Sono pronti i nuovi laboratori dell’istituto Montani, in via Lussu, al lato del polo scolastico. Otto aule, mille metri quadrati, frutto del finanziamento post sisma che aveva ricevuto 2,4 milioni di euro. Ad aprire le porte della struttura, questo pomeriggio, la presidente della provincia di Fermo, Moira Canigola, insieme al vice Stefano Pompozzi, al dirigente Ivano Pignoloni ed a Sandro Vallasciani, i due tecnici che hanno seguito punto per punto la realizzazione dell’opera. Il progetto, redatto dall’Università di Reggio Calabria, ha previsto la realizzazione di un edificio ad alto efficientamento energetico, ora pronto ad accogliere gli studenti della storica scuola fermana. “Una struttura importante ed un appoggio prezioso per le attività didattica della scuola” come sottolinea la Canigola. Le aule hanno prese informatiche e trifase, per accogliere strumentazioni più complesse. La struttura è prevalentemente in acciaio, sul tetto pannelli fotovoltaici. Agli allestimenti provvederà l’istituto, l’idea, vista la posizione, è che quei laboratori possano essere funzionali anche alle esigenze degli altri istituti che insistono nel polo scolastico.
Ma l’incontro è anche l’occasione per un focus generale sui tanti lavori, realizzati, da appaltare o in progettazione, per la riqualificazione delle strutture scolastiche in Provincia, a partire proprio dal Montani, che raccoglie, sui 32 milioni di euro complessivamente stanziati, investimenti per ben 15 milioni, poco meno della metà. “Investimenti, alcuni appaltati, altri in corso di progettazione, tutti finanziati – nota la presidente – che credo indichino l’importanza del Montani, un istituto che riveste un ruolo prezioso, non solo per la città di Fermo”.
L’elenco è articolato e parte dalla prevenzione del rischio sismico. “Abbiamo fondi della Protezione civile per il padiglione meccanica, primo stralcio con un finanziamento da 465mila euro in corso d’appalto. In aggiunta alle somme già stanziate in passato c’è stata una recente variazione di bilancio da 2,4 milioni di euro, approvata in Consiglio provinciale, per il triennio del Montani, che consentirà di adeguare tutta la struttura. Questa cifra si aggiunge ad un primo finanziamento da 4,8 milioni, più la somma per i tetti ( si ricoderà l’improvviso cedimento avvenuto a marzo del 2018, che provocò anche il sequestro della struttura, ndr)”. “Complessivamente – aggiungono Pignoloni e Vallasciani – sono quasi 9 milioni di euro stanziati per il triennio del Montani. E’ stato redatto il progetto esecutivo per la sistemazione dei tetti da 1,7 milioni, attendiamo la validazione, questione di un mese o poco più, poi si potrà andare a gara”. Il cantiere dovrebbe partire all’inizio della stagione estiva.
Ci sono poi gli interventi per l’adeguamento sismico del Convitto, è stata finanziata la progettazione da 280mila euro, l’incarico sarà aggiudicato a breve. Ci sono altri 143mila euro di progettazione esecutiva per la messa in sicurezza del biennio. “Sono tutti step funzionali ad intercettare risorse per la realizzazione di questi lavori – continuano i tecnici – Più si arriva ad una fase avanzata di progetto, più aumentano le probabilità di accedere a finanziamenti. Ci muoviamo su due binari paralleli, ad esempio sul convitto andiamo ad incastro, da un lato procediamo con l’affidamento al progettista, dall’altro ci sono già 5 milioni di euro finanziati dal Miur”. Ci sono anche altri lavori, come la messa in sicurezza di una scala esterna, che consentirà la piena separazione del padiglione meccanica dal Convitto, evitando così una commistione tra due complessi adibiti a funzioni ben diverse. Infine, gli interventi di messa in sicurezza delle coperture: 354mila euro per il convitto, con lavori in corso, insieme ad interventi di adeguamento alla normativa antincendio e verifiche di vulnerabilità sismica all’ala chimica ed al biennio.
P.Pier.
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