“Tra idrossiclorochina e ozonoterapia, l’unica azione realmente scientifica che la giunta regionale sta portando realmente avanti è fare da stampella all’Umbria in palese difficoltà”. Polemica la reazione del segretario provinciale del Pd Fabiano Alessandrini, alla notizia che un modulo del Covid Hospital di Civitanova Marche è stato assegnato ai pazienti provenienti dall’Umbria, che se ne occuperà con proprio personale medico.
“Ovviamente non sono contrario a prestare soccorso ad altre regioni che fanno fatica a fronteggiare l’emergenza sanitaria – premette Alessandrini – Il principio di solidarietà, specie quando si parla di malati, è sacrosanto. Quello che lascia perplessi, invece, è la strategia che la giunta delle Marche sta adottando. Sin qui ha dimostrato di avere le idee molto confuse, l’unica cosa che ha fatto con chiarezza è stato correre in aiuto dei vicini. Evidentemente, i commissari regionali dei principali partiti della maggioranza, entrambi umbri, hanno a cuore i problemi del loro territorio di appartenenza”.
“E’ bene ricordare – prosegue Alessandrini – che la giunta dell’Umbria non ha fatto, a mio avviso, tutto quanto necessario per prepararsi ad una seconda ondata, forse confortata dal fatto di essere stata toccata solo marginalmente dalla prima fase dell’emergenza Covid. La scorsa estate, invece di organizzarsi, si sono fatti pubblicità al grido di ‘Regione bella e sicura’ per incoraggiare il turismo”.
Il segretario provinciale del Pd ritiene superabili le carenze di personale che hanno impedito alla struttura per l’emergenza allestita a Civitanova Marche di operare a pieno regime. “Noi, come tutti i sindaci del Fermano, sosteniamo da tempo che il Covid Hospital di Civitanova dovrebbe servire per alleggerire le nostre strutture ospedaliere dai malati di coronavirus, mettendole nelle condizioni di portare avanti l’ordinaria attività – spiega Alessandrini – Forse la strategia della regione Marche è invece quella di lasciare spazi liberi per soccorrere l’Umbria? La motivazione fornita dall’assessore marchigiano alla sanità Filippo Saltamartini non è convincente. Sostiene che il modulo sia stato ceduto all’Umbria perché noi non siamo in grado di allestirlo, a meno di sottrarre personale ad altri reparti degli ospedali marchigiani. Sicuri si sia fatto tutto il possibile per individuare il personale necessario? Qualche giorno fa, in sede di Conferenza dei sindaci, Saltamartini ha detto agli amministratori dei Comuni del Fermano che i medici in pensione avrebbero chiesto somme troppo esose per tornare al lavoro. Non mi sembra il momento di mercanteggiare sulle cifre. Un medico arrivato in pensione con la massima anzianità di servizio, per tornare al lavoro in un contesto difficile e con tutti i rischi del caso, non ha diritto a chiedere un corrispettivo adeguato? La giustificazione non regge”.
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