di Federica Broglio
“Ci stiamo preparando alla vera emergenza che verrà”. Il sindaco di Fermo Paolo Calcinaro e la sua giunta l’avevano previsto pare. Già due settimane fa, non appena il Dpcm aveva dato una stretta al settore della ristorazione, facendo chiudere le attività alle 22, l’esecutivo si era messo all’opera per trovare nuove risorse. Così, mai come ora l’intervento di aiuto previsto è stato tempestivo. E’ stata approvata una variazione di bilancio per destinare 100mila euro come primo sostegno al settore della ristorazione, fortemente penalizzato dalla chiusura totale per due settimane a partire da domani. “Inoltre convertiremo – annuncia il sindaco Paolo Calcinaro – un fondo regionale – di altri 100mila euro entro dicembre”. Altri 20mila euro sono stati stanziati a titolo di ristoro per i titolari di palestre e piscine che da due settimane si sono visti chiudere in toto le proprie attività. “Per ora la situazione dal punto di vista economico è ancora sostenibile – spiega il sindaco – , ma dobbiamo aspettarci conseguenze a lungo periodo. Dopo marzo e aprile, gli operatori delle piccole e medie imprese e del commercio sono riusciti a lavorare nei mesi estivi e probabilmente ad accantonare qualche risorsa, grazie ad una stagione positiva. Con l’andamento dei contagi attuale c’è da aspettarsi un momento veramente difficile nei prossimi mesi”.
“Lo sforzo che abbiamo fatto come Comune per dare sostegno alle imprese e alle famiglie dall’inizio della pandemia è stato straordinario – ammette Calcinaro – considerate le risorse in disponibilità del bilancio. Siamo riusciti, grazie allo stop da parte della Cassa Depositi e Prestiti al pagamento delle rate dei mutui contratti dal Comune, previsto dal decreto governativo, a prevedere 700mila euro di agevolazioni alle attività produttive con l’abbattimento della Tari, per la parte variabile, più altri 100mila euro a titolo di contributo di sostegno a quelle categorie, come le palestre, gli asili nido privati, le agenzie viaggi, il cui importo dovuto è irrisorio e quindi non ne avrebbero tratto beneficio dalla riduzione solo della tariffa”. Inoltre 200mila euro sono stati destinati alle famiglie indigenti o numerose e a favore della disabilità e al taglio del 30% delle utenze domestiche per nuclei sotto i 19mila euro di Isee. Una pioggia di aiuti, insomma, se si considerano gli 800mila euro a titolo di contributo alle spese di affitto, compresi i 430mila euro dello Stato per i buoni pasto.
“Il Comune si è reso disponibile e si è messo subito all’opera sin dall’inizio della pandemia per non abbandonare i suoi cittadini – continua il sindaco – e in tempi rapidissimi abbiamo provveduto all’adeguamento delle scuole per l’emergenza Covid, spendendo altri 300mila euro per ampliare gli spazi e fare in modo che tutti potessero rientrare in classe all’inizio dell’anno scolastico rispettando le distanze di sicurezza. Purtroppo ora ci rendiamo conto che i nostri sforzi a poco sono serviti se i bambini sono costretti a tenere la mascherina per tutto il tempo delle lezioni”.
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