, offre ottimi risultati in termini di diminuzione, sia dell’infiammazione che del dolore. Solitamente è consigliato indossare il tutore di notte e per periodi medio lunghi, minimo 3-6 settimane”.

Le patologie che possono essere trattate in maniera conservativa sono: le sindromi canalicorari (tunnel carpale, tunnel cubitale), le tendiniti (Morbo di Quervain, tenosinoviti, epicondiliti), il dito a scatto, il rizoartrosi, le lesioni nervose centrali quali l’emiplegia e la spasticità.

 

TRATTAMENTO RIABILITATIVO POST-TRAUMATICO O POST-CHIRURGICO

“E’ importante iniziare quanto prima un’adeguata fisioterapia che consisterà nel sostituire il gesso con un tutore più leggero, confortevole e facilmente removibile” prosegue. Ciò permetterà di proteggere le strutture in via di riparazione e allo stesso tempo pulire la cute, medicare le ferite e iniziare una immobilizzazione precoce delle articolazioni coinvolte e di quelle adiacenti. Si può trattare l’edema con massaggi drenanti, bendaggi elastici e posture corrette e iniziare movimenti attivi semplici e leggeri per non perdere la coordinazione, mantenendo lo scorrimento dei tessuti e recuperare gli schemi motori corretti.

“L’intervento riabilitativo è indicato in seguito a fratture e traumi complessi, traumi distorsivi, lesioni legamentose, lesioni tendinee, lesioni nervose periferiche (nervo mediano, ulnare, radiale), Morbo di Dupuytren, interventi di artrolisi e tenolisi”.

 

CURA DELLA CICATRICE

La cura e il trattamento degli esiti cicatriziali nei vari distretti corporei danno ottimi risultati sia sul piano funzionale che estetico. Si effettuano con tecniche di massaggio manuale e l’ausilio di strumenti specifici come Wellbox, vibratore, gel siliconici, elastomero, ultrasuono, tutori con compressione. I tutori, splint o molter, sono validi strumenti utilizzati nel protocollo riabilitativo post chirurgico ma anche nel protocollo riabilitativo conservativo.

“Seppur ancora poco utilizzati in Italia – conclude Del Bello – sono tutori modellabili a bassa temperatura direttamente sulla mano del paziente e modificabili anche in base all’evoluzione della malattia, ed offrono, inoltre, numerosi vantaggi a differenza dei sistemi di stabilizzazione e immobilizzazioni normali, tipo le apparecchiature gessate. Ulteriori vantaggi di questi tutori sono l’essere leggeri, removibili e lavabili, permettendo di mantenere e migliorare i risultati ottenuti durante la seduta riabilitativa”.

Il centro fisioterapico Rialab è a Montegiorgio in via Faleriense est 33.

Tel. 0734 962683 – www.rialab.it

 

ARTICOLO PROMOREDAZIONALE

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