di Sandro Renzi
Nel giorno in cui il Coronavirus fa registrare 25.271 nuovi positivi, ma a fronte di un numero di tamponi molto più basso (147.725) e 356 morti, ben cinque Regioni potrebbero scivolare dalla zona gialla a quella arancione: Umbria, Toscana, Liguria, Abruzzo e Basilicata. Così Le Marche sono così sempre più circondate, tanto ad ovest quanto a sud, da territori i cui i dati, trasmessi dalle Regioni stesse ed esaminati e dalla cabina di regia, evidenziano un rischio elevato legato al contagio secondo i 21 parametri stilati dal Ministero della salute e dal Cts. Tale da rendere quindi necessaria l’adozione di un provvedimento più restrittivo. In buona sostanza tanto in Umbria quanto in Abruzzo, Regioni confinanti con le Marche e dove giornalmente molti marchigiani si recano per lavoro, potrebbero scattare già mercoledì nuove misure stringenti contenute nell’ordinanza che il Ministro Speranza si appresterebbe a firmare. Il passaggio alla zona arancione di fatto vieta per chi vi risiede, 24 ore su 24, gli spostamenti verso altri Comuni e verso altre Regioni, ad eccezione di quelli motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità, motivi di studio o di salute o per svolgere attività o usufruire di servizi non disponibili nel proprio Comune.
“Sono comunque consentiti gli spostamenti, verso qualsiasi area, che siano strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza, se prevista. È sempre consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza” specifica l’ultimo Dpcm del 3 novembre.
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