“Se non fosse un grave problema per la sopravvivenza delle imprese, potremmo cavarcela con una battuta: Achille piè veloce e la tartaruga sono destinati a non incontrarsi mai. Ma purtroppo non è solo filosofia. E’ quello che vivono le imprese fermane con burocrazia e potenziali incentivi” è la sconsolata considerazione del direttore della Cna Territoriale di Fermo Alessandro Migliore, alla vigilia dell’apertura il 6 novembre, dopo due rinvii, dello sportello incentivi Invitalia inerente all’area di crisi industriale complessa Fermano-Maceratese.
“Tra tempi per allestire le misure di incentivo e ritardi, seppure non imputabili ad Invitalia, oggi – rimarcano da Cna – non si avverte da parte delle imprese del settore moda l’esigenza di sostegni agli investimenti ma piuttosto emerge la necessità di misure di sopravvivenza per le imprese.
Attraverso una lettera a firma del presidente nazionale Cna Federmoda, Marco Landi e del responsabile nazionale, Antonio Franceschini inviata al presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dell’Economia e Finanze, al Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, al Ministro dello Sviluppo Economico e al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, l’Unione delle imprese della filiera moda di Cna illustra la situazione del settore e propone una serie di misure chiedendo inoltre un momento di confronto dedicato al settore.
“La nostra iniziativa a livello nazionale – commenta il presidente della Cna di Fermo Paolo Silenzi, imprenditore a sua volta del settore calzaturiero – è tesa a sostenere l’artigianato e le piccole imprese della moda italiana per salvaguardare occupazione, imprese e il futuro del made in Italy. Con Cna Federmoda abbiamo evidenziato al Governo che è necessario adottare fin da subito una strategia della resistenza per preservare il settore, garantendo una moratoria finanziaria e contributiva per 18 mesi a partire da gennaio 2021, periodo che rappresenta il ciclo finanziario standard per un’azienda di abbigliamento e l’adozione degli ammortizzatori sociali per tutto il 2021”. Al Governo Cna Federmoda ha chiesto inoltre “il mantenimento per tutto il 2021 della cassa integrazione, la rinegoziazione di tutti i finanziamenti con moratoria per ulteriori 18 mesi degli esistenti e possibilità di rinegoziazione per un periodo minimo di 10 anni e con concessione di aiuti a fondo perduto in base alle perdite subite causa Covid”.
Secondo Federmoda Cna, “dall’interruzione della campagna vendita invernale 2020, le aziende si trovano ad attraversare un periodo storico per mancanza di lavoro. Ora la cosiddetta seconda ondata del Covid-19 determina “un ulteriore danno per la stagione invernale 2020/2021 e si ripercuoterà sulla prossima campagna vendita per l’Autunno Inverno 2021/2022, stiamo quindi parlando di 4 stagioni, che significano due anni di investimenti senza ritorno, con un calo di fatturato del 2020 che si stima dal 35% al 60%, un’ulteriore previsione sulla Primavera Estate 2021 dal 50% al 70%”.
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