di Sandro Renzi
Non sarà più solo un sogno la ciclabile sul lungomare Gramsci. In maggioranza finalmente se ne discute ed una proposta è stata abbozzata dall’assessorato ai lavori pubblici. Lo studio arriva dopo due mesi di confronti, analisi e interpretazioni normative. Quella che si preannuncia sarà quindi una rivoluzione “storica” per la viabilità rivierasca ad est della ferrovia. Già, perché la realizzazione di una pista dedicata alle due ruote sul lungomare comporterà anche alcune modifiche al traffico nelle vie interne. Per questo motivo l’Amministrazione Loira intende procedere per step. Il primo potrebbe concretizzarsi già nel Consiglio comunale del 30. “In quella occasione -annuncia l’assessore Andrea Di Virgilio- accantoneremo la cifra di 100 mila euro per questo progetto”. Intanto, quindi, si mettono da parte le somme eventualmente necessarie a dare vita all’idea che circola negli uffici comunali. “Siamo partiti dal decreto legge 76 dello scorso luglio poi trasformato nel provvedimento “semplificazione” che al suo interno contiene norme per la promozione della mobilità sostenibile”. Quindi anche delle ciclabili.
IL PROGETTO
Ma cosa prevede la proposta presa in esame anche dalla maggioranza di centrosinistra? “Diamo atto al Comitato civico per la ciclabile di aver sollevato la questione lo scorso anno e di aver aperto un confronto -prosegue Di Virgilio- lo sprint per cercare di chiudere il cerchio è arrivato con queste leggi legate all’attuale situazione pandemica. Come Amministrazione siamo valutando come realizzare una ciclabile a doppio senso di marcia per tutta la lunghezza del lungomare Gramsci, partendo da Via Marche e senza prevedere il cordolo. La norma infatti lo consente”. Ovviamente cambieranno molte cose. A partire dalla direzione del senso unico sul lungomare per gli autoveicoli. Non più da sud a nord ma viceversa. E così resterebbe tutto l’anno. “La pista, o corsia ciclabile, andrebbe collocata ad est e comunque a ridosso del marciapiede, sulla strada, per una larghezza di 2,5 metri. Poi ci sarebbe un cuscinetto di 50 centimetri e, a seguire, i parcheggi traslati un po’ verso ovest. La corsia di marcia a senso unico sarebbe pertanto spostata tutta ad ovest” prosegue ancora l’assessore Di Virgilio “ci stiamo ancora lavorando e, una volta chiuso l’iter, ne discuteremo con le categorie produttive ed i cittadini. Riteniamo tuttavia che quella studiata sia una proposta in grado di garantire più sicurezza ai ciclisti rispetto a quello che abbiamo visto in tutti questi anni”.
LA VIABILITA’
A cambiare, come detto, sarà pure la viabilità. Anche in viale della Vittoria il senso unico verrà invertito. Si procederà da sud verso nord nel tratto compreso tra via Veneto e via Castelfidardo. E da nord a sud in via IV Novembre nel tratto compreso tra via Trieste e la sede comunale. “Nel periodo estivo, quando viene istituita l’isola pedonale sul lungomare, non ci sarà alcun intasamento di via IV Novembre -spiega l’assessore- perché arrivando dal lungomare basterà imboccare via Veneto e decidere se proseguire in direzione sud su viale della Vittoria o tornare indietro”. Con l’introduzione del senso unico e di una corsia ciclabile c’è da aspettarsi anche il rispetto più puntuale del limite di 30 km/h istituito la scorsa estate con l’obiettivo di evitare incidenti. Altra modica riguarderà chi, provenendo da sud, non potrà più attraversare il lungomare in direzione nord ma necessariamente svoltare a sinistra in via Cimarosa.
IL PIANO DI SPIAGGIA
Di Virgilio assicura. “Questo progetto non sostituisce il piano di più ampio respiro che prevede la riqualificazione del lungomare nella sua interezza”. Si tratta quindi di un primo passo che prende spunto dalla necessità di mettere comunque mano alla viabilità ingessata del paese. “La scommessa per il futuro è migliorare la viabilità a Porto San Giorgio investendo sulla mobilità dolce -chiosa l’assessore dem- pensiamo ad una rete di ciclabili che attraversino tutta la città. La politica deve poter fare anche scelte importanti e dare risposte alle legittime esigenze dei cittadini e, nello specifico, creare le condizioni affinché ci si possa muovere di più con le biciclette o a piedi senza perdere di vista l’aspetto della sicurezza”.
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