di Paolo Gaudenzi
SANT’ELPIDIO A MARE – 20 dicembre 2020, data delle prossime elezioni per il rinnovo dei vertici della Federazione Pugilistica Italiana in chiave regionale.
Una tappa che, con un velo di nostalgia, manderà in archivio dopo decenni di sana passione sportiva applicata, partendo dal ring e concludendo nelle stanze dei bottoni amministrativi della disciplina, il lungo e fertile mandato dell’elpidiense Bruno Cozzi.
“Direi quasi una vita, iniziata nel lontano 1977, momento in cui ho mosso i primi passi nel mondo della pugilato, fondando la Boxe Sant’Elpidio a Mare, associazione che nel corso degli anni ha dato senza ombra di dubbio lustro alla disciplina – l’inizio del lungo racconto di Cozzi -. A dimostrazione basta ricordare, in quegli anni, la conquista del titolo tricolore militare di Sauro Seghetti, con il fratello Giordano che partecipò ai mondiali in Uganda ed il fregio italiano di Salvatore Frassino, al fianco di un altro campione nazionale di casa nostra come Luigi Marini“.
Dalla formazione di talenti, alla regia logistica. Bruno Cozzi durante l’esteso mandato istituzionale nel segno della pugilato vanta in curriculum l’organizzazione del primo match in patria di Patrizio Sumbu Kalambay, al momento corrente tra i più apprezzati tecnici del gruppo afferente alla nostra nazionale, in passato a compiere la gloriosa ascesa iniziata con l’acquisizione del titolo di campione italiano, divenuto europeo in seguito e sfociato infine al top, con la presa dell’iridato mondiale.
“Non dimentico e non dimenticherò mai il ring in piazza Matteotti nel 1993, con l’allora sindaco Renzo Offidani, in un contesto gremito di gente e giornalisti riconducibili a testate e televisioni allacciate ad editori nazionali ed internazionali per la festa di addio alla carriera di Kalambay – ha proseguito -, personaggio con il quale ho poi aperto un centro di preparazione per atleti di alto livello, ragazzi giunti ancora una volta alla conquista del titolo mondiale di categoria, come Michele Piccirillo ed Antonio Perugino.
“Inoltre, al fianco di una pay tv di qualche anno fa riuscì ad organizzare un’intervista al più grande organizzatore di incontri del mondo, Don King. Grazie all’amico Piero Santini, nello staff del noto manager, avvicinai così al microfono un mito della boxe, per un gesto giornalistico che valse l’Oscar della pugilato nella categoria Miglior Intervista – ha illustrato con sincera emozione il dirigente elpidiense -. Entrato in Comitato dapprima come collaboratore federale sotto la presidenza Galeazzi, sono rimasto al fianco del vertice sportivo anche con Bucari, Recchi fino agli ultimi 16 anni contraddistinti dalla presidenza di Gabriele Fradeani, costantemente rieletto e ricoprendo, come noto, la carica di vice presidente“.
Un percorso articolato dagli anni ai lustri, fino ai decenni sopra citati che ha portato così in auge tanti talenti, in corso d’opera ad arricchire il folto medagliere marchigiano di ogni epoca sportiva, dove spiccano, da principio a fine, l’olimpionico ascolano Cristian Giantomassi e Valentina Marra, campionessa europea pesarese allenata dal tecnico Antonio Raspugli. Da una piazza all’altra, risulta impossibile non riportare alla mente lo spettacolo vissuto a Civitanova Marche, in località XX Settembre e nel 2008, realizzato in collaborazione con la Cluana Boxe e la Opi 2000, caratterizzato niente meno che dalla diretta televisiva di Italia Uno per il mondiale vinto da Simona Galassi nei pesi Mosca, in una serata seguita da oltre 6.000 spettatori a bordo ring e chiusa con il successo della connazionale sulla statunitense Elien Olszewski.
Avvicinandoci ai giorni nostri, Cozzi può vantare la firma in calce alla festa per il Centenario della boxe, 2016, andata in scena al teatro “Cicconi” ed il Premio Marche del 2019. Di recente, il vice presidente regionale uscente ha assistito il vertice della Nike Fermo, Luciano Romanella (oggi candidato alla presidenza regionale) nell’allestimento de Il Guanto d’Oro, riconducibile a due estati fa, kermesse che ha fatto convergere a Fermo la crema della boxe giovanile italiana, per la prima riunione di una lunga serie innescata a mo’ di fertile e crescente effetto domino, per un volano a distribuire ring di ogni rango, sesso, categoria di sfida in ogni piazza e costa litoranea del territorio provinciale, e non solo.
Anni, anzi spaccati di storia che legano un polivalente Cozzi a nomi, ancora, del calibro di Sandon Carel e di tutti i presidenti nazionali, sino al mandato corrente di Vittorio Lai. “Così come un’atleta deve capire quando è giunto il momento di appendere i guantoni al chiodo, anche per un dirigente vale la stessa filosofia – ha concluso Cozzi -. Largo alle nuove generazioni dirigenziali, è giusto che siano loro a prendere in mano il futuro di questo sport al quale ho dato e ricevuto moltissimo, nella grande ricchezza di aver instaurato in corso d’opera sincere amicizie. Sono certo di aver seminato qualcosa di buono, formando atleti e dirigenti di qualità, dove non posso tralasciare un Sauro Di Clementi, arbitro internazionale oggi di livello mondiale”.
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