di Federica Broglio
“Stiamo vivendo un momento di caos totale, su tutti i fronti”. Anna Maria Calcagni, pur nella soddisfazione per la riconferma alla guida dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Fermo, un po’ di sconforto lo prova per la situazione di emergenza e di grave difficoltà che sta attanagliando il territorio. “Siamo tutti in difficoltà – dice – medici, servizio sanitario, cittadini, istituzioni. Manca una convergenza di informazioni”. E’ pronta a dare il suo contributo, mettendosi subito all’opera per cercare di proporre un coordinamento che possa aiutare tutti coloro che stanno subendo una sorta di disorientamento da pandemia.
Nei prossimi giorni la Calcagni farà una ricognizione anche nelle strutture ospedaliere per capire quali problematiche stanno emergendo, “anche se ho evidenza di un ridimensionamento di molti reparti non Covid, ad esempio la Cardiologia al Murri ma anche altri, che potrebbe compromettere l’assistenza a patologie diverse, croniche, oncologiche, che vengono inevitabilmente messe in secondo piano. Ho notizia di un aumento di casi di decessi per problemi cardiovascolari, causati forse dal fatto che i pazienti hanno paura di ricorrere al Pronto Soccorso”. Il problema si ripercuote anche tra i medici di base e tra i pediatri, che sarebbero frenati ad effettuare visite a domicilio per timore di infettarsi. “Sono categorie molto a rischio – avverte la Calcagni – e se possono evitano di entrare a diretto contatto con il virus entrando nelle case dei pazienti. Comprensibile, anche a fronte del carico di lavoro che stanno subendo, tra cui ora i vaccini antinfluenzali, ma ho avuto alcune segnalazioni di cittadini che si sono lamentati di questo comportamento. E le persone sono disorientate, non sanno a chi rivolgersi”.
Per questo è intenzione della presidente, con urgenza, creare una sorta di vademecum che possa dare un orientamento alla cittadinanza, che riceve poche informazioni e frastagliate.
Del resto “anche noi come Ordine dei Medici non abbiamo dati, che sono in mano alla Regione – denuncia la Calcagni – Non sono riuscita a sapere chi sono i medici che si sono ammalati di Covid, un’informazione importantissima in quanto potenziali grandi diffusori del virus“. La presidente si è rivolta anche all’Ufficio Prevenzione dell’Asur e al reparto di Malattie Infettive.
“Noi siamo un organo sussidiario dello Stato e non siamo interpellati dai tavoli tecnici, semmai ce ne siano a livello locale – afferma -, non possiamo continuare a procedere in ordine sparso, con iniziative individuali, che sono solo una dispersione di risorse e un accrescimento di confusione. Per ora le strutture sanitarie stanno reggendo l’impatto, ma tra 4 o 5 giorni non possiamo saperlo. Dobbiamo agire con un coordinamento urgente che faccia chiarezza e fornisca tutti, dagli operatori ai cittadini, di strumenti idonei a tenere un comportamento corretto, con regole chiare e definite“.
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