di Andrea Braconi
Una campagna di screening con test antigenici rapidi per tutta la popolazione marchigiana, escluse alcune categorie: i bambini sotto ai 6 anni di età, le persone che al momento presentano una sintomatologia in atto, i malati, gli isolati per un test positivo negli ultimi 3 mesi, le persone attualmente in quarantena, quelle ricoverate nelle varie strutture e chi ha prenotato per fare un test molecolare.
All’iniziativa, promossa dalla Regione, l’Area Vasta 4 e il Comune di Fermo hanno risposto con estrema immediatezza, predisponendo in tempi record quanto necessario e scegliendo come sede logistica il Fermo Forum.
“Come determinato dalla Regione – ha spiegato il direttore Licio Livini – si parte dai capoluoghi di provincia. Fermo ha una popolazione arruolabile di circa 22.000 persone, che sono invitate a presentarsi senza alcun vincolo. Come organizzazione pensiamo che la presenza possa attestarsi sul 60-70%”.
I tamponi, forniti dalla Regione insieme a tutti i dispositivi di protezione per gli operatori, verranno concentrati in soli 6 giorni (dal 18 al 23 dicembre), con l’obiettivo di una media giornaliera intorno alle 3.000 unità.
“Il Fermo Forum è una struttura fieristica che ha una superficie talmente estesa che ci può consentire di far defluire bene le persone – ha rimarcato -. Tutto verrà fatto in modalità drive, cioè rimanendo in auto, con file all’esterno organizzate in maniera ordinata”.
Si passerà per 3 punti di accettazione, partendo da una lettura informatizzata della tessera sanitaria e la compilazione di una modulistica con dati anagrafici e numero di telefono, sulla quale verrà apposta un’etichetta per identificare il soggetto. “L’altra etichetta la apporremo sulla provetta del test, che verranno eseguiti in 10 punti diversi. Fatto il test, il cittadino verrà invitato a parcheggiare in uno spazio predisposto per rimanere in attesa della risposta, che avverrà via telefonica in circa 15 minuti. Se la risposta sarà negativa si uscirà dal percorso, se positiva la persona verrà invitata ad rientrare in un altro percorso dove si riaccetterà di nuovo ed eseguirà anche il test molecolare, entrando nel circuito dei positivi con informazione al medico curante e al Dipartimento di Prevenzione”.
Per ognuno dei 6 giorni saranno due i blocchi orario di accesso (dalle 8 alle 14 e dalle 14 alle 20) a seconda della tabella dei cognomi predisposta dal Comune (VEDI TABELLA ALLA FINE DELL’ARTICOLO).
Prefettura, Forze dell’Ordine (con pattuglie che garantiranno la sicurezza), Protezione Civile (con circa 15 volontari) e personale sanitario: queste le istituzioni e le figure professionali che parteciperanno alla campagna. “C’è anche il prezioso sostegno all’operazione della Cassa di Risparmio di Fermo per sostenere i vari costi” tiene a precisare Livini, che sciorina poi i numeri: 40 infermieri, 20 oss, 20 tecnici di laboratorio e prevenzione, 6 medici, oltre a dirigenti per attività del sistema informatico, alla sicurezza e di prevenzione nei luoghi di lavoro, dirigenti del distretto e delle professioni sanitarie, ognuno pronto a rispondere per la fase operativa di rispettiva competenza”.
“È un’operazione veramente imponente – ha aggiunto il sindaco Paolo Calcinaro -, pensando che partiamo per primi e l’intenzione di Fermo è di farla in 6 giorni. Questo perché una fotografia ha più senso qualora il tempo sia ristretto e ridotto: dove ci si dilata, infatti, la fotografia diventa sempre più sfocata. Nessuno sarà lasciato indietro di fronte a difficoltà oggettive e accetteremo anche nuclei familiari che si presenteranno insieme, oltre a situazioni di aiuto ad anziani o casi simili. Questa potrebbe essere una prova generale per quello che avverrà un domani con le vaccinazioni”.
Dopo Fermo, ad inizio 2021 toccherà a Porto Sant’Elpidio, l’unica insieme al capoluogo con una popolazione superiore ai 20.000 abitanti. “Abbiamo previsto tutto, quindi crediamo che questo possa un punto di riferimento per l’Area Vasta 4. Replicare questa situazione in altre zone è complicato, farlo qui potrebbe valere anche per le altre aree della provincia”.
“Le tempistiche sono dettate dalla Regione – conclude Calcinaro -, farlo oggi, prima delle festività, ha dei pro e dei contro, ma in questa situazione nuova tutto passa per la comunicazione e per il passaparola”.
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